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dalla redazioneNotturno Rossoblù
12/01/2008

 

Certo che Gasperini è un bel tipo tosto.

Credo che darà del filo da torcere ai suoi detrattori che dallo scorso campionato non perdono occasione per dargli addosso.

Chi non ricorda le reazioni di certa tifoseria dopo Pescara, Cesena...manco fossimo finiti in fondo alla classifica.

Ma lui non si è curato di nulla ed è andato avanti per la sua strada, come solo i grandi sanno fare, e ha guidato la squadra in serie A.

 

 

 


Ricordo che al Mondiale del '74, quando la Germania giocò ad Amburgo, ogni volta che Beckembauer toccava palla, partiva una salva di fischi dagli spalti.

Erano, si diceva, i tifosi dell'Amburgo che ce l'avevano con lui perché giocava con gli odiati rivali del Monaco.

Ma più lo fischiavano e più Bechembauer giocava bene.

Fu in quella circostanza che capii che si trattava di un fuoriclasse assoluto, per me il miglior giocatore europeo del podoguerra.

Allo stesso modo, Gaperini, più lo criticano e più prosegue, facendo bene, per la propria strada.

Sta impostando un Genoa di giovani, tutti dotati tecnicamente, capaci di cercare il risultato con il gioco.

E non smette di stupire.

Lo hanno accusato di non volere giocatori sudamericani, ma solo i suoi ex di Juve e Crotone.

Lo hanno accusato di aver fatto allontanare Forestieri perché non vuole lanciare i giovani.

E lui cosa fa?


Arriva Masiero, giovane, sconosciuto, sudamericano.

Se fossero vere le accuse dei detrattori di Gasperini ce n'era abbastanza per vedere Masiero finire nel dimenticatoio.

E invece Gasperini cosa combina?
Appena Masiero arriva, lo manda subito in campo nella partitella di metà settimana, dimostrandosi molto interessato a lui.

Poi nei commenti del dopo partita, sottolinea le sue doti.

Infine si dispiace della mancanza del transfert, che gli impedisce di portarlo subito in panchina per la partita di domenica a Roma con la Lazio.

 

Ecco dimostrato così, in un colpo solo, che tutte le accuse contro di lui mancavano di qualsiasi fondamento.

Verrebbe da dire che i sudamericani che non vuole, sono quelli scarsi. E i giovani che non vuole schierare, sono quelli non ancora pronti per la serie A.

Le sue scelte sembrerebbero essere quindi esclusivamente tecniche. E si tratta di scelte di uno che ha le idee chiare su dove vuole arrivare.

 

Personalmente non tifo né pro, né contro Gasperini. Tifo per il Genoa e contro le avversarie del Genoa.

Ma a Gasperini riconosco di essere un tecnico che lavora con un programma, che non cambia strada alle prime difficoltà, ma che affronta invece le situazioni difficili e si impegna  per risolverle.

Lo scorso anno dopo Pescara seppe dare una svolta decisiva.

E quest'anno, dopo la sconfitta casalinga col Siena, che arrivava preceduta da una serie di partite negative, ha saputo di nuovo reagire con un importantissimo pareggio esterno ed una altrettanto importante vittoria casalinga.

Tutto questo mi fa pensare che si tratti di persona capace, oltre che competente, dotato di intelligenza operativa e di capacità di adattamento alle situazioni.

Flessibile quanto basta, quando è necessario esserlo, e determinato nel proseguire sulla propria strada.

Buona fortuna a lui e al Vecchio Grifo!

 

Franco Venturelli

 



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"Notturno Rossoblù" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 13/01/2008


"tipo tosto"
di voce-sommessa il 13/01/2008 12.47

Credo anch'io che Gasperini lo sia, e comunque mi auguro fortemente che lo sia.

D'altra parte se non lo fosse non so se il Genoa giocherebbe oggi contro la Lazio o non piuttosto avrebbe giocato ieri contro lo Spezia, ma quello che è certo è che questo risultato si deve ad un Gasperini "tosto" non tanto per la sua capacità di resistenza agli attacchi più o meno gratuiti ai quali è sottoposto quanto per la capacità di restare lucido nelle scelte anche nei momenti di maggiore difficoltà.

Ecco: la lucidità. Gasperini è stato sempre lucido, perfino nelle partite che ha sbagliato, ottenendo così di essere comunque credibile nei confronti della squadra e della società, ciò che gli ha permesso di lasciare a sbrodolarsi nelle invettive e nelle contraddizioni i suoi critici a prescindere.

Ha sbagliato contro l'Albinoleffe, che per una mezz'ora scarsa ha gelato il Ferraris più o meno come il Siena (con la differenza di un gol subito e di tre miracoli di Rubinho), ma sia allora sia un mese fa era chiaro che gli sbagli non erano dovuti a confusione mentale ma solo ad assetti di gioco diversi da quelli ritenuti più probabili.

Ha sbagliato anche contro la Triestina, arretrando il baricentro quando era in vantaggio rischiando di fare la fine del Mantova che il giorno prima si era fatto rimontare dal Modena il doppio vantaggio, ma anche qui la sua scelta si fondava su dei razionali e non sul panico, che finora ha dimostrato di non conoscere.

Non ha invece sbagliato né quando lo Spezia è passato al Ferraris né nella mitica partita di Cesena, dove si è consumata una sconfitta beffarda ma che ha avuto il grande merito di smascherare il popolo di quelli che, in cattiva fede, avevano provato a fargli la festa e di quelli che, in buona fede, non avevano capito nulla.

Non mi sembra neppure che ora stia sbagliando con Figueroa, nonostante i veleni che una accorta regia distilla nell'ambiente. Giovedì al Pio la partitella ha impietosamente dimostrato (a me ma forse non solo a me) che Figueroa non è pronto e che al momento la sua utilizzabilità è limitata a situazioni particolari, tipo i finali con Inter e Empoli.

Un altro esempio di lucidità è la fiducia data a Konko, nonostante la sua provenienza dal Crotone... A parte la qualità dell'ironia su questo tema, più offensiva che altro, dell'efficacia dell'impiego di Konko sarebbe interessante chiedere qualcosa agli avversari, giocatori e tecnici, che lo hanno affrontato.

Tutto questo mi porta alla conclusione che l'analisi di Franco è corretta, e che di conseguenza si può guardare con fiducia al futuro, popolo di Cesena permettendo...





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