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dalla redazioneConsiderazione e rispetto
31/08/2005

Li meritano il Genoa ed i suoi tifosi.

Cose importanti che sono mancate e mancano tuttora, ci si dimentica che cosa sono stati e che cosa sono e rappresentano il Genoa ed i suoi tifosi per il calcio in Italia.

Peccato che certi eccessi di moralalismo fuori luogo e le tante spiritosate, alcune anche di dubbio gusto, non vengano riservate piuttosto alla sgangherata giustizia sportiva ed a quelle "marionette" che si sono rivelate le "persone integerrime e di altissimo profilo" scelte da Carraro (ma perchè da lui e non da un organo indipendente ed autorevole davvero?) per giudicare le "malefatte" del Grifo.


 


Siamo tutti d'accordo che la giustizia sportiva necessita di regole particolari.

La sua autonomia e le sue particolarità devono però essere sempre coniugate a serietà ed autorevolezza, oltre che a severità.

Nei due processi al Genoa questi requisiti sono mancati totalmente ed è per amore di patria ed educazione che si è parlato solo di una giustizia "sgangherata".

Così non và, non è possibile, non è accettabile essere giudicati in questo modo, quei giudici non sono stati all'altezza della situazione e, dunque, quelle sentenze non  hanno fatto giustizia ma sono state invece la palese dimostrazione di un arbitrio.

Una città come Genova è stata pesantemente penalizzata anche dal punto di vista economico (basta pensare all'indotto conseguente alla squdra in serie A) da giudici "goliardici" e, quel che è peggio, senza la minima attenzione e considerazione alle ragioni della difesa: come può essere accettato tutto questo?

L'incredibile gogna mediatica che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, violazioni palesi (scandalose) del segreto istruttorio, pubblicazioni in tutto risalto di notizie non vere e chi più ne ha più ne metta.

Insomma il vero processo è stato pubblico e sommario ed il colpevole è stato mandato al patibolo sbrigativamente e senza tante storie.

Nessuno ha tenuto conto ad esempio che, fuori da ogni dubbio, il Genoa la promozione se l'è guadagnata sul campo dove si è dimostrata la squadra migliore che è stata in testa alla classifica, senza valigette di sorta, praticamente dall'inizio alla fine.

Ci sono stati dei dubbi solo per l'ultima partita per la quale c'è una verità ufficiale che è stata avvallata senza scavare e con troppa disinvoltura, nessun dubbio, purtroppo, a chi dovere che ci potesse essere anche un'altra verità.

La sostanza è che una promozione guadagnata sul campo ci è stata tolta a tavolino e qui non ci piove.

Questo, poche storie, è quello che è avvenuto e per di più è stato fatto in un modo che grida e griderà vendetta per sempre.

Intendiamoci vendetta morale e, magari, materiale ma solo attraverso una sacrasonta causa per il risarcimento degli enormi danni materiali ed anche morali subiti e non certo attraverso le condannabili imprese di quei non tifosi, che si sono mescolati ai genoani veri.

Sono stati compiuti atti condannabili che non sono serviti a niente se non a fornire il pretesto a tutte le televioni, che non si stancano di farli rivedere di continuo,  di etichettarci tutti come vandali dimenticandosi, volutamente o meno, del vandalismo ancora peggiore che abbiamo subito dalla giustizia sportiva.

Lasciamo perdere e facciamocene una ragione anche se fa specie che, nonostante tutto, quei giudici inneggianti alla camorra sono rimasti al loro posto:prorogati!

Questo è l'ennesimo vandalismo del palazzo, per noi la gogna ed una punizione abnorme, per loro neppure una parola di rimprovero.

Probabilmente non possono essere "scaricati" perchè se ne temono le possibili ritorsioni e, se quelli parlano, magari potrebbero venire fuori verità imbarazzanti, meglio allora lasciare che sia il tempo a posare la polvere dell'oblio su queste incredibili vicende .

No, non va bene.

Il Genoa ed i suoi tifosi avrebbero meritato e meritano più considerazione.

Giancarlo Rabacchi
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