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il Grifone in campoIl Genoa s'impone a Monza nella finale d'andata delle qualificazioni
12/06/2006

A.C. Monza Brianza 1912                 0

Genoa C.F.C.                                     2
(Zaniolo 11’ s.t.; Ilev 23’)


Giornata soleggiata ma con ventilazione, terreno buono. Viaggio di andata piacevole per i genoani, che vanno a occupare lo stadio Brianteo in numero quasi pari ai sostenitori del Monza; ma si fanno forse sentire di più.

 

 


Le due opposte gradinate sono piene e quasi completa anche la tribuna, di fronte alla quale la grande gradinata dei “distinti”, completamente deserta, testimonia tristemente la posizione avversa dei nostri amministratori. Pre-partita rumoroso ma tranquillo. Genoa in maglia bianca, pantaloncini blu; Monza con la sua maglia rossa. Inizio gara in orario.

 

T. Skuhravy tra i genoani a Monza

3’: efficace pronta uscita di Scarpi su un pallone allungato da Zaffaroni.
3’: primo fallo su Zanioli ad opera del N° 5 monzese Dos Santos; segue tiro di Rossi parato.
4’: scontro tra Zaffaroni e Zanioli che resta a terra: interruzione.
10’: ammonito Dos Santos per fallo su De Vezze.
12’: Ilev allarga a De Vezze che centra: tiro di Zanioli in rovesciata, parato.
16’: ha una vera occasione il  N° 11 del Monza Pontarollo: tiro al volo ravvicinato che per una deviazione va fuori,  su centro dalla destra.
18’: per la terza volta il Monza batte una punizione appoggiando a sorpresa in avanti dalla tre quarti a un giocatore liberato sull’ala destra.
18’: forte tiro da lontano di N° 8 del Monza, fuori.
20’: Ilev, in fuori gioco, viene grossolanamente preso per la maglia: nessun intervento dell’arbitro.
21’: pericoloso tiro ravvicinato di Mamede in mischia, deviato in corner.
22’: balla infruttuosamente davanti alla porta e a Zanioli un pallone centrato da Rossi.
23’: Zaniolo contrasta, viene atterrato: tutto buono.
26’: para Scarpi su Pontarollo che gli si presenta libero: grande occasione, la difesa del Genoa ha lasciato il fianco destro scoperto.
31’: Mamede si lancia in contropiede... L’azione termina con una parata bassa di Carrara.
33’: Tiro di Rossi parato basso da Carrara che si butta in avanti e forse viene toccato da Zaniolo irrompente: interruzione.
35’: ammonito Zaffaroni.
40’: ammonito Ambrogioni  perchè l’atletico Egbedi gli scappava sull’ala sinistra.
46’: ultima mischia del primo tempo sotto porta monzese, ultima occasione perduta.

Fatta questa sintetica cronaca del primo tempo, bisogna chiarire come si è svolto il gioco. A ciascuna squadra le sue insufficienze.. Il Monza ha avuto predominanza nel portare la palla in avanti; il Genoa ha impostato il proprio gioco sul controllo dell’avversario, privilegiando, nell’attenzione, la difesa. Si direbbe che in questo abbia avuto successo, se non fosse che due limpide palle da calciare con efficacia all’avversario le ha concesse. Da parte sua il Monza quelle le ha sbagliate, e di altre ha potuto procurarsene poche o punte. Invece l’attacco del Genoa, in genere con azioni di contropiede o di minoranza, varie volte si è fatto pericoloso e talora è stato sfortunato; ma se si dice che il Genoa per fare un gol ha bisogno di 10 occasioni, si dice con questo che non gli riesce facilmente la manovra limpida e smarcante.

Ecco la questione che emerge nell’intervallo: ha il Genoa ripetuto la gara fiammante di domenica scorsa contro la Salernitana? Certamente no: nel senso che non ha cercato di spingere l’attacco con la medesima ricchezza di tessitura. Non si vuol fare con questo una critica: non c’è la medesima esigenza di vincere, siamo soddisfatti dello stato di pareggio. L’equilibrio che si è visto sul campo ci sta  bene. E’ una di quelle partite in cui si è superiori... eppure c’è il rischio di perdere – basta una disattenzione!

Ma mentre tra i tifosi così si rifletteva, forse negli spogliatoi le campane suonavano  diverse. Noi non lo sappiamo – alle volte le situazioni evolvono spontaneamente  – ma ecco che al riprendere del gioco tutto è cambiato. Sembra che il Genoa abbia capito di essere superiore e abbia deciso che questa superiorità vada realizzata.

Il Monza è costretto in difesa, non riesce a uscire dalla propria metà campo. Il gioco è completamente in possesso del Genoa. La difesa del Monza va in affanno.

5’: atterramento da dietro da parte del N° 8 monzese M su Lamacchi.
8’: ammonito Stellini (?) per fallo forse veniale ed evitabile.
8’: ammonito Menassi per fallo su Lamacchi, plateale.
11’: su centro basso di Rossi dalla destra, Zaniolo anticipa il difensore e in girata calcia di destro di collo pieno: pallone violento proprio all’incrocio del pali più vicino. Gol memorabile e impressione netta che la partita sia finita.
Infatti il Monza non ha più niente da dire e praticamente scompare dal campo.
13’: fallo di Egbedi su Baldini a metà campo.
14’: sostituzione Zaniolo/Grabbi.
15’: sostituzione Menassi/Magrin.
17’: fallo su Ilev impunito.
21’: sostituzione Pontarollo/Tricarico.
23’: delizioso tocco in rete di Ilev su uscita del portiere, d’esterno sinistro: Ilev si è inserito su un pallone proveniente da Stellini in un’azione di rimpalli. Colpo da artista e il Genoa va sul 2-0. I giocatori genoani corrono di nuovo attraverso il campo ad abbracciarsi dalla parte della nostra gradinata.
29’: sostituzione Perico/Guidone.
29’: ammonito Baldini per mani su rimpallo.
32’: Sostituzione Ilev/Botta.
33’: parata di Scarpi su improvviso pallone a parabola da fuori area, in corner.
37’: ammonito Tricarico per fallo su Rossi.
45’: sostituzione Rossi/Rivaldo.
Trascorriamo tranquillamente i cinque minuti di ricupero (si distingue ancora il bravo N° 10 del Monza).

Discretamente oculati l’arbitro Orsato di Schio e i segnalinee; qualche errore non ha turbato l’andamento della partita, che è stato regolare.

Forse il Monza arriverà a Genova, domenica prossima, più completo come formazione e molto deciso di attaccarci a fondo per equilibrare il risultato.

Domenica, comunque vada, il nostro campionato si concluderà.

Abbiamo visto un bel campionato divertente e ora siamo pronti per l'ultimo atto. Se otterremo la promozione potremo gioire di una impresa tutt’altro che facile.


Vittorio Riccadonna

 



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