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dalla redazioneCupola, grumo di potere
13/05/2006

Il calcio è lo sport più bello, ma quello peggio frequentato.
I tifosi non lo sono più di squadre di calcio, ma di Spa.

 


Mi pare questa, tra titolo e sottotitoli, una eccellente, anche se molto parziale, rappresentazione di sintesi del calcio italiano.

A Genova, sotto il torchio per le vicende dello scorso campionato, gli sportivi rossoblù avevamo già avuto modo di toccare con mano, di sperimentare direttamente, questa scandalosa realtà.

Di più si era evidenziato un'ulteriore "negatività" che caratterizza l'ambiente e che, peraltro, anche in questo gran polverone comincia a fare capolino e cioè quello della" lotta per bande", ovvero l'uso del potere assoluto ed indiscriminato per colpire i "nemici".

Ora, pare, sia scattata la legge del contrappasso e sembrerebbe proprio che le tante malefatte compiute si ritorcano contro di "loro" e cioè a danno e castigo di quelli che, oramai, credevano, come si è detto quì tante volte, di poter fare e disfare, impunemente, a loro piacimento, in un'incredibile orgia di potere assoluto.

Una ignobile ragnatela che, abbiamo visto, era arrivata, oltre che agli arbitri, anche sino alla stessa giustizia (?!) sportiva.

Senza alcun spirito di vendetta, anzi ancora più amareggiati, non si può, almeno, non levarsi la soddisfazione di dire che a tutta quella "marmaglia" gli sta davvero bene.

Senza illudersi, peraltro, che i problemi e le difficoltà siano superate o meglio finite.

Di "marmaglia", in effetti, nel calcio c'è ne a iosa ed a tutti i livelli e, quindi, non sarà tanto facile debellarla e liberarsene.

Bisognerebbe, insomma, rifondare ammesso sia possibile e si trovino le persone capaci e nella condizione di farlo sul serio.

Chiaramente ora siamo solo all'inizio.

Intanto auguriamoci che un po' tutti si vogliano rendere conto a quali infimi livelli si è finiti e ci sia la ripulsa e si voglia, o per lo meno si tenti, una rifondazione.

Devono tornare i "valori", deve essere ridimensionato il più possibile il "business".

Ci dovranno essere punizioni severe, si devono perseguire e spazzare via tutte le "congreghe", a livello di Federazione, di Lega, di dirigenti di società, di procuratori, di giocatori e, purtroppo, anche di tifosi.

Nessun facile catastrofismo, ne esaltazioni giustizialiste e qualunquiste, ma solo la non difficile previsione che se non si proverà ad andare in questa direzione resteranno solo loro, la "marmaglia" e non avranno certamente ancora molta strada davanti.

Non sarà facile ne rapido, non ci sono, sia chiaro, soluzioni miracolistiche e soprattutto bisognerà individuare le persone giuste alle quali garantire il massimo del sostegno.

Per alcuni saranno utopie, per molti cose ovvie: ma diversamente si può pensare d'uscirne?

Genoa domani, e non da oggi, auspica la "convocazione" di un personaggio come Gianni Rivera, per noi una risorsa, un uomo politico e di sport esperto, autorevole ed autonomo.

Non basterebbe certamente solo lui, ma ci parrebbe, intanto, una buona idea e davvero un eccellente prima mossa.

Rimettiamo volentieri, e con convinzione, in pista questa nostra idea e/o proposta augurandoci di non trovare, anche questa volta, la peggior categoria di sordi: quelli che non vogliono sentire.

Giancarlo Rabacchi 



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"Cupola, grumo di potere" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 14/05/2006


Re: Genoa: momento delicato
di RABAX il 14/05/2006 11.52

Rileggendo quanto scritto e riflettendo sul momento, purtroppo l'ennesimo, delicato della nostra squadra e della nostra società mi sento di aggiungere e di precisare meglio.
Il respiro che ho voluto dare, od almeno ci ho provato, a quello che ho scritto è a livello generale, se volete nazionale e, per una volta, senza alcuno specifico o particolare riferimento alle vicende “nostrane”.
Chiaro che pregi e difetti sono abbastanza comuni e nessuno ne è esente, nessuno è neppure perfetto, per primo il sottoscritto, anzi.
Dico questo perché la mia linea, ovvia, è quella di chi si auguro che le tensioni e le contrapposizioni dell'ultimo periodo nella tifoseria rossoblù possano trovare al più presto una ragionevole composizione anche se temo non sia proprio tanto facile.
Tutto sommato mi auguro anche che il polverone in atto a livello nazionale un po' contribuisca a distrarre ed ad allentare le tensioni qui da noi per consentire alla nostra squadra di affrontare i play off nelle condizioni migliori.
Lungi da me, dunque, alimentare tensioni od anche solo andare a sponsorizzare una parte piuttosto che un'altra.
Quando dico che nella pentola che bolle ci sono anche i “tifosi”, forse, faccio un azzardo a parlare di Tifosi.
Chiaramente intendo riferirmi agli “altri”. a quelli che hanno dato e continuano a dare il loro bravo contributo a “picconare” questo calcio già malato di suo, a quelli per intenderci che con i loro atti inconsulti, violenti infangano i Tifosi e gli sportivi veri.
Alludo ai prepotenti, ai teppisti che, non da oggi, con le loro "imprese" sono, appunto, un’altra cosa dei Tifosi autentici che amano davvero il calcio al quale dedicano passione ed entusiasmo.
Molto diverso, chiariamo bene anche questo punto, è invece a mio avviso avere e manifestare civilmente un atteggiamento critico verso la società, se e quando non se condivide le scelte e/o la politica.
Negherei la mia storia personale di genoano se ora negassi o prendessi le distanze da tutto questo.
Ho sempre pensato e penso che la propria credibilità si costruisca sull'indipendenza di giudizio e, insieme, con il rispetto delle idee e delle convinzioni, magari opposte, degli altri.
Sia chiaro che non voglio neppure fare il Ponzio Pilato per cui chiudo dicendo con chiarezza come la penso sul momento Genoa, ammesso e non concesso che interessi a qualcuno.
Devo dire con franchezza principalmente due cose:
1) i miei iniziali entusiasmi per la Presidenza Preziosi sono un po' svaniti;
2) nella contestazione portata avanti quest’anno dai tifosi ho l'impressione di vedere un accanimento, forse, fino quasi al livore che faccio davvero fatica a comprendere sino in fondo.
Per quanto riguarda il punto 1) penso che come sì deve dare atto al Joker di averci aiutato a superare momenti davvero penosi e mortificanti e di aver messo sul piatto parecchi soldini (penso ad esempio alle tasse arretrate, ecc.) come si fa a non restare perplessi per i suoi tanti errori e le cose non fatte?.
Inutile soprattutto in questo momento rigirare il dito nella piaga, ma la conduzione societaria ha destato e continua a destare più di una perplessità, in molti avremmo sperato in ben altri scenari.
Per il punto 2) qualcuno ha fatto notare che i suoi più accaniti contestatori di oggi, almeno alcuni di loro, erano quelli che gli erano stati più vicini al momento del suo arrivo.
Ora, forse con un minimo di eccesso, parrebbe che qualcuno abbia trasformato l'idolatria in rabbia, sentimenti estremi che, se possibile, sarebbe sempre meglio evitare.
Auspico che Berogno e l'ACG, mai frontalmente contrapposti ai tifosi che contestano, rappresentino il ponte giusto per recuperare la situazione.
Credo che la medicina migliore siano, comunque, i risultati e, dunque, Salernitana o non Salernitana speriamo di festeggiare.
E per quello che mi riguarda l'auspicabile vittoria ai play off non costituirà il prevalere di una parte (ragazzi siamo tutti genoani), ma il punto di partenza di una seria e serena riflessione sulle cose buone, ma soprattutto sui tanti errori da esaminare senza accanimento, ma anche senza “piaggerie” perché, almeno per quello che mi riguarda, non sono i personalismi, ma il Genoa che, alla fine,deve prevalere.
Alè Grifo!





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