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l'opinione''Uno sguardo a dopodomani'' di Nemesis
30/05/2008

 

Il ritorno a casa di Forestieri travalica il vantaggio di schierarlo in campo, o magari di farlo maturare altrove, ma sarebbe la cartina di tornasole per valutare la gittata delle nostre strategie del futuro.
Forestieri non è più soltanto il pallino di vecchi romantici e inguaribili visionari, ma è ormai il titolare inamovibile della Nazionale giovanile, dove gioca, segna e si conferma.


 


E' il più giovane dei giovani, e se i milioni per riscattarlo possono sembrare esagerati, sarà bene confrontarli con i cartellini dei prezzi appesi ai manichini in vetrina sul mercato.
Si può affermare che un tale costo non comporterebbe alcun rischio perché il suo valore non può che crescere, e quand'anche rimanesse al palo, sarebbe probabile almeno il recupero dell'esborso.
Senza contare la soddisfazione morale di Preziosi, che potrebbe vantarsi di aver raccolto sotto un cavolo il futuro campione, affermando ai quattro venti: "col cavolo che lo vendo".
Naturalmente circola il timore che non sia più sotto il nostro controllo, come se l'annunciato sistema di blindatura fosse del tipo "Titanic" ma, se esistesse anche un solo modo per rimediare, varrebbe la pena di correggere il disguido.
Forestieri va ripreso totalmente, anche se a Gasperini non interessa, e ci sarebbe la fila di buone squadre che lo vorrebbero in prestito.
Inoltre ha ormai un valore simbolico, e per molti Genoani rappresenta il testimone di una crescita e la proiezione di un certo tipo di gioco, estroso e non ruvido.
I ragionieri potranno facilmente calcolare i vantaggi che scaturirono dall'operazione con il Siena, visto che oggi Konko ha triplicato il suo valore ma, se i numeri si possono modificare, più difficile è estrarre il talento da chi non ce l'ha.
Mi piacerebbe che, di Gasperini, si potesse dire: "è così avanti che quando si volta indietro vede il futuro".
Ma forse è troppo.

***

C'è stato un momento in cui ho temuto che Marotta tornasse da Madrid con tutto Cassano gratis, il prestito gratuito di Raul, un'opzione su Cannavaro, una valigia colma di provole galiziane, e una scatola di sigari per Garrone.
Il problema dei 5 anni di stipendio a 3 milioni l'uno non si pone: dopo questa stagione in blucerchiato, sarà venduto per 30 milioni al primo collega petroliere russo che passa.

***

Siamo alla vigilia di una svolta epocale: fra poco, non più di 5 stranieri nelle squadre in campo.
La Fifa ha deciso così, stimolando la fifa dell'Inter che ha Materazzi come unico titolare italiano.
Le regole dovrà stabilirle Blatter, negoziando con la Ue che considera illegittima la norma.
Certo che in Inghilterra, ancor più che in Italia, sarà un bel terremoto.
Da noi, prevedo lo sviluppo di un mercato alternativo: quello dei nonni italiani.
Andranno a ruba, con l'unico vantaggio che non potranno esserci nè comproprietà nè prestiti, per evitare che molti giocatori diventino fratelli o cugini tra loro.
Al Gallia andrà anche Raffaella Carrà, per organizzare gli abbracci fra i nipoti e i nonni ritrovati.
Già negli anni 60 ci fu il tentativo di italianizzare Jair affibbiandogli un parente friulano molto abbronzato, e sempre all'Inter ci riprovarono con lo scandalo passaporti.
Nel Genoa, 5 stranieri li reggiamo bene, ricordando anche che, nonostante il cognome dica il contrario... Forestieri è tutto italiano.

***

Si profila una fusione tra il Chievo e il Verona Hellas.
Cose d'altri tempi, ma anche molto vicine a noi.
Il pensiero corre inquieto ai nostri momenti cupi, quando il mortale abbraccio blucerchiato era sulla bocca di tutti i notiziari sportivi.
Tra un sigaro e un sorriso, c'era chi voleva staccarci la spina, ma il confine tra l'eutanasia e l'omicidio è ancora consistente, e la provvidenza ci ha salvati.
Una provvidenza controversa, discussa o idolatrata, ma tutt'ora in grado di pagare gli stipendi.

Nemesis


 



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"''Uno sguardo a dopodomani'' di Nemesis" | 4 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 02/06/2008


Caro Nemesis
di RABAX il 02/06/2008 09.32

oltre al consueto grande piacere di leggere la Tua prosa (a tratti quasi poesia) rossoblù, verifico spesso con soddisfazione un comune sentire che mi gratifica.

Una grande passione per i nostri colori ed un animo libero ed indipendente.

L'esaltazione delle doti di Forestieri era stata unanime, plebiscitaria, ora, forse per la relativa lontananza, molti entusiasmi si sono un po’ridimensionati.

Chi come Nemesis è più attento e riesce a seguire tutto o quasi ne segnala le prodezze nelle nazionali giovanili e ne trae spunto per spronare a non lasciarcelo sfuggire, tanto più che dipende solo da noi, basta cacciare i soldini stabiliti.

Lo faremo? Non ne sarei tanto sicuro.

Giustamente si parla di cartina di tornasole sulle strategie future, ammesso che ce ne sia bisogno.

Mi si perdoni il narcisismo, ma, forse sbagliando, la filosofia ed il modo di vivere il calcio del nostro Prez (e speriamo che resti qui a lungo, tanto per capirci) a me pare già abbastanza chiaro e delineato da tempo.

E non è, sempre per capirci, quello di Dalla Valle l'azionista di riferimento della Fiorentina.

Diciamo pure che il viola "può e vuole", qui, e non solo sulla sponda rossoblu, "si può, ma non si vuole".

Meglio ancora per scelta la filosofia e quella di scoprire e valorizzare talenti monetizzando, ovviamente per coprire le spese, ma anche reinvestendo con l'impegno di garantire una crescita graduale.

In questo contesto il rientro di Forestieri a 4 milioni di euro temo sia abbastanza fuori dei "parametri" di quel modo d'intendere il calcio e tanto più, poi, se il Mister, per le caratteristiche del ragazzo che ha avuto modo di valutare in prima persona, non lo dovesse considerare idoneo al 100% ai suoi schemi.

Ricordo il "rimprovero" di Fossati che era sbagliato affezionarsi troppo ai giocatori.

Ho sempre avuto quel difetto, anche se riconosco per esempio che tre milioni annui d'ingaggio sono argomento incontrovertibile per mettere da parte la "saudade" e, dunque nel calcio moderno e con questa ripartizione dei diritti televisivi (ed ovviamente non solo per quella) rispetto ai tempi di Pruzzo (era più bravo Musiello?) le cose sono radicalmente cambiate.

Ecco allora che, anche se con il cuore mi piacerebbe tanto una gestione “alla” Dalla Valle, razionalmente riconosco e condivido quella del nostro Prez, tanto più che quelli viola non sono colori per i quali stravedo, anzi. 

 





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