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il Grifone in campoMissione compiuta
27/05/2007

 

Genoa     3

(Milanetto, 23 p.t. Adailton, 13 e 48 s.t.)

 

Pescara   0

 

 

Superato senza sorprese il turno favorevole di campionato che ci toccava.

 

La NORD si riconcilia con il Joker.

 

 


Dice il saggio che non bisogna mai abbassare la guardia, perché le insidie sono sempre dietro l’angolo, che la concentrazione deve sempre essere massima e che, per quanto possibile, bisognerebbe evitare ogni sia pur minimo errore che, a questo punto della stagione, potrebbe pregiudicare la partita e, non sia mai, tutte le fatiche di un intero campionato.

Queste cose le sa tanto bene Gasperini che come suol dirsi, per non saper ne leggere ne scrivere, mette in campo la formazione migliore, diffidati e/o un po’ stanchi compresi.

Dunque niente turnover ed il Mister che si agita, anche se questa volta, a differenza di quanto fatto spesso nel passato, non sostituisce chi commette alcuni, pochissimi, svarioni, quando avverte cali di concentrazione che, per quanto detto prima, sarebbe stato meglio evitare.

Questi giocatori, oramai, giocano a memoria, si trovano, come si diceva una volta, ad occhi chiusi per cui può anche succedere, se il compagno si distrae un attimo, che la palla finisca ad un avversario e lì i più apprensivi tremano.

In effetti, come giustamente rileva Mario Epifani, se il “tema” è da nove, si deve  dare il giusto apprezzamento anche se manca qualche “virgola”.

Questi ragazzi sono davvero bravi e si meritano sempre grande sostegno, affetto e la riconoscenza per tutto quello di “grande” che hanno già fatto e stanno facendo.

Riconoscimenti che la Nord ieri ha giustamente dispensato a piene mani.

A parte alcuni episodi di nervosismo, alla fine, quella di ieri è stata davvero una bella giornata di tifo.

E’ iniziata con i bimbetti che hanno raccolto applausi portando un loro simpatico striscione in giro per il campo.

E’ proseguita con la ovazione che, ad inizio gara, ha accolto lo ingresso sul prato del Ferraris di Adailton, applausi scroscianti sino a che non si è seduto in panchina, ovazione che si è poi ripetuta quando Gasperini lo ha mandato in campo in sostituzione del sempre più bravo Leon (giocatore anche istintivo, ma decisamente di categoria superiore).

Allo inizio del secondo tempo ci è stato il “consueto”, ma sempre graditissimo,  saluto a Mister Gasperini, i tifosi non hanno dimenticato neppure il Mister “carnevalesco” Vincenzo Torrente, ma il clou è arrivato, quasi alla fine, quando la Nord ha iniziato ad invocare il nome del Joker, subito seguita, in modo convinto, da tutti gli altri settori.

E’ stato emozionante, dopo tante divisioni e contrapposizioni anche feroci, vedere e sentire lo stadio osannare questo Presidente.

Tocchiamoci perché abbiamo già fatto moltissimo, ma per ora (qualcuno forse mi “odierà” per questo) nel carniere non abbiamo ancora quello che vogliamo, che è li, ad un passo, se a Mantova si dovesse (perché no?) vincere la matematica ci autorizzerà a stappare lo spumante, ma sino a quel momento restano insidie e pericoli.

Se tutto questo è vero, è però oramai acclarato che quest’anno la Dirigenza del Genoa, Presidente in primis, ha lavorato davvero bene ed i risultati si sono visti in termini di bel gioco, di divertimento e di risultati.

Salvo terremoti, in A andranno, come quasi sempre accade, quelli che più hanno meritato: il Genoa Società ed il Genoa squadra quest’anno “hanno più meritato”.

Giusto, dunque, darne atto, di più è un piacere constatare che "siamo" stati bravi e l’applauso spontaneo della Nord è stato bello ed emozionante, dimostrazione di un tifo che sa essere severo ed insieme generoso, mai prevenuto, semmai esigente, ma consapevole ed insieme portatore di un amore profondo e difficilmente scalfibile per la sua squadra e per chi riesce a guidarla al meglio.

Davvero un Grazie di cuore, un grazie di esistere alla “NORD”.

La giornata di tifo è stata, dicevamo, davvero bella e memorabile nonostante, alla fine, ci siano stati anche un po’ di nervosismo e, forse, qualche eccesso di troppo.

Nessuno è perfetto e, forse, nel tifo genoano, parlo in generale sia chiaro, affiora a volte la tentazione a lasciarsi andare a mal represse insofferenze, ad “intolleranze” se non, purtroppo, anche ad accese contrapposizioni interne.

Nessuna ambizione ad ergersi da giudice, più umilmente e sommessamente vorrei ancora una volta lamentare che queste lacerazioni hanno sempre amareggiato tantissimo.

Probabilmente sono tornati a galla certi personalismi un po’ deteriori, la solita poca umiltà che contraddistingue taluni ed anche, temo, un malinteso modo di vivere la propria genoanità che, purtroppo, sembra appartenere a più di una frangia.

Succede quando il proprio modo di vedere le cose, la difesa, spesso anche ad oltranza, delle proprie posizioni personali, a volte anche solo per abbastanza stupide ripicche, talune malintese forme di protagonismo o di esibizionismo, ecc. diventano più importanti di tutto il resto, anche degli stessi risultati, in questo caso fortunatamente molto favorevoli, della propria squadra.

Personalmente ho e difendo con tenacia le mie idee, ma la cosa che viene prima, e non c'è partita, è che il Genoa vada bene, vinca perché gli “avversari”, ben inteso sportivamente parlando, sono solo gli “ altri” , mai quelli che vestono i miei stessi colori anche se, capita, che non sempre, la pensano esattamente come me.

Per alcuni, credo non molti, ma comunque oserei dire troppi, non sempre è così, pazienza, peccato …….

La partita ha seguito i canoni previsti, un Genoa ordinato che non si danna la anima e cerca di ottenere il risultato con il minimo sforzo evitando anche proteste ed interventi risoluti per “scansare” i cartellini gialli che per molti vorrebbe dire saltare la prossima decisiva gara di campionato.

Il primo goal su punizione è un piccolo capolavoro di astuzia di Milanetto & Co perché la palla, in fasi successive, è stata collocata nella posizione ideale senza che i suoi due arretramenti, non proprio millimetrici, siano stati “percepiti” ne dall’arbitro ne dagli stessi avversari.

Oltre alla “testa” Milanetto poi ci mette il “piede” e per il portiere del Pescara non c’è scampo.

Il primo tempo termina con uno “striminzito” 1-0, ma era importante sbloccare il risultato: per il “companatico” ci si penserà nel secondo tempo.

Così avviene, dopo qualche rischio per alcuni tiri non proprio del tutto “innocui” del Pescara, che fa onestamente la sua parte, e dal cilindro salta fuori la “sorpresa” Adailton che entra, gioca per la verità non moltissimi palloni, ma “capitalizza” al massimo, a suo modo, con una splendida doppietta frutto di due esecuzioni di gran classe che fanno andare alle stelle l’entusiasmo del Ferraris.

Grande davvero questo brasiliano che, finalmente, ha ritrovato il suo sorriso e che, soprattutto dimostra di essere davvero una grande risorsa  a disposizione di Gasperini per le prossime due decisive, non facili gare di campionato.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

 



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