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Genoa Cricket''Cricket's Story'' di Paolo Marini
17/07/2007

 

Questa storia non appartiene solo allo sport. Nasce, è vero, attorno ad una società di calcio ma ogni elemento che la compone non avrebbe avuto seguito senza i piccoli dettagli che hanno reso, questo piccolo sogno , una realtà. L’idea originale è di Sir James R. Spensley  e non sarebbe arrivata a noi senza il Genoa Cricket & Football Club. Questa società non avrebbe potuto occuparsi del cricket se non ci fosse stata la Fondazione Genoa 1893 che a sua volta si è avvalsa di un gruppo di volontari per contattare le numerose comunità, presenti sul territorio genovese, provenienti da quei paesi che si affacciano sull’oceano Indiano. Per fare questo sono stati coinvolti il Ministero delle Politiche Giovanili e Attività Sportive, l’Assessorato allo Sport del Comune di Genova, l’Assessorato alla Città Solidale del Comune di Genova, numerose associazioni di migranti e di volontariato.

 

 

 


LA DEDICA

A volte le storie interessanti nascono senza una precisa volontà. Così come un fiore sceglie assieme al vento il prato in cui germogliare, questa storia è nata spontaneamente nel  seno di una tifoseria, quella genoana, particolarmente frastornata dalla disparità con la quale sono stati affrontati analoghi eventi che con lo sport non hanno nulla a che fare. Questi episodi unitamente alla caratteristica molto “genovese” di chiudersi a riccio ed affrontare da soli le difficoltà, ha fatto si che un gruppo di persone si trovasse, quasi per caso, a dedicarsi alla storia, ultracentenaria, del Grifone. Storia fatta di giocatori che andavano assieme allo stadio e, quando uno si infortunava, si aspettava la fine della partita per accompagnare, lo sfortunato compagno, all’ospedale. Lo si faceva portandolo “in collo” e lo si faceva tutti assieme con le maglie ancora sporche di fango e, con ancora ai piedi, le scarpette da gioco.

Piccoli fotogrammi impressi su qualche libro e conditi dall’immancabile dose di fantasia dell’autore, ci trasmettono , oggi, sensazioni dimenticate. Foto sbiadite, racconti dei nonni fanno tornare alla mente addirittura la Regina Vittoria. Fu lei che diede ordine di trasferire “almeno un medico per ogni porto ove, la Flotta Sua Maestà Britannica, intratteneva scambi commerciali”.

A Genova arrivò un giovane inglese che, da li a poco, sarebbe stato “battezzato” in dialetto come: “o megu ingleize”, si trattava di Sir James Richardson Spensley che, assieme ad altri connazionali, fondò il Genoa Cricket & Atletich Club il 7 Settembre 1893.

Non abbiamo ancora trovato informazioni riguardanti il cricket mentre informazioni che riguardano il calcio ve ne sono infinite. Spensley amava lo sport inteso come elemento di aggregazione, ma amava Genova almeno come amava la sua patria. Fu anche uno dei pionieri dello scoutismo in Italia segno del suo grande interessamento per le attività giovanili.

Spensley, come tanti, è partito per la prima guerra mondiale e come tanti non ha fatto ritorno. Spensley, come tanti, non riposa in madre patria ma non riposa neppure “nella sua Genova”. Spensley riposa in un piccolo cimitero nel cuore della Germania. A lui dedichiamo questa nostra iniziativa sperando che da lassù possa apprezzare e sorridere nel vedere i suoi  genoani, 113 anni dopo, rispolverare  una delle sue passioni per riscoprire lo sport così come lui lo aveva insegnato.

 

L’IDEA

La tanto decantata globalizzazione di internet ha spesso messo in contatto persone che abitano sullo stesso pianerottolo. Ad Antonio Tripepi e Paolo Marini è andata meglio. Abitano in due quartieri di Genova e sono uniti non solo dalla stessa passione per il Genoa ma anche da molti altri dettagli che saranno di notevole importanza per affrontare l’organizzazione di questa avventura. E così una mattina Antonio affida ad una chat la sua idea di rifondare il cricket e Paolo, nel leggere quelle righe prova una strana sensazione. Da li a poco l’idea raggiunge anche un amico in Brasile. Rapide ricerche su internet consentono di “scaricare” il regolamento di questo sport così poco in voga tra noi. Proprio dall’amico trapiantato in brasile giunge il primo commento che riguarda il ruolo dei capitani delle squadre. I capitani – si legge nel regolamento - devono segnalare agli arbitri, eventuali scorrettezze dei propri giocatori. Incredibile se si paragona quanto avviene nel nostro sport nazionale. E cosa dire della regolamentata “pausa per il te” che tradisce una  chiara impronta anglosassone anche se lo sport – abbiamo saputo da Ravi Thapar,  Console Indiano in Italia - ha secolari origini indiane. La discussione si anima e diventa sempre più interessante all’interno del sito "Genoa domani" fondato, qualche anno fa, dall’avv. Mario Epifani. Ed è proprio il coordinatore del sito a promuovere un incontro sul cricket presso la sede del Centro Sportivo Italiano. In una sera di Febbraio ben 34 persone si riuniscono e decidono di adoperarsi per promuovere una giornata dedicata al Cricket. Durante uno dei suoi viaggi a Roma Mario Epifani contatta Simone Gambino, presidente della Federazione Italiana Cricket, che si dimostra entusiasta nell’immaginare un ritorno del Genoa al cricket.

Alla riunione successiva è Luca Bruno, segretario della Federazione, ad incontrare l’appassionata delegazione di genoani dando informazioni utili alla costituzione di una nuova squadra.

L’idea sta diventando realtà.

 

LA FESTA

Naturalmente alla nostra semplice idea mancava un elemento per noi essenziale: la condivisionee partecipazione, da parte del Genoa Cricket & Football Club, al nostro progetto.

La festa aveva questo scopo. Durante la festa la società doveva effettuare l’iscrizione alla Federazione Italiana Cricket (fatto che per motivi tecnici è dovuto avvenire qualche giorno prima).

Le feste attorno al Genoa, o perlomeno, quelle che organizza il nostro gruppo non possono non avere risvolti di carattere sociale e, quindi, da questo punto di partenza si diede inizio all’organizzazione.

Giovanna Chiozza è bravissima nel portare avanti contemporaneamente svariati impegni senza mai perdere la calma. Antonio Tripepi è la “mente” Valentina Jannacone e Chiara Pisotti sono indispensabili nella cura dei dettagli. Claudio De Martini risolve ogni problema legato agli acquisti di attrezzature che, a Genova, ne ignorano l’esistenza. Paolo Marini contatta i primi futuri giocatori che comporranno la futura squadra. Non è facile avvicinare queste popolazioni ma la parola “cricket” illumina i loro volti che dimenticano, per un istante i loro molteplici problemi, regalando sorrisi indimenticabili a Paolo che, amichevolmente, è stato subito battezzato “il Moggi del Cricket”!!!!!!

Musica, sport, e focaccia alla genovese e la voglia di stare assieme sono ingredienti indispensabili. Tutto questo è la festa del 20 Maggio che richiama l’interesse della società nella persona del suo Amministratore Delegato Dott. Zarbano che, alcuni giorni dopo, garantisce la “copertura” delle spese e “affida” alla Fondazione Genoa la gestione di questa attività.

Partecipano alcune scuole medie ed i loro ragazzi, componendo spontaneamente squadre miste, animano con contagioso entusiasmo i primi scambi sul pitch.

Lo stadio Carlini apre le porte al mattino di domenica 20 Maggio illuminata da una splendida giornata di primavera e, fino a sera, è un costante vai e vieni di curiosi interessati a capire con quale gioco si cimentavano i padri fondatori del Genoa.

Partecipano vecchie glorie come Claudio Onofri e uomini politici di vario livello come gli assessori Veardo e Guerello, il Ministro Giovanna Melandri è presente attraverso una partecipata lettera di incoraggiamento. Ma il momento clou della giornata avviene quando è proprio il Console Indiano in Italia, Dott. Ravi Thapar che, indossata una casacca del Genoa, presenta le due squadre composte da ragazzi che provengono dal Bangla Desh, dall’India, dal Pakistan, dallo Sri Lanka. Ci sono anche un paio di italiani e un Australiano.

La giornata trascorre tranquilla e l’auto medica della croce rossa serve – per fortuna – solo da cornice alla manifestazione e, grazie alle donazioni dei partecipanti, torna a casa con oltre 2000 Euro raccolte per beneficenza.

Ci sono tutti, allenatore compreso, che ho tenuto per ultimo per dare a lui il ruolo importantissimo che gli compete. Mark è un insegnante di inglese e, quando il tempo lo consente ed il programma scolastico è quasi agli sgoccioli, chiude i libri di grammatica e apre i cancelli del vicino parco pubblico dove i ragazzi, oltre a prendere una piccola pausa defatigante, imparano a giocare a cricket. La passione di Mark verso il cricket è quasi commovente, gli occhi gli brillavano quando, da Londra sono arrivate le prime mazze e le palle da allenamento. La passione di Mark per il cricket è simile a quella che noi volontari nutriamo per il Genoa. E’ strano , Mark è inglese e si ritrova, genoano, ad insegnare cricket a Genova esattamente come ha fatto un suo connazionale 113 anni fa: Sir James Richardson Spensley.

 

21 e 22 Luglio 2007 a  Bologna inizia l’avventura.

 

Paolo Marini

 



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"''Cricket's Story'' di Paolo Marini" | 6 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 30/07/2007


Caccia all'errore
di vieux_marcheur il 30/07/2007 03.15

Ma guardate che è un errore grosso!

 





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