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l'opinione''Ultime grida dalla savana'' di Nemesis
08/07/2008


Tra le curiosità del mercato, è sempre più frequente una situazione di questo tipo:

Tv, giornali e Web battono per giorni le news sul giocatore A che sarebbe corteggiato dalle società B, C, D.

Si parla di cifre importanti, di proposte distanti dalle richieste, di mediazioni e di scambi tecnici.

Si asserisce che c’è il gradimento del giocatore, e le piazze si infiammano o si ribellano, secondo i casi.

Ci sono squadre sempre presenti in ogni affare, e cercatemi una trattativa in cui non risultino Lazio, Torino, Napoli e Fiorentina: i primi due con i fili della luce segati dall’Enel per morosità, e gli altri obbligati dal default alla presenza d’ufficio.

 


Poi, un certo giorno, come se niente fosse, la società proprietaria del cartellino se ne esce bel bella: “non ci risulta pervenuta alcuna offerta”.

L’ha detto oggi il Chelsea per Lampard, ieri il City per Bianchi; l’ha chiarito Domizzi stesso sul presunto derby fra Samp e Genoa e, nel caso di Marotta, dire che fossero voci “gratuite” sembra quasi un sarcasmo azzeccato.

 

Sarebbe il colmo se Gasperini tornasse dal Brasile con Thiago Silva.

Ma come… partono per il Sudamerica decine di spedizioni, visionano centinaia di partite, vivisezionano migliaia di giocatori… e poi tornano a casa con qualche cassetta… forse di frutta esotica o forse di un certo Bovio che fa vomitare gli esperti.

I valenti osservatori non hanno saputo (o potuto?) individuare il gioiello giusto per completare la collana incompiuta, e il vecchio Gasp fa centro al primo colpo.

C’è qualcosa che non quadra: o cambiamo gli osservatori o cambiamo l’Allenatore; oppure promuoviamo Gasperini capo degli osservatori.

 

Manca un centrale, un centrocampista e un centravanti, cioè tutta la spina dorsale.

Anatomicamente parlando, siamo fortissimi nelle braccia e nelle gambe, manca solo il cervello, il cuore e l’intestino.

Però… “stanno lavorando per noi”.

Il mercato è aperto da soli 8 giorni, e non c’è fretta.

 

Prevedo uno stopper importante: Domizzi o Thiago Silva sono “leggermente” diversi, ma almeno non hanno la pubalgia, né lo sguardo perduto oltre il Nirvana, e la lentezza dell’uno fa il paio con le frequenti distrazioni dell’altro… secondo i giornali.

Ho visto giocare Silva: è fortissimo e costa la metà di Domizzi, e sarebbe un ottimo rincalzo per il titolare Ranocchia… che deve assolutamente rimanere e non c’è ragione che vada a incacciuccarsi a Livorno.

 

Vi dico come vedo l’ingaggio di Olivera: il male minore per consentire a Lucho la titolarità.

Peccato solo che il suo stipendio sia il più alto della rosa rossoblu, insieme a Di Vaio e Palladino.

La cosa mi sembra pazzesca, e per il noto concetto “cui prodest?”, decurterei il compenso di Figueroa del 50%, vero beneficiario dell'acquisto di Olivera.

Che sia un centravanti lo dice solo Gasperini, ma si sa che gli piace stupire i santommasi, e a volte ci azzecca.

Inoltre, dopo i “sons & lumieres” di Borriello e Konko, vuoi vedere che nel 2009 Olivera andrà al Valencia per 15 milioni di pesetas… pardon, di euro?

Per 2009, intendo già a gennaio, quando cioè il Milan ci implorerà di riprendere Borriello, e Gasperini gli accorderà questo favore per metterlo in panchina a studiare gli uno-due di Lucho.

 

Sul centrocampista invece non si scherza.

Ha da essere nobile, bello e intelligente, carismatico e lucido; non necessariamente giovane ma dinamico, altrimenti non si vedrebbe la differenza con Milanetto.

Cigarini è piccolo, Almiron è cerchiato, Senna s’è fermato al Tamburello e costa quanto 10 Barussi; di Bovio s’è già detto (anche se ci rifletterei meglio), ma il mio preferito sarebbe Guana… con Rino Foschi buon peso.

Qualcuno mi parla di Emerson, ma gli ho già fatto presente che Lake & Palmer hanno i piedi quadrati.

Insomma, prevedo Paro titolare con il buon Adamoli che lo convoca in nazionale.

 

Su Rino Foschi, odo lo stesso fruscio che accompagnò Fabiani.

Sì, grande intenditore di calcio, personalità forte, mani in pasta, scopritore di talenti ma, il vero motivo per cui tanti Genoani lo vogliono, riguarda ben altro.

Loro sperano che Foschi mandi a quel paese Sirianni e la Barile, che rovesci la scrivania di Vasino e prenda per il collo Zerbini: un po’ poco per un Ds.

Già me li vedo, Foschi e Preziosi che si scazzottano nel retrobottega di Villa Rostan, con Capozucca che tenta di dividerli e si prende i ceffoni in esubero… sul capo e sulla zucca.

Nemesis



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"''Ultime grida dalla savana'' di Nemesis" | 4 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 11/07/2008


8 su 11
di voce-sommessa il 11/07/2008 12.48

Temo (per molti) che questo turn over sia la cifra di un successo archiviato, il grande esordio in A dopo dodici anni, e di un nuovo successo atteso perché preparato con cura.

Sono passati i tempi delle rose stabili, se non per le squadre molto in alto e per quelle molto in basso, alle quali si aggiungono quelle che non potendo operare sul mercato sono condannate a replicare il numero al trapezio, ma senza rete. Come il Genoa di Spinelli nelle estati 1991 e 1992.

Avere coi risultati valorizzato giocatori fino al limite della sopravvalutazione e forse anche oltre sarebbe di per sé un bel colpo, che però è piccola cosa se paragonato alla svolta epocale che questo ha determinato.

Il Genoa società e Gasperini allenatore al primo anno di A in questo modo hanno dimostrato che per giocatori ambiziosi (e per i loro procuratori) possono rappresentare una scelta vincente, e così quello che era piuttosto complicato un anno fa ora fila liscio: Modesto, Mesto, Gasbarroni, Palladino, Di Gennaro, Potenza, Bocchetti, Criscito e forse Olivera sono lì a testimoniarlo e anche a suggerire che l'estate non è ancora finita.

Se poi, come l'esperienza autorizza a sospettare, i Paro e Vanden Borre diventeranno davvero i Konko della prossima stagione allora bisognerà cominciare a pensare di fare un monumento ai critici a prescindere, con la dedica "Ai Nostri Irriducibili Portafortuna".





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