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il Grifone in campoVittoria normale, vittoria speciale
13/03/2006

 

Genoa       2
(Caccia 32' p.t.;  Rossi  42' s.t.)

Pro Sesto 0


Per la prima volta nella storia, si presenta sul campo del Genoa la squadra bianco-azzurra della Pro Sesto. Noi genoani la attendevamo non con paura, ma con una certa apprensione, poiché il nostro campionato vive un momento particolare e la conclusione si avvicina con un profilo meno certo.

All'andata vincemmo a Sesto S. Giovanni, su quel campo contornato da alberi più alti delle gradinate, sito accanto all'enorme opificio della Breda; vi vincemmo con un gol di Sinigaglia, uno dei giocatori che da gennaio non abbiamo più in isquadra.  Quel risultato ci aprì la via verso la conquista di un cospicuo vantaggio, svaporato con le ultime partite.

 


I cambiamenti di organico sembrava avessero aperto falle nella nostra difesa prima ermetica.

In settimana era stata decisa la sostituzione dell'allenatore Vavassori, che ci ha lasciato signorilmente, accompagnato dal nostro rincrescimento.

Attilio Perotti, chiamato a sostituirlo, in settimana aveva manifestato qualche perplessità sulla squadra.

Chiedo scusa per essermi dilungato a ripetere cose già note dalla vigilia, invece che fare un po' di cronaca della partita domenicale. Il fatto è che proprio dall'ambiente proveniva la particolare emozione di questa gara, che in altro momento avrebbe potuto considerarsi di routine.

Era poi giornata ventosissima: una forte tramontana generava turbinii e disturbava assai i passaggi e il gioco.

Al Ferraris si sarebbe vista una gara più fruttuosa dalle precedenti?  Si sarebbe tornati alla vittoria?

Così è stato.

Le ragioni del cambiamento sono state sopratutto due.

La prima: la disposizione tattica della Pro Sesto, diversa dalle squadre che avevano ottenuto gli ultimi tre pareggi ammassando giocatori davanti alla difesa. L'allenatore Trainini ha mantenuto l'intenzione di giocare aperto per mettere in difficoltà la nostra difesa.

La seconda: l'apporto di Caccia sul piano della manovra, in direzione di un intelligente utilizzo degli spazi, che in misura maggiore di altre volte abbiamo avuto disponibili.

L'innesto di Caccia è stata la conseguenza logica di quella ricerca di migliori movimenti a palla lontana, dichiarata da Perotti subito dopo il suo arrivo.

Avevamo molto detto che si correva poco; ma in attacco più importante è sapersi spostare utilmente, nel modo e al momento opportuni, prima che il compagno abbia a giocare la palla. Le idee di gioco che così si originano possono poi attecchire.

Nella concatenazione degli spostamenti, può bastare un solo giocatore a dare luce alla squadra. Ci è sembrato che anche Mamede abbia ottenuto beneficio da un migliore riferimento avanzato. Mamede si è beccato dei fischi per essere incorso in tre errori di passaggio consecutivi, complice il vento, ma ha compiuto un solido lavoro. Così altri compagni, rinfrancati una volta che la partita si è messa bene, hanno pian piano cominciato a crescere in collegamenti e fiducia.

Ma il Genoa è stato fortunato all'inizio, perché la Pro Sesto è stata pericolosa nei primi minuti: ha avuto dapprima una grossa occasione al 6' col centravanti Lazzaro, simpatica taglia di atleta, il quale, conquistata la palla su errore di Fusco, entrato libero in area sulla sinistra ha tirato fuori sull'uscita di Scarpi; successivamente un pericoloso forte tiro di Sansovini al 10' è uscito a lato.  

Al 3' Coppola, peraltro molto efficace per tutta la gara, aveva sprecato ignobilmente un prezioso pallone in posizione di ala sinistra.

Passata l'iniziale ventata (metaforica, quella reale non passa) i rossoblù prendono in mano la partita. La difesa della Pro Sesto ha per guida il capitano Giaretta, forte nella marcatura e nel gioco di testa.

Il Genoa va in vantaggio alla mezz'ora per gran merito di Grabbi che chiede il massimo alle sue gambe per raggiungere sulla linea di fondo sinistra un pallone lanciato da una larga apertura di Ilev, se lo gioca e lo centra perfettamente davanti alla porta dove Caccia ha sopratutto il merito di trovarsi, oltre a quello, naturalmente, di metterlo in rete.

Subito all'inizio della ripresa a Grabbi capita addosso un pallone invitante ma troppo da fermo e con l'avversario vicino: lo piazza rasoterra, Borghetto si sposta prontamente e se lo prende.

Da quel momento le azioni annotate sono quasi tutte verso la porta di Borghetto e pochi e blandi sono i pericoli per Scarpi. Ma ecco che il destino prova ancora una volta a beffarci atrocemente: Moretti tocca malamente di testa un lancio lungo e provoca una parabola maligna che se ne va proprio a spiovere esattamente all'incrocio dei pali. Qui Scarpi, un po' avanzato come adusa tenersi, si guadagna l'onore di salvare la partita andando con balzo all'indietro ad alzare con la punta delle dita il pallone appena al di sopra della traversa.

Le rituali sostituzioni di metà ripresa (ahi Scoglio!) ci arrecano la gioia di vedere i due americani: il bravo diciottenne Rivaldo-Gonzales e il centravanti Lopez. Questi ci regala un piccolo gioiello quando si gioca tre avversari, evita l'errore di passare a un compagno in fuori-gioco e invece apre sulla destra porgendo un pallone oltremodo invitante a Rossi, che tira sul portiere, o forse meglio sotto il portiere, e la palla entra.

Dovremo ancora combattere, ma il termometro della fiducia è risalito.

Il sig. Celi ha arbitrato correttamente la gara.


Vittorio Riccadonna
 

 

 

 

 

 


 



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"Vittoria normale, vittoria speciale" | 1 commento
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Re: Vittoria normale, vittoria speciale
di Mr_Beans il 13/03/2006 11.48

Aggiungo solo due cose:
la prima è che dei "tre" passaggi sbagliati da Mamede, uno era un bellissimo lancio per Moretti,e secondo me è quest'ultimo ad aver sbagliato perchè s'è fermato invece di proseguire la corsa! Se avesse proseguito sarebbe avuto l'occasione di entrare in area da solo! perciò ...bravo Mamede.
la seconda è che non condivido il parere sull'arbitro.
c'erano due rigori a nostro favore, uno per tempo e se non fossimo riusciti a far nostra la partita comunque, ho il sospetto che i giudizi sul suo operato sarebbero molto diversi.
Aggiungo una terza cosa ..sulla Società.
Sono un irriducibile Preziosiano, però questa volta ho da fare un appunto alla Società: purtroppo è un po' di tempo che giravano certe voci su Scarpi, forse era il caso di far chiarezza prima e non soltanto ieri sera. Onestamente io ieri Scarpi non l'ho nè fischiato nè applaudito e a dirla tutta non mi sono neanche accorto che qualcuno l'ha contestato. Però se non giocava a causa della pubalgia, mentre a tutti sembrava fuori rosa, e se le voci che circolavano erano arrivate alle orecchie della Società, silenzio stampa o no, bisognava smorzarle sul nascere e fare chiarezza subito!
Detto questo, preferisco Scarpi con un braccio solo che Gazzoli con quattro.
Bentornato Alessio.
God save the Joker





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