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Genoa CricketVittoria che è un premio e una promessa
07/07/2008

 

 

Sri Lanka Milano                    187

Genoa 1893                           189/3

 

 

    Ecco, in forma semplice come si usa, i numeri finali di questa ultima partita dell’impegnativo campionato di Serie B che la nostra squadra ha affrontato per la prima volta, contro avversari esperti.

 

    La squadra che abbiamo battuto è una delle tre che si sono alternate alla guida della classifica del nostro girone, e anzi quella che a metà del girone di ritorno, mi pare, era in testa.

 

   Abbiamo dunque vinto contro una “grande” e il significato di questa vittoria, la seconda nelle ultime tre partite, è una promessa per le nostre possibilità future.

 

             . 


    La dedizione, l’entusiasmo, la persistenza, i sacrifici, l’amicizia, hanno avuto il premio di poter affermare, nel nostro piccolo entourage ma anche verso Genova e l’Italia, che il Genoa Cricket 1893 è oggi una realtà dello sport.

 

    Dalle fotografie traspare un giubilo che sorge dalla soddisfazione del cammino percorso, in così breve tempo.

 

    La partita fu equilibratissima.

 

    Cominciammo malissimo. Perso il sorteggio, andiamo al lancio contro battitori di grande bravura che ci mettono davvero poco a superare gli 80 punti. Facendo il conteggio in proiezione, viaggiano ben oltre i 300 finali: una cosa da far paura. Ma poi qualche eliminazione ci riesce e i subentranti non sono alla medesima altezza, l’andamento non è più tanto rovinoso. Risulta che avevano messo subito in campo i migliori, per crearci pressione. Una difficile presa al volo di Mark Ebury, allenatore in campo, ridà fiducia. Ancora una volta, i nostri progressivi miglioramenti come lanciatori portano a contenere il progredire del punteggio avversario e a bloccarlo alla 28^ serie con la decima eliminazione.

 

    Tuttavia i 187 subìti sono ardui da raggiungere e noi ricordiamo, dalla partita di andata, la grande pericolosità dei loro lanci ad effetto. Non possiamo considerare la situazione con ottimismo.

 

    Agli amici dello Sri Lanka, che all’andata ci avevano servito dell’eccellente “curry” (ne  ebbi a parlare), ricambiamo con fettuccine al pesto e con un secondo freddo. Lo gradiscono molto e ci ringrazieranno di cuore.

 

    Alé, ora abbiamo noi la mazza in mano. Ci comportiamo con prudenza privilegiando la difesa, il che vuol dire evitare sopratutto di essere eliminati. Anche se pochi alla volta, di punti ne facciamo. Il pubblico invoca una tattica più audace, i nostri allenatori ordinano la prudenza. Si crea una coppia di battitori fortissima con Scèan e Miranga, che non vogliono più mollare la mazza. Non incorriamo in eliminazioni e questo ci dà il gioco in mano, cioè il rischio di attaccare ce lo riserviamo come ultima risorsa. Intanto diversi fuori-campo vengono. Il prolungamento del gioco è a nostro favore e la partita si conclude al 36° over con un fuori campo, mi sembra, di Niranga, il nostro capitano, che non ne ha voluto sapere di andarsene di lì!

 

    I lanciatori dello Sri Lanka non hanno ripetuto le impressionanti prestazioni della partita di andata, anche perché la nostra abilità nel rispondere è cresciuta e li abbiamo portati alla stanchezza. Ma forse dove abbiamo vinto la partita è nel fielding , vale a dire nell’abilità di acchiappare la palla ribattuta dalla mazza avversaria. Lo ritenevamo un nostro punto debole, essendoci difficile organizzare uno specifico allenamento; invece proprio nel “campo” noi siamo stati più bravi mentre lo Sri Lanka ha fatto diversi errori e ci ha graziato da un paio di eliminazioni importanti.

 

    Finita la gara, ecco focaccia, vino bianco e aranciata per tutti!

 

    Ci siamo salutati con arrivederci in amicizia e sapete cosa ha fatto la maggioranza dei giocatori delle due squadre? Se ne sono andati in ispiaggia, a fare il bagno insieme!

 

    Un altro gruppo dei nostri giocatori ha portato e offerto a tutti noi una grande torta, eccezionalmente buona.

 

    Domenica è organizzata dal nostro capitano una grigliata su un monte.  

 

    Se ci invidiate, non guardate le fotografie.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

Il tabellone mostra il punteggio finale. Gli ospiti erano arrivati a 187 ma al 28° over

avevano incassato la decima e definitiva eliminazione. Il Genoa, con sole 3 elimina-

zioni, aveva ancora 4 over da giocare quando ha superato il punteggio avversario

e vinto così la partita.

 

 

La partita è conclusa. A sinistra, un avversario ci applaude. Qualcuno già è entrato a far festa.

 

Uscita trionfale, il capitano in testa

 

Definizione del punteggio ufficiale (che prevale sul tabellone)

 

Non guardate, se potete, l'interferenza del saluto romano. 

Ma piuttosto la serenità gaudiosa generale.

L'ultimo a sinistra è il coallenatore Mark Ebury, facile al sorriso anche lui.

 

 

Ancora spicca il sorriso dell'allenatore.

 

Sulla sinistra Penello (l'italiano), Ebury, in primo piano Niranga; Da destra, Ralf (ritratto anche a Venezia in veste di pirata), Scèan il grande..

 

Quadro commemorativo finale. Serenamente sorride anche il nostro coordinatore di sito.

Ma chi poteva mancare?

Chi è che segnala il proprio punteggio personale?  ... Sfacciato!

 

 

vr

 



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