Secondo tutte le anticipazioni e i commenti dei giornalisti e dei vari manipolatori della pubblica opinione prevedevano una riduzione delle pene. Parlavano di un "clima diverso". Ognuno aveva capito che questo si sarebbe verificato. Basterebbe questo collegamento, a squalificare l'operato dei giudici. Possiamo pensare a pressioni politiche, e non ci sbagliamo. Possiamo anche pensare che il Consiglio Federale abbia voluto respingere, o contenere, l'attacco della magistratura alla Federazione. Non era stato abbastanza rinnovato. In ogni caso, aggiustare le decisioni a seconda del "clima" non è giustizia, ma l'antitesi della giustizia. Ma alcuni pubblici interventi di importanti politici indicano quale deterioramento dei valori morali debba subire il Parlamento della Repubblica. Abbiamo sentito, se non vado errato, lo stesso Ministro della Giustizia lamentare i danni portati dalla prima sentenza. In un'occasione precedente, si era invocato il commissariamento della Federazione. Pare che non sia bastato - forse neppure per allontanare il massimo responsabile, Carraro, e sarebbe il colmo. Chi potrà commissariare il Ministero della Giustizia?

Giustizia è fatta (!?).
Solo che, come il solito, quella valida per i grandi è "appena" leggermente un po’ diversa rispetto a quella, un attimino più rigorosa, che viene applicata per i piccoli, ma questo era facilmente immaginabile.
Chissà che negli accordi sottobanco per l'indulto sia stato "infilata" una ciambella di salvataggio, oltre che per Previti, anche per il Milan (in Champion Leage) e le altre.
Certo che in questo caldissimo luglio la credibilità del calcio e quella di tutti i nuovi "dirigenti" ne esce malissimo.
Facile immaginare che sono già in arrivo i nuovi Carraro, Mazzini, Pairetto, Bergamo e Moggi e che tra breve tutto sarà né più né meno come prima, salvo cambiare di nuovo, al prossimo marciume che emergerà, le persone, ma non la politica.
Complimenti davvero a tutti!