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l'opinione''La famiglia di Amelie è genoana'' di Nemesis
19/05/2007

 

Alle ore 17,53, un Genoano esausto ma indistruttibile, colto da una giustificata dissenteria dopo lo spavento di Bari, si apparta in bagno per scaricare la tensione ma già che c'è ne approfitta per aggiornare l'ennesima tabella-promozione.

La moglie, scuotendo il capo e sospettando un patetico tranello, gli passa sotto la porta le sue personali previsioni: Genoa in A se vince a Mantova.

Il resto della famiglia comprende la situazione da "Casa Vianello" e ammicca, tornando ciascuno alle proprie faccende.

 


Il nonno di 104 anni (ma ne dimostra 101), allentando per un attimo la morsa dell'Alzheimer, ripensa cupo a quando la Pro Vercelli venne a Marassi nel 1922 per fregarci lo scudetto, e si consola osservando che il Napoli, al confronto, è una squadretta di debuttanti.

La zia, colta da un anelito di fiducia, ricama la prima lettera dell'alfabeto alternando i rocchetti di filo, uno rosso e uno blu; l'ago procede silente e non tradirà l'effetto sorpresa, anche perchè tutti ignorano la zia e i suoi mestieri.

Il figlio maschio, barricato in camera sua, iconizza sul monitor il De Bello Gallico, ma quel "veni vidi vici" gli attizza il futuro e scrive in latino un memorabile post per celebrare la grande rimonta del giorno.

La badante ucraina, capita l'antifona, fingeva di essere genoana... ma lo era davvero, e per non restare indietro si affloscia sul vocabolarietto pret-a-porter tentando di tradurre frasi incomprensibili che potrebbero però affrancarla... "aprite le porte... il Grifone va".

Affacciata al balcone del tinello maron, Amelie osserva il mondo e lo colora.

E' una ragazza sognatrice e per questo intelligente, e mentre contabilizza l'umore dispone in fila per due le sue sensazioni.

Le cose che piacciono ad Amelie:

 

... la serenità di Gasperini impermeabile ai risultati, fiducioso se perde e misurato se vince... serafico quando pareggia

 

... il tempo che si ferma quando Gasparetto salta, e resta sospeso a scrutare il cosmo per decidere dove far cadere il pianeta palla; ma siccome nel frattempo la terra gira, atterrando rischia il fuori gioco

 

... il groviglio di pensieri che assalgono Leon quando prende palla e la sua rapidità nel cogliere il più complicato, ma anche il più affascinante. Oggi poi ha deriso i sospetti di egoismo regalando a Criscito un souvenir di Bari

 

... il viaggio fiducioso che De Rosa compie quando punta all'altra area, come se sulla schiena avesse la chiavetta di una molla e nella testa un radar, e per questo l'incrocio con la palla diventa un appuntamento

 

... il moto perpetuo di Coppola, appreso dai vecchi filmati di Cassius Clay sul ring, con l'avversario esausto che aspetta il gong per rifiatare

 

... il sole ficcante che disegna l'ombra di Rubinho sulla riga, così che quando lui esce la porta non resta incustodita

 

... il perfido istinto di Di Vaio, che quando pensa troppo alla giocata la sbaglia, ma quando anticipa il pensiero diventa implacabile

 

... il coraggio di reagire prima che sia tardi, e la partita di Bari è la metafora di chi ci credeva morti

 

 

Le cose che non piacciono ad Amelie:

 

... i 10 minuti finali del Genoa quando è in vantaggio, latente voragine che ingoia punti, tombino ingordo che trangugiò l'ignavia di Cosmi

 

... le proteste inutili agli arbitri stizziti, i falli superflui a centrocampo, le magliette svestite per la gioia, tutte calamite di cartellini gialli opprimenti come cambiali

 

... Forestieri in panchina, che poi sarebbe come tenere un ghepardo affamato nella cuccia di Boby

 

... i cognomi che finiscono per "oni", ma siccome siamo in campagna elettorale, meglio citare solo Trefoloni

 

... la catena che imprigiona Sculli nelle galere del palazzo, dove i secondini ballano la tarantella e i giudici si fingono affaccendati

 

... il fragile equilibrio che regge la convivenza fra Genoani, come se dir grazie a Preziosi fosse una bestemmia e denigrarlo elevasse il rango della Genoanità

 

... la sufficienza con cui si liquida il Pescara, come se l'eredità di Genoa Venezia fosse sepolta nella fossa comune dell'oblio

 

... l'inutilità delle tabelle che suo padre sta compilando in bagno, segno di paura, bisogno di conferme, pedaggio obbligatorio della diffidenza organizzata

 

 

Alle ore 18,24, si spalanca la porta del bagno e appare un Genoano, in mutande ma felice.

Ha trovato la formula magica e i conti ora gli tornano.

Sale sul divano di sky e urla a tutto il condominio: "se le vinciamo tutte andiamo in A".

Il nonno, che sul contropiede della Pro Vercelli si era appisolato, incalza: "belin, non si può tenere De Vecchi in panchina".

Il cellulare della zia vibra in silenzio e appare il messaggio di un'amica: "ci vediamo lunedì nei nuovi locali della Fondazione".

Fuori, l'universo riordina le sue carabattole fingendo di interessarsi agli eventi umani, ma non ci crede nessuno.

Solo Amelie, dalla sua postazione sul mondo, afferra un presagio che sa di rivalsa e sorride a quel fiore sbocciato da poco... che prima non c'era.

 

Nemesis

 



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"''La famiglia di Amelie è genoana'' di Nemesis" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 23/05/2007


[Nessun Soggetto]
di caocci (c.pulcini@porto.genova.it) il 23/05/2007 13.58

meraviglioso!



[Nessun Soggetto]
di Clare il 23/05/2007 13.43

Sei fantastico!





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