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il Grifone in campoTifosi grandiosi ad Empoli, pareggio calcolato della squadra
22/05/2005

Empoli          0

Genoa          0

Quattro cose vanno dette su questa giornata:

- la spedizione grande dei sostenitori, il contorno;

- la partita giocata;

- la partita non giocata;

- il senso di questa rinuncia, le previsioni.

 

 


Procederò con disordine, cominciando dal punto interrogativo. La partita giocata, equilibrata, interessante, con i grifoni attentissimi alla copertura, è durata un tempo e mezzo; la partita non giocata, mezzo tempo. La rinuncia all’ultimo quarto di partita è stata proposta dall’Empoli ed accettata dal Genoa. La faccenda strana è che il punto in classifica così ottenuto e difeso, per il Genoa nei confronti del Torino incalzante era e rimane inutile. Non potendosi pensare a confusione mentale o accidia, se ne deduce che Cosmi ritiene di raggiungere l’Empoli nelle prossime tre partite. (A sua volta, all’Empoli basterebbe non venire superato dal Torino: tutt’e due le previsioni potrebbero avverarsi).

Infatti se il Torino vincesse tutte le partite (ha vinto forse quella più difficile) noi ora per tenerlo indietro dovremmo fare altrettanto, senza fallo, nonostante questo pareggio. Nell’ipotesi contraria, cioè di anche un singolo pareggio del Torino, a noi basterebbero le due vittorie in casa e un pareggio a Piacenza per mantenere due punti di vantaggio. Il punto di Empoli sarebbe utile, in questa ipotesi, soltanto nell’improbabile caso di una nostra sconfitta a Piacenza.

Il pubblico prova delusione quando le squadre si arrendono a calcoli di comportamento, ma gli si dice che il fine giustifica i mezzi. Al fine partita, la protesta del popolo rossoblù esprimeva anche il dubbio sulla oculatezza di tale scelta.

Passiamo all’ora di gioco. Brevi è il capitano di un Genoa in completa divisa bianca e assume un ruolo fondamentale. Si capisce subito che Cosmi ha preparato molto bene la marcatura delle fonti di gioco dell’Empoli, principalmente di Vannucchi e anche di Tavano, ed ha cercato di cautelarsi dalle temute incursioni al largo. Il Genoa acquisisce una certa superiorità di controllo del gioco che però si spegne in avanti; l’attacco dell’Empoli è più organico e sfrutta meglio gli spazi ma subisce un severo controllo. Il gioco è veloce e intenso, l’attenzione tattica massima.

L’inizio vede molta aggressività da entrambe le parti e l’arbitro Dondarini prende ad interrompere il gioco. Spesso fischierà a vanvera. Il primo fallo importante (8’) è di Sottil su Vannucchi, al limite: tiro sulla barriera. Al 17’ Stellone svolge un’azione efficace, s’incunea nello spazio ma gioca senza senso un passaggio corto a Milito. Al 29’ mirabile cross dal fondo di destra di Milito sulla testa di Rossi preceduto appena dal portiere Balli. A questa ottima azione risponde subito (30’) Almiron con un forte tiro basso dal limite, fuori di poco, in seguito a punizione per gioco pericoloso di Stellini. Al 35’ cambio Gasparetto/Saudati. Al 37’ in mischia sottoporta, in azione di calcio d’angolo, prima Brevi (strattonato!) poi Milito non riescono ad affondare la stoccata. Al 38’ terzo angolo per il Genoa, per una punizione di Lamouchi alzata dalla barriera. Ma un minuto dopo Almiron manca di pochissimo un eccellente traversone di Tavano. Brilla Milito: al 41’ con azione ficcante sulla sinistra e tiro fuori, al 42’ con tiro alto. Finale empolese: al 43’ Sottil allontana con calma un pallone che scivola verso la porta vuota, già frenato da Tosto, su uscita di Scarpi su Saudati, e poco dopo ostacola e tira giù in area Saudati, che cade: sono gli unici due giocatori in area, sembrava rigore ma Dondarini non ritiene. Un minuto dopo Scarpi arriva a parare un tiro sporco in diagonale di Tavano e prima dello scadere dei 3’ di ricupero Lucchini anticipa Zanini sull’intercettamento di un bel passaggio di Milito.

Si riprende il gioco sullo stesso stile. Dopo che al 4’ una punizione per fallo di Brevi su Vannucchi viene ribattuta dalla barriera, ecco che al 6’ Stellone che si incunea nell’area di rigore viene visibilmente e lungamente trattenuto per la maglia. Impossibile che Dondarini non abbia visto; inesplicabile che non abbia fischiato il rigore, questa volta dovuto al Genoa. Consegue una serie di falli; ammoniti Rossi e Saudati. Ancora un colpo di testa alto di Stellone, in area di porta, con Balli a guardare e una sua parata su tiro di Milito dal limite. Il portiere poi spegne una bella azione Milito-Stellone-Rossi gettandosi a terra sul pallone. Sul resto si può tacere. La sostituzione Stellone-Caccia non influisce; quella di Rossi con Gemiti (quando un Lazetic avrebbe portato brio) conferma che si privilegia il controllo difensivo sulla fascia, dove l’Empoli potrebbe essere pericoloso. Dondarini non fa neppure ricupero: capisce che sarebbe inutile. Fischi.

Le parole non rendono l’idea di quello che è stata l’invasione di Empoli da parte del popolo genoano. E’ stata una festa dei nostri colori. E’ stato qualcosa di memorabile. Fino alla partita, è stata una sagra di allegria, di amicizia e di spensieratezza. Empoli era sbalordita. Purtroppo nel ritorno l’argomento che più si discuteva era la rinuncia dei giocatori a combattere fino alla fine: un comportamento così diverso da quello che i diecimila volevano. Chi aveva ragione: Cosmi oppure i diecimila? Con un'espressione un po' così, si studiava la nuova situazione di classifica, ma rimane una sola certezza: la sofferenza è il nostro destino.

Vittorio Riccadonna



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"Tifosi grandiosi ad Empoli, pareggio calcolato della squadra" | 2 commenti
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Re: Tifosi grandiosi ad Empoli, pareggio calcolato della squadra
di vieux_marcheur il 23/05/2005 00.45

Ecco una questione di pura logica e come tale inconfutabile.
Compito del Genoa era:
- o tenere indietro il Torino
- o raggiungere l'Empoli.
Per raggiungere il Torino il punto preso ad Empoli è inutile, come dimostrato, salvo combinazione improbabile con sconfitta a Piacenza.
Per agguantare l'Empoli serviva una sua sconfitta, salvo un punteggio pieno nelle ultime tre partite con cui il Genoa raggiungerebbe l'altro obiettivo.
La sconfitta dell'Empoli poteva venire dallo scontro diretto, oppure la attendiamo nei prossimi incontri.
Pertanto Cosmi ad Empoli nel finale ha puntato esclusivamente su questa attesa.
Questa è logica, dove non si vuole valutare torti o ragioni o probabilità ma soltanto dedurre conseguenze da date premesse.





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