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il Grifone in campoLe pagelle di Pescara - Genoa
14/01/2007

 

Sconfitta di rigori a Pescara (dati e non dati, giusti e sbagliati).

Troppe le assenze e il Genoa come sua antica tradizione, rilancia il Pescara, alla sua prima vittoria in campionato.


 


RUBINHO: s.v. Gli unici tiri in porta che riceve sono i tiri su calcio di rigore.

BEGA: 6 Fa il suo con calma e lucidità.

DE ROSA: 6 Commette anche se involontariamente il primo fallo da rigore.
Prestazione normale.

BIASI: 6 Sul livello dei compagni di reparto, da una sua indecisione nasce il primo rigore per il Pescara.

CRISCITO: 6 Sulla fascia sinistra spinge il più possibile, anche se non è nella sua posizione preferita.

BOTTA: 6 Tra i più lucidi e concreti.

COPPOLA: 6 Sta molto sulle sue, gli manca la solita spalla d'ordine a fianco.

JURIC: 5 Fuori posizione nel primo tempo, ma anche riportato sulla fascia combina poco.

ZEYTULAEV: 4 Dopo un discreto inizio, incomincia a non azzecarne più una e  diventa un corpo estraneo alla squadra. Era da togliere già alla fine del primo tempo.

TAVARES: 5 Troppo statico. Facilmente marcato dai centrali pescaresi.

GRECO: 6 Era l'unico che poteva inventare qualcosa davanti.
Lotta, fa quel che può, ma è troppo solo.

LOPEZ: 5 Poco incisivo, non incide.

AURELIO: 6 Giocatore anarchico, con la sua velocità crea qualche problema alla difesa del Pescara.

FORESTIERI: 6 Bagna il suo esordio con un goal.

Arbirto sig. Orsatto: Perfetto per 86 minuti. Sbaglia sul secondo rigore, il fallo era fuori area (il segnalinee cosa guardava?). Sbaglia con Aurelio che subisce due falli da rigore nella stessa azione e viene anche ammonito.

il pagelliere



 



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"Le pagelle di Pescara - Genoa" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 15/01/2007


Caro Mario
di Abbadie56 il 15/01/2007 00.04

tu non hai idea di quanto mi abbia entusiasmato il tuo giudizio su Forestieri,

Con molta immodestia -ma anche esponendomi a brutte figure, se va male- mi sono autodefinito, da subito, "fan di Forestieri numero 1" perchè quando a Pegli è sceso in campo per la prima volta e l'ho visto correre e dribblare palla al piede, ho subito detto che stavo rivedendo Sivori, uno che non si è mai ritenuto inferiore a Maradona, tanto per dire. E io condivido. Perchè Sivori è stato un numero uno in assoluto. Uno che in campo faceva quello che voleva. E dribblava anche i calci nelle gambe.

Non so se Forestieri sarà davvero un nuovo Sivori, Certamente confermo che me lo ricorda. Come  Sivori, anche Forestieri si esalta nei dribbling e nei tunnel, ma soprattutto nel gol. Forestieri è nato per il gol. Ce l'ha nel sangue, e non è un caso che abbia segnato subito al suo esordio. Ed ha anche il classico "physique du role" del fuoriclasse sudamericano, argentino in particolare. Brevilineo, baricentro basso, tutto scatti e finte, geniale e inafferabile.

Fuoriclasse di questo tipo, marca "argentina", voglio dire, non possono essere imbribliati in un ruolo. Passi agli inizi, per fargli fare un po di gavetta. Ma poi devono essere mandati in campo, con licenza di fare quello che "sentono". Come Di Stefano, Sivori o Angelillo, anche Forestieri saprà sicuramente giocare in tutte le zone del campo, e saprà spostarsi lui, di sua iniziativa, nel punto giusto, al momento giusto. A questi giocatori nessuno puà insegnare nulla. Sono loro che, col loro modo di giocare, insegnano agli allenatori. Il calcio ce l'hanno nel sangue. Per fortuna abbiamo un allenatore intelligente, che saprà -spero- capirlo.

Ma Forestieri ha anche risvegliato in me un ricordo mai dimenticato: quello di Meroni, anche lui brevilineo, inafferabile, tutto capelli e dribbling. Meroni, ai genoani della mia generazione, aveva dato un sogno, quello della "stella". Speravamo che la dirigenza costruisse su di lui, il Genoa del "decimo". E invece venne venduto, lasciando un vuoto incolmabile. Quarant'anni dopo, ecco Meroni riapparire in maglia rossoblù, con le sembianze di Forestieri. Adesso spero proprio che non si ripeta la storia già vissuta con Meroni. Questa volta non so se la reggerei. Potrei anche chiudere col calcio (non col Genoa, ma lo vivrei da lontano, come un esiliato) 

Quanto al Pagelliere (che saluto) forse ha fatto bene a tenere un basso profilo (magari un mezzo punto in più, per via del gol...) Nel nostro ambiente meglio tenere toni contenuti, per evitare aspettative esagerate, che poi si ritorcono contro.

Alè RossoBlù





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