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l'opinione''Aspettavamo questa estate da 12 anni,...'' di Francesco Mortola
23/08/2007

 

...lunghissimi e molto dolorosì. Quando la sera del 10 giugno finalmente ho potuto scorazzare con bandiera 3x2 e armato di trombe, ho pensato: da qui in poi ogni giorno sarà festa, ogni mattina ci alzeremo con il cuor leggero e dappertutto dal popolo genoano echeggeranno espressioni di gioia e soddisfazione, diluite fino all'inizio del prossimo campionato.

 


Ebbene, ormai ci siamo, stiamo per giocare nuovamente nel teatro che più ci appartiene, perché siamo noi ad averlo costruito più di un secolo fa, tutti gli altri possono solo dire che si sono aggiunti strada facendo. Non manca nulla per essere finalmente felici, però...Dico la verità: mi aspettavo qualcosa di più, non dalla Società che in questi anni ha messo in fila un miracolo dopo l'altro), semmai da noi. Una parte di noi. Siccome non sono capace di girare intorno alle cose, vado al sodo: nonostante risultati inimmaginabili, c'è una minoranza della nostra tifoseria che dire sia ingrata è un eufemismo. Il Presidente non può essere simpatico a tutti, lo capisco. Ma che alcuni cosiddetti genoani partano dalla considerazione che hanno di lui per buttare fango quasi ogni giorno da due mesi a questa parte sull'operato della Società, dico la verità, mi ha colto di sorpresa. E mi lascia una grande tristezza dentro, mi richiama ogni volta le parole di Bagnoli che tento sempre di scacciare dalla mia testa, mi fa pensare con il brivido che forse anche questo può essere la causa delle sofferenze patite in oltre 50 anni di storia recente. Alcuni, pochi, pensano in malafede. Altri, un po’ di più, restano ammaliati dalla tentazione della critica gratuita, del mugugno, senza saper distinguere ormai il bene dal male, il positivo dal negativo. Quest'anno la campagna acquisti è stata vissuta male da una minoranza, che però guardacaso ha molta eco sui media (e tra i media ci metto pure alcuni siti internet). Forse la Società, volendo ripetere la fortunata esperienza dell'anno scorso dove la fanfara non venne mai suonata neppure per un acquisto, quest'anno avrebbe invece dovuto valorizzare, ad esempio, un colpo come quello di Papa Waigo (da 5 milioni, non bruscolini). Ma questa minoranza di tifosi avrebbe dovuto, da parte sua, ragionare di più. Non farsi come al solito incantare dal pessimismo cronico di qualche compagno più attempato e di qualche collega abituato a sguazzare nel negativo. Perché il Presidente è uno che ragiona molto col cuore e con l'istinto, tutto quello che ha fatto per il Genoa lo ha fatto spinto dalla passione e dalla missione di cui si sente investito, non è bene far di tutto per incentivarlo a disamorarsi. Le critiche gratuite, senza fondamento, cattive e prive totalmente di gratitudine oltreché di coerenza, portano solo a questo, ad allontanarlo. Per fortuna grazie alla grande fiducia in lui dimostrata dal numero di abbonamenti ha compreso che la minoranza, quella delle "seghe mentali", è, appunto, una minoranza. Ma che una piccola parte del nostro popolo abbia bisogno di maturare, crescere per equipararsi ai risultati della squadra è un dato di fatto. Cerchiamo tutti insieme di dare una mano affinché ciò avvenga, per il bene del Genoa.

Francesco Mortola

 



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