Frosinone      0

Genoa            2  (34' p.t. De Rosa - 42' s.t. Milanetto rig.)

Cosa si può aggiungere dopo la nona vittoria consecutiva in dieci gare?

Davvero verrebbe voglia d'esternare senza freni tutta la gioia, l’entusiasmo per l’ennesima vittoria esterna, importantissima anche per la concomitante battuta d’arresto del Napoli fermato da un redivivo Mantova.

La soddisfazione di vedere confermata, partita dopo partita, la sicurezza e la coesione del gruppo, la personalità, la solida convincente organizzazione di gioco, le molteplici soluzioni e giocate alternative disponibili per risolvere la gara, di più le qualità di tutta la rosa per cui, fuori uno dentro l’altro, non cambia la musica, anzi c’è una gran voglia da parte delle cosiddette seconde linee di farsi vedere, di dare un contributo importante e, soprattutto, il riuscire a farlo.

Qui mi fermo per non rischiare d’infrangere il “decalogo” del Quetz (gli amici di Genoadomani sanno a cosa mi riferisco), ma è sempre più dura riuscire a frenarsi.

Le mie impressioni sulla gara sono quelle di un Frosinone all’inizio molto volenteroso, che prova ad accennare un forcing a “tutta birra”, ma che ben presto si deve “calmare” e fare i conti con un Genua più quadrato che inizia a macinare il suo solito gioco ed a mettere gli avversari in soggezione.

Fialdini, uno dei più determinati ed aggressivi della squadra del Frosinone viene ben presto ammonito e patisce un notevole calo di tensione e con lui tutta la sua squadra che, esaurito il tentativo di sfuriata iniziale, comincia a "patire" il gioco del Genua e non riesce mai ad essere veramente pericolosa.

Una bella punizione di Milanetto deviata in qualche modo dal solito De Rosa inganna il portiere locale e s’infila nell’angolo basso alla sinistra del portiere.

Siamo al 34 del p.t. e quel goal appare subito come una pesante ipoteca sul risultato finale.

Purtroppo non c’è rosa senza spine ed il Genua lascia sul campo per infortunio due giocatori importanti: Juric (probabile stiramento e tempi di recupero non brevi) e Bega (probabile contrattura e tempi di recupero, si spera, molto più rapidi).

L’infortunio a Juric (9’ p.t.) è tanto repentino che il sostituto Coppola si fa trovare “senza scarpe”, ma provvede in fretta ed entra subito in partita da par suo.

Il Genoa crea diverse opportunità che non sfrutta al meglio per “l’egoismo” (fisiologico) dell’attaccante di turno (Gasparetto, Leon) che cerca la soluzione personale (più difficile) anziché l’appoggio al compagno libero.

La punta veneta, per la verità, brilla un po’ meno del solito, ma poi si guadagna il preziosissimo rigore trasformato da Milanetto (chiedo scusa, ma è da tempo che in più d’uno ci chiedevamo: ma perché non li fanno tirare a Milanetto?) che chiude la gara e salva le coronarie di tanti genoani in ansia in quanto ben consci dell’importanza straordinaria del successo che stava maturando in Ciociaria.

A tranquillizzare quasi del tutto (vedi sempre il predetto “decalogo”) i “fifoni” irriducibili arrivava poi anche l’espulsione di Antonioli per un’entrataccia su Leon che si stava involando sulla sinistra ed a quel punto per loro, obiettivamente, diventava arduo con soli 5 minuti a disposizione risalire la china in inferiorità numerica e due reti sotto.

Nel recupero il nostro "goleador" De Rosa si beccava il secondo cartellino e prenotava un turno di riposo domenica prossima con la Triestina, ma con lo Stellini in forma di questi tempi c’è da aspettarsi che la sua, almeno per la parte difensiva, si riveli un’assenza non determinante.

In conclusione tutto è girato per il verso giusto rafforzando l’impressione che questo sia davvero l’anno…………..

Meno cinque: due gare fuori Bari e Mantova e tre in casa Triestina, Pescara e Napoli.

Alè!

Giancarlo Rabacchi