Lumezzane: il più importante centro industriale della provincia di Brescia, sito in Valgobbia, convalle di sinistra della Valtrompia.

Derivazione del nome: valle “dei Mesani”, “Curia nostra de li Mesanis” (1427), “comune et homines de limesanis” (1541), come citano testi antichi.

Nel I secolo d.C. i Romani costruirono un acquedotto, definito da Guido Ruffini “un’opera ardita di ingegneria idraulica”,  per convogliare a Brescia gran parte dell’acqua potabile che abbondava a Lumezzane.

Quest’opera coincise con la concessione a Brescia della cittadinanza romana e la “res publica Brixianorum” ebbe l’aggregazione delle genti di antica stirpe retica delle vallate.

Nel 1427 Lumezzane fu concessa in feudo dalla Repubblica di Venezia a Pietro Avogadro.

Nell’antico comune di Pieve si praticava l’industria delle “ferrarezze”, caratteristica della Valtrompia; nel comune di S. Apollonio i frati Umiliati portarono quella della lavorazione della lana. Benché tra queste due comunità in cui si divideva Lumezzane non siano mancate anche gravi rivalità, tuttavia esse collaborarono per ottenere il riscatto dal dominio feudale.

Oggi, come detto, dalle lavorazioni originali del ferro e della lana si sono sviluppate molte industrie produttrici di ricchezza.

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Molto tempo era passato dalle origini, quando anche a Lumezzane si volle una squadra di calcio.

Quali colori adottare?

Il gruppo dei fondatori si divideva tra juventini, milanisti e interisti che non riuscivano a raggiungere un’intesa poiché nessuna parte voleva accettare i colori proposti dalle altre. La disputa sui colori avvenne sul sagrato della vecchia chiesa, senza esclusione di insulti. Ma c’era anche il sig. Mario Zanchigiani, toscano, tifoso del Genoa, giunto a Lumezzane con la famigia dopo la guerra, che alla fine per dirimere la controversia fece accettare i colori del Genoa.

Così il Lumezzane veste di rossoblù. Le maglie furono confezionate dalla signora Zizioni, sarta di Cortine di Nave.

I colori del Genoa da allora furono adottati dal Comune stesso di Lumezzane!

Il sig. Pozzi è genoano per essere stato lungo tempo tifoso di Gigi Simoni, che seguì anche come tecnico. E’ sposato con un figlio, Nicola, il quale, se fosse possibile, è ancora più genoano del padre.

Il suo primo contatto con il nostro ambiente di sostenitori avvenne proprio tramite la nostra rivista a stampa Genoa Domani, della quale fu "sponsor".

Fu abbonato al Genoa per diversi campionati, fino alla carica di Presidente (staccava anche 3 abbonamenti di tribuna all’anno), nonostante potesse venire a Genova poche volte. Quest'anno rinnovò l'abbonamento per solidarietà verso Preziosi.

Per non abbandonare il Lumezzane ha rifiutato l’incarico di Direttore Generale o Direttore Sportivo a diverse società di serie C e B.

Giambortolo Pozzi fu responsabile del Settore Giovanile del Lumezzane da 1991 al 1994; Direttore Generale dal 1994 al 2003; Presidente della società dal febbraio 2003.

La squadra del Lumezzane è tra i professionisti dal 1993/94.

Disputò 5 “play off” e li perse tutti, non senza aver subito gravi torti.

Nel 1995 in C2 disputò il “play off” con il Saronno di Preziosi.
Nel 1996 disputò il “play off” con l’Alzano.
Nel 1997 fu promossa in C1, dove andò al ”play off” per la serie B tre volte.
Nel 1998 nel “play off” fu eliminata dalla Cremonese in semifinale.
Nel 1999 nel “play off” con la Pistoiese  in finale si trovò col portiere Baghetto colpito da un razzo e ricoverato in ospedale: partita omologata!
Nel 2004 nel “play off” col Cesena perse in finale dopo la nota aggressione a Strada, finito all’ospedale: partita omologata!

Ecco che nel 2005/06, il Presidente Pozzi incrocia le armi col Genoa!

All’andata, al Ferraris il Lumezzane ha fatto un’ottima figura e ha lasciato il ricordo di squadra combattiva e bene organizzata.

Anche domenica a Lumezzane sarà un bel confronto.

Vittorio Riccadonna