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dalla redazioneIl sogno si fa realtà!!!
12/06/2005

Il 10 giugno 1995, col drammatico spareggio di Firenze, si interrompeva la permanenza del Genoa in Serie A.

L'11 giugno 2005 il Grifone vola in Serie A, dopo 10 anni di purgatorio!

“Genoa domani” vuole raccogliere qui le emozioni più immediate dei genoani in rete: raccontate a tutti come state vivendo questo evento.


 



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"Il sogno si fa realtà!!!" | 3 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 13/06/2005


Re: Il sogno si fa realtà!!!
di RABAX il 13/06/2005 14.29

Venti chili di meno, non so quanti anni, speriamo pochi, persi in “quel” sabato di giugno 2005 che è entrato nella storia del Grifo.
Un sabato da cuori forti, da emozioni al limite, da amore infinito. Sarà anche retorica, ma è stata la classica ed emblematica giornata da Genoa.
Dopo, c’è voluto un po’ per metabolizzare che il sogno tanto atteso, tanto agognato si era finalmente materializzato.
La festa nello stadio, la passeggiata a Deffe, l'incrocio con tanti amici, tantissimi sorrisi di reciproca d'intesa, alcuni attimi di emozione con groppo alla gola ed il cinque di complicità con gli amici più cari.
Inevitabile il grande frastuono, mai tanto gradito, di suoni, clacson, urla, canti, cori ed un turbinio rossoblu di bandiere, striscioni di tutte le dimensioni e fogge (anche un “santo subito”…che si sarà guadagnato il sorriso benevolo e comprensivo di un grande Papa che aveva conosciuto da vicino i colori del Genoa).
Poi lentamente cominci a riprenderti, un po’ alla volta dentro senti il diffondersi di una sensazione sempre più piacevole, monta la consapevolezza che questa volta il Tuo amato Grifo ce l’ha fatta.
Si era davvero centrato quell'obiettivo che tanto più si avvicinava quanto più, per chissà quale perfido maleficio, sembrava diventare ogni volta irraggiungibile.
No finalmente è serie A, un risultato che, orami, non te lo nega più nessuno.
Ecco, allora, che un po' alla volta cominci a crederci davvero e sapendo, come dice Cosmi, che nel calcio (non parliamo poi del Genoa) è molto più frequente soffrire che gioire, capisci che non puoi rinunciare neanche ad un briciolo di queste emozioni, di queste sensazioni, che devi goderti sino in fondo la bella favola che stai vivendo e, quasi senza accorgertene, cominci ad intuire cos'è il “paradiso”.......



per nulla blaugrana...benché...
di ilrimasto il 13/06/2005 14.15

La notte in torpedone è passata greve ed intensa, ma sono giá qui, a Barcellona, nella mia modesta cameretta vergando questo mio commento con la goduria che nemmeno una notte di viaggio puó infiacchire. Giá, un'andata e ritorno (+ o-) strappando ore di lavoro, consapevole anzitempo di ció che mi aspettava, di ció che matematicamente aspettava il popolo rossoblu, una sofferenza scontatissima che, non so per quale motivo, non è stata (anche) infradiciata da una "bulaccata" di pioggia. Un trionfo che, secondo il mio costume, genovese e musone, è stato salutato in maniera interiore, un'esplosione carnascialesca che nemmeno al triplice fischio liberatorio ha avuto plateali manifestazioni esteriori. E dire che mi ero preparato per benino: sorpresa agli amici, maglia arancione esatta replica Wembley 1992, bandiera anni 70 del nonno, panetto portafortuna. Per entrare nella Nord ho fatto carte false, sfruttando il mio dinamico spagnolo per far bere ai bigliettai che ero il figlio di un emigrante di ritorno che occasionalmente...blabla..etc etc...tanto che alla fine anche i poliziotti in perfetto stile "simmo a napule paisá" manifestavano la loro commozione cercando di non allontanarmi dalla porta di ingresso. Poi la partita, ed è perfettamente inutile commentare, con quell'Oliveira che fu il mio primo idolo al Fantacalcio. E tutti a Deffe, a proposito, ma chi cacchio dice che le nuove generazioni per forza di cose saranno "dell'altra sponda"...avete visto quanti giovanissimi pronti al carpiato nella vasca? Ed oggi, appena sbarcato in Carrer Arc de Sant Marti 57, ho preso la bandierina, sì una di quelle di Circonvallazione, sono salito sulla finestra, e l'ho posizionata piu in alto possibile, e spero che nessuno confonda i nostri colori con quelli del Barca....mica per niente..ringraziandoli infinitissimamente per quella serata...ma a l'è a squaddra do me cheu..forza zena rosso e bleu.



Re: Il sogno si fa realtà!!!
di marioepifani il 13/06/2005 10.51

Grande emozione per questo splendido “pezzo” di Maurizio Crosetti (“Ci mancava qualcosa del vecchio, caro calcio”) su “la Repubblica" di ieri:
"Era come se al prato verdissimo mancasse un pezzo, era come se qualcuno ne avesse rubato uno spicchio. La serie A senza il Genoa era più povera, era come monca. Adesso lo scuro decennio è trascorso, però ci sono stati momenti in cui sembrava che quel tempo malefico fosse destinato a non finire mai e che la gloria del vecchio Zena potesse inabissarsi come altre province dell'antica leggenda del pallone, la Pro Vercelli, la Novese, la Spal, l'Alessandria. Mica sta scritto da nessuna parte che si rimane grandi in eterno (nel ricordo sì, ma presto o tardi i ricordi scolorano). Il Genoa affondato come il Toro, come il Napoli, come potrebbe accadere al Bologna, le metropoli del calcio di ieri che non perdono passione ma forza in area di rigore, e un giorno scoprono di contare di meno, di non esserci più. Come certe fabbriche che diventano aree dismesse, come gli amori che non è vero che durano per sempre.
Invece il Genoa è di nuovo qui, con le sue magnifiche maglie metà rosse metà blu che sull'erba di Marassi sembrano smaltare su uno scudo araldico. Dipenderà anche dal simbolo, da quel grifone artigliato, qualcosa di nobile e cavalleresco. Anche se poi l'anima è popolare, odora del vecchio porto, della farinata calda col pepe, dei vicoli che portano allo stadio e sanno di mare, con le case color pastello consumate dal sale. E il vento che tira nella Valle del Bisagno in certi giorni anche di sole, non lo trovate in nessun altro stadio d'Italia. Bentornato dunque Genoa, che era mancato a tutti quelli che nel pallone vedono anche la storia, le radici, il racconto della persone e delle città, non solo qualcosa che produce denaro e dirette TV. Il Genoa del primo scudetto, anzi il Genoa Cricket and Football Club, quel pomeriggio dell'8 maggio 1898 a Torino. Allora si giocava in guanti bianchi per capire se gli atleti avessero toccato la palla con la mano. Non c'è accordo sulla prima formazione tricolore, è destino che la filologia si metta a litigare nell'interpolazione dei classici e il Genoa questo è, l'Odissea e l'Eneide. Tuttavia l'undici più accreditato, come si diceva una volta, è il seguente: Spensley in porta, i terzini Leaver e Bocciardo, i mediani Dapples, Bertollo e Le Pelley, gli attaccanti Ghiglione, Pasteur II, Ghigliotti, De Galleani e Baird. Il Genoa avrebbe vinto anche nei due anni successivi, e solo nel 1901 avrebbe finalmente indossatola casacca rossoblù. Prima era bianca, poi biancoceleste. E molto tempo dopo quella vittoria sull'Ajax in Coppa Uefa, il declino, il caos societario, i dieci anni di periferia con la Samp che invece tornava importante. Ma anche a lei, in fondo, senza il Genoa mancava qualcosa. E ora ci sarà di nuovo il derby della Lanterna, il derby più derby di tutti nello stadio dove i giocatori li tocchi, e ne senti la voce".
Nell'entusiasmo "celebrativo" ci ha pure attribuito la vittoria sull'Aiax!





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