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dalla redazioneSerse Cosmi uno di noi
14/06/2005

Sono strafelice per l'obiettivo raggiunto, sabato sera quando ho visto il quarto uomo alzare il cartellone dei 2 minuti di recupero ho cominciato a piangere e sono andato avanti per un bel po', ho festeggiato, abbiamo appeso bandierine per tutto il centro, ho lasciato la voce in serie B, ho comprato tutti i giornali per leggere le notizie della festa....ma dentro di me conservavo la speranza che Serse Cosmi potesse essere l'allenatore del Genoa anche nella prossima stagione. E invece no, questo personaggio che ci ha fatto comunque sognare, sorridere e tornare a sperare ci viene tolto.


Intendiamoci: nulla di personale contro Guidolin, che reputo un ottimo allenatore, ma come si fa a mandare via la persona che dopo 10 anni di oblio ci ha riportato in serie A arrivando primo in classifica?

Io non riesco a crederci, in un mondo normale e razionale questo non succederebbe!

Cosmi è arrivato all'inizio di settembre e si è trovato una squadra costruita da un altro allenatore, con i giocatori prediletti da De Canio e soprattutto che doveva giocare con un altro modulo.

Si è inventato Lamacchi terzino destro che per tutto il girone di andata correva tipo Cafu, ha creduto per primo in Stellone che era arrivato per fare della panchina, ci ha fatto arrivare primi facendo miriadi di gol, si è inventato Zanini ala sinistra in un centrocampo a 4 (ruolo dove non ha mai giocato nella sua carriera), ha chiesto alla società un terzino destro per far rifiatare Lamacchi e gli è stato messo a disposizione Sartor (argh!), ha lanciato Lazetic che a luglio pareva dovesse andare via, ha fatto tornare Tedesco quel gran giocatore che ricordavamo in serie A.

Non si può pensare che sia solo colpa di Cosmi se in 13 occasioni il Genoa si è fatto rimontare nei minuti finali. Doveva forse entrare in campo Cosmi a "steccare" Giampaolo anzichè fargli fare 30 metri di campo indisturbato? Doveva forse "spazzare all'antica" lui il pallone a Vicenza? Doveva forse essere Cosmi ad impedire a Coly di crossare per la testa di Mascara? Gli errori li hanno fatti tutti: la società, Cosmi e i giocatori. Ma sono errori che ci hanno fatto arrivare prim in classifica, che ci hanno fatto rivedere un Genoa che non vedevo veramente da tempo!

Forse il più grande errore di Cosmi è stato quello di aver tirato fuori a questi giocatori il 150% delle loro possibilità nel giorne di andata e di avere illuso tutti che sarebbe stata una passeggiata di salute! Ma se il Genoa era "così forte" per quale motivo è stato mandato via De Canio? Anche lui forse sarebbe arrivato tranquillamente primo e forse con più punti di vantaggio? Non capisco perchè dobbiamo buttare via sempre tutto e ricominciare da capo! Mi auguro che la strada nuova sia ancora migliore della vecchia (lapalissiano...) ma io ho sempre pensato che quando si comincia un progetto le cose si portano a termine finchè vanno bene!

Non ci voglio quasi credere, mi ricrederò, capirò forse tra un po' che è la scelta giusta ma ora non riesco a digerirla!

Nel frattempo lancio una "raccolta di e-mail" a favore di Serse, anche solo per scirvergli un grazie! Tutte le e-mail saranno raccolte e consegnate al Mister la prima volta che tornerà al Ferraris: da allenatore del Genoa (in fondo ci spero ancore un pochino) o da allenatore di un'altra squadra.

L'indirizzo e-mail a cui potete scrivere è

serseunodinoi@genoadomani.it

Graze Serse, per me rimarrai sempre uno di noi e vicino al mio posto in Gradinata ci sarà sempre spazio per te!

Mattia Epifani



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"Serse Cosmi uno di noi" | 4 commenti
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Re: Serse Cosmi uno di noi
di Abbadie56 il 20/06/2005 16.16

La questione Cosmi pone l'accento, secondo me, su un aspetto tipico del nostro tifo, ma forse vale anche per altre tifoserie, perchè, credo, ha qualcosa a che fare con l'animo popolare, che è molto sensibile all'aspetto emotivo e molto meno a quello razionale. Problema senza soluzione, direi, proprio per il fatto che è attinente alla natura umana. E tuttavia, chi ne è consapevole, può almeno attrezzarsi per governarlo al meglio. * L'attaccamento passionale a un idolo fa parte della mitologia del calcio e va accettato, perchè privato di questo aspetto, il calcio, almeno per me perderebbe molto. Comprendo perfettamente, quindi la Sersemania. Ma chi è responsabile della gestione di una società, avendo come obiettivo di ottenere sempre il miglior risultato possibile, non può fermarsi all'aspettp emotivo e passionale. Deve per forza di cose, tener conto anche degli aspetti tecnici e provvedere in modo razionale alla loro soluzione. Non solo, ma ci sono anche tanti altri fattori di cui tener conto, da quelli economici, a quelli caratteriali e via dicendo. Preziosi, come responsabile del Genoa, deve fare in modo che tutte queste variabili coesistano al meglio, al fine di ottenere un buon risultato. Sappiamo che la Juve, che si comporta così, non a caso è la squadra italiana che ha vinto più di tutti (aiuti aribtrali a parte). E tutti ricordiamo che, nel momento in cui Zidane era considerato il miglior giocatore d'Europa ed era idolo incontrastato della tifoseria, la dirigenza della Juve non ha esitato a venderlo. E il risultato è stato che la Juve ha continuato a vincere, a dimostrazione che è la logica di gestione, e non la passionalità, che porta i risultati. * Se, per avere risultati favorevoli bastasse la passione, noi dovremmo essere tra le primissime squadre del mondo. Invece con tutta la nostra immensa passione, sono 60 anni che viviamo nell'anonimato. Mentre invece i primi 40 anni, quando eravamo gestiti da grandi imprenditori di valenza internazionale, che sapevano gestire con raziocinio, eravamo la squadra italiana che aveva vinto di più * Credo quindi che, fermo restando il nostro diritto di tifosi a continuare a dare la nostra passione per i nostri colori, dovremmo serenamente accettare l'idea che il Presidente è bene che non si comporti in modo passionale, ma che usi l'intelligenza, tenendo la passione per se. Stessa cosa, a mio avviso, vale per l'allenatore, che in panchina dovrebbe essere sempre lucido e attento e meno passionale possibile. Perchè un comportamento passionale offusca la mente e questo danneggia la comprensione tattica della gara, e le decisioni che si devono prendere. Cappello è l'esempio vivente di quello che intendo dire. E' oggi l'allenatore che vince di più, e ha vinto sia in Italia che all'estero. In panchina non muove un dito e dice mezza parola quando esagera. Ma non sbaglia una mossa, perchè è sempre attento e concentrato su quello che accade in campo.





Per informazioni potete contattare l'indirizzo e-mail admin@genoadomani.it