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l'opinione''Pissi pissi bao bao'' di Nemesis
16/06/2006

Quando cade un regime, si resta annichiliti per i misfatti che pian piano vengono alla luce.
Non in questo caso.
Noi, appassionati di calcio, sapevamo tutto ma non avevamo voce nè mezzi per dimostrarlo.
Caro Galliani, i nostri "pissi pissi bao bao" la sapevano lunga e se li avesse ascoltati avrebbe vinto qualche campionato in più.

 


Il contatore Geiger segnalava radioattività mafiosa in ogni stanza del Palazzo, in ogni ufficio, nei corridoi dove germogliavano le omonime voci: tutto avveniva come l'avevamo immaginato, e alla fine questa constatazione è perfino deludente se non dissacrante.

Non agenti segreti, non raggi laser che paralizzano gli arbitri onesti, non riunioni di incappucciati con il pallone tatuato sul petto, non password segrete per accedere al tesoro dell'impero, ma solo qualche sana mangiata di gruppo per stabilire le griglie mentre sulla griglia si abbrustoliva una Fiorentina.

Uomini ricchi, affermati, incensurati, avevano steso una rete perfetta che accompagnava le vicende calcistiche dalla loro genesi fino all'epilogo telecomandato.

I giudici in campo fornivano la prima passata e quelli nei tribunali completavano l'opera.

Le vittime tacevano, spaventate che ulteriori disgrazie potessero abbattersi sulla loro meschina debolezza.

I più potenti si sfidavano in duelli fra padroni ma senza padrini (i padrini erano loro), ma era una consuetudine presentarsi con il revolver se l'altro aveva la sciabola.

Tutto era finto, dall'ostentato rigore di facciata fino al consueto rigore sfacciato per la Juve, passando per il teatrino dei sorteggi fasulli diligentemente copiati dai guitti delle tre tavolette; e poi ancora più in su, verso l'enormità dei processi recitati a soggetto.

In questa guerra fra bande, lo sportivo italiano ha subito la più incredibile truffa che mai potesse essere concepita.

Probabilmente da 20 anni ci siamo emozionati per campionati che gli impostori si giocavano a dadi nei cessi della Figc, finchè un guasto allo sciacquone ha tradito la cosca.

Da ogni Procura un solo grido... "chi sa parli" e Preziosi, che sapeva, ha parlato e anzi, ha inciso un Cd.

Chi di noi non l'avrebbe fatto se avesse subito quello che ha patito lui?

Io non credo che abbia grandi prove su quella partita del Como, e non penso che Imborgia o Nappi confermeranno, ma gli hanno chiesto e lui ha risposto, unico nella moltitudine di omertosi.

Il reato addebitato a Marotta è prescritto e quindi innocuo, ma non è detto che il Joker non abbia parlato d'altro, per esempio del Viareggio.

Non mi preoccuperei gran che e, come si usa dire in questo periodo, Preziosi è parte lesa: oltre che a Como Imborgia l'aveva danneggiato perfino con la soffiata su Ghomsy.

Quanto alla Samp, sappiamo per certo che De Amicis non è un suo tesserato e che l'alunno modello Garrone non ha pronunciato la mitica frase  "sono stato io" ma le ben più odiosa "è stato lui", indicando il Genoa ai suoi "bravi".

E così oggi la nemesi ribalta le parti disturbandolo proprio mentre sta componendo le regole etiche della nuova Lega: è lì pensieroso sul foglio ancora bianco, perchè di etico non gli viene proprio in mente nulla.

La storia non si ferma, ora sta ingoiando ad uno ad uno tutti gli attori della commedia che ci ha rovinato un anno della nostra vita, sportiva e non.

Via tutti, sleali rotelline di un ingranaggio che menava i deboli e tutelava i potenti: nessuna clemenza, nessuna comprensione per la vostra ingorda slealtà.

Eppure c'è un rischio che sento avvicinarsi, e cioè che l'enormità dello scandalo ci faccia perdere il senso delle proporzioni.

Davanti a interi campionati truccati, sembra quasi che una singola partita intortata sia un peccatuccio innocente.

Non è così: non solo è un reato arrangiare una singola gara, ma anche soltanto il provarci, e se l'etica sportiva potesse perseguirebbe perfino chi l'ha solamente pensato; figurarsi poi se l'illecito si consuma e per un pelo non ti fa arrivare in Champions.

Io mi sento di escludere che Narducci e Beatrice siano Genoani e che le loro accuse abbiano matrici campanilistiche (a volte può capitare), ma non sono neanche tonti.

Le tesi difensive della Samp rasentano il ridicolo: si tratterebbe di aiuti non richiesti, piovuti dal cielo e incassati come le leccornie che la Befana ti infila nella calza.

E pensare che ci hanno sempre raccontato come, nell'ambito sportivo, non si debba dimostrare l'accusa ma bensì l'innocenza.

Dottor Garrone, ne abbiamo viste troppe per non sapere che nel calcio nulla avviene per caso.

Provi un po' lei adesso a convincere gli scettici che quegli arbitraggi compiacenti non fossero il grimaldello per oliare i progetti di Pairetto.

Nemesis



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"''Pissi pissi bao bao'' di Nemesis" | 7 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 21/06/2006


Re: ''Pissi pissi bao bao'' di Nemesis
di amico_fragile il 21/06/2006 23.26

Ciao Cristina e grazie :-) Rispondo con un po' di ritardo perchè ho veramente poco tempo in questo periodo per leggere e ancor meno per scrivere. Dico solo che è totalmente impossibile oggi l'intervento di quella persona. Forse avrebbe dovuto denunciare allora. Non so perchè non l'abbia fatto. Forse perchè quello era un periodo in cui chi denunciava veniva facilmente stritolato. Ciao





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