Invece vorre iriprenderla, signor Eugenio, la discussione. Soprattutto perchè constato che è stato travisato l'uso del temine "antigenoano". Premesso che mi aspettavo una replica, ma dal diretto interessato e non da terzi, e premesso anche che sono fortemente contrario alle patenti di genoanità affibbiate in base alle più varie opzioni, per formazione - o deformazione, faccia Lei - mentale sono portato a non disprezzare e/o dileggiare, al di là delle capacità tecniche, chiunque indossi con dignità la maglia rossoblù.
A prescindere, lo ripeto, dalle capacità tecniche e basandomi solo sull'impegno che ciascuno profonde in campo. Se poi uno è "grammo" - ma, mi creda, a certi livelli non ci si arriva se si è grammi - la responsabilità non è sua ma di chi lo fa giocare. Nel caso in questione, il giudizio espresso su Mamede è palesemente inficiato dal pregiudizio e prescinde del tutto dal reale valore della prestazione fornita che, ribadisco anche questo per chiarezza, è stata ritenuta insufficiente dal sottoscritto. Per l'esattezza, come mi sono espresso su altro sito, "anonima". La durezza con cui ho giudicato la votazione va, dunque, unicamente individuata nel fatto che mi è parso venuto meno proprio quel principio di "onestà" (e vorrei vivamente pregarLa di fare lo sforzo di ben interpretare cosa sto cercando di dire, sempre per evitare altri equivoci) cui Lei fa richiamo.
Non adopererò oltre questo termine - sempre nell'intento di non generare equivoci - e lo sostituirò con quello che Lei ha usato nei miei riguardi. Dico, perciò, che non ritengo "sereno" un giudizio che abusa dell'ormai stucchevole luogo comune della lentezza di Mamede proprio nel giorno in cui il giocatore ha fatto ricredere chiunque - chiunque voglia, ovviamente - sotto questo aspetto (come ha rimarcato giusto in questa sede l'amica Cristina); non giudico "sereno" un giudizio che individua come "uomo in più per la Salernitana" il suddetto giocatore quando vi erano almeno due altre opzioni certamente più accrediatate, una che indossava la divisa nera ed un'altra che indossava la stessa maglia di Mamede ma con un numero a cifra unica anzichè doppia stampata sulla schiena. Adesso, se permettono Lei e il pagelliere, mi azzardo anch'io in un giudizio tecnico per dire che la squadra non mi è affatto dispiaciuta ed è uscita sconfitta "solo" per due errori del singolo, purtroppo per lui sempre lo stesso. Non mi riesce, nel modo più assoluto, di considerare "sereno" un giudizio che si quantifica in un inusuale "3", raramente riscontrabile in qualunque pagella riferita ad un qualunque avvenimento sportivo ed impiegato quasi esclusivamente per stigmatizzare una prestazione indegna sotto il profilo comportamentale più ancora che sportivo. Non si tratta qui, signor Eugenio, soltanto del fatto incontestabile che ognuno vede la "sua" partita, ma dello spirito con cui si esprime un giudizio. Che, nella fattispecie, non è stato nè sereno nè obiettivo nè - me lo permetta - "onesto" (con la precisazione che le facevo più sopra). Quel 3 suona come uno "sfregio" nei confronti del giocatore per quello che lui rappresenta e per il giudizio che, ormai, di lui ci si è fatti. Ormai Mamede è stato bollato: è lento comunque. E' un po' come la famosa valigetta, mai esistita ma che salta fuori ogni volta che ci si riferisce al fattaccio. Pollice verso, dunque, e che il giudizio sia ben chiaramente negativo, ad evitare ogni dubbio. E' "grammo" e non è neppur lecito pensare possa ogni tanto imbroccare una partita decente. Un voto che ha voluto essere uno schiaffo virtuale al giocatore. E poichè ho considerato "antigenoano" chi gli schiaffi li ha materialmente affibbiati ad altro giocatore, mantengo lo stesso metro di giudizio anche in questo caso. Anche un solo voto espresso, a mio parere, senza la dovuta "serenità" di giudizio mi induce a non considerare, a mia volta "serenamente", neppure gli altri voti.
A Sua disposizione.
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