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il Grifone in campoIl Genoa soffre ma sfiora il pareggio
21/09/2008

 

 

U.S. Città di Palermo                     2

(39’ I t. Cavani; 13’ II t. Bovo)

 

Genoa C.F.C.                                   1

(45’ II t. Milito)

 

 

 

Meritata vittoria del Palermo. I rosanero hanno assunto sin dall’inizio un comportamento autoritario e aggressivo, che il Genoa, in bianco con fascia, ha sofferto, sopratutto nella fase iniziale, quando la nostra difesa, parecchio impegnata, portiere compreso, ha ribattuto bene. 

 

 

 

 

 

 


La partita poi è andata equilibrandosi, il Genoa ha assunto a sua volta discrete iniziative ma proprio allora ha subito il gol che ha compromesso la partita. Così come a Catania, un avversario si è trovato improvvisamente libero sulla destra dell’attacco: era l’uruguaiano Cavani, che ha tirato fortissimo ed è riuscito a far passare la palla sopra le mani di Rubinho.

 

Il Genoa in precedenza aveva fatto due buoni tiri: un morbido pallone di Milito, da situazione di gioco chiusa, spiovuto sulla traversa, e un colpo di testa di Biava alzato dal portiere.

 

Gasperini, contrariamente al suo solito, modificava la formazione già all’inizio del secondo tempo, a conferma del fatto che non tutto era andato bene. Purtroppo veniva presto il gol del 2-0. Succedeva che l’ex genoano Bovo riceveva direttamente da una punizione, incontrastato, un pallone che, arrivando parallelamente alla linea del gol, veniva a ritoccar terra proprio davanti a lui e tirava ottimamente “di battipronto”, cioè sul piccolo timbalzo. Sono palloni che si prestano molto bene al tiro. Bovo era frontale alla porta a un 30 metri; la palla è entrata alta vicino al palo alla destra di Rubinho, il quale non è riuscito a lanciarsi abbastanza velocemente.

 

Sul 2-0 la partita sembrava chiusa e anche il Genoa sembrava rassegnato. Ci sarebbe voluto un gol per riaccenderla. Il gol veniva davvero, alla soglia di un ricupero di 4 minuti: un forte diagonale basso di Modesto veniva corretto da Milito a porta vuota. Troppo tardi? Non necessariamente! Il Genoa raccoglieva le forze, andava ancora al tiro e sul rimpallo Olivera aveva sul piede la palla del 2-2 ma la mandava, al volo, alta.

 

Il Palermo è stato superiore per funzionalità di gioco. Il Genoa ha evidenziato d’essere una squadra nuova, bisognosa di lavorare all’assieme.

 

Lasciamo dunque all’allenatore il tempo per la sua opera. Dovrà correggere l’impressione che ha dato la squadra di poca tonicità. Dovrà curare l’intesa. Ha da scegliere giocatori. Ma anche riguardo alla tattica non gli manca qualche problema.

 

Non si vede più, quest’anno, l’arioso gioco sulle ali di quando al centrattacco giocava Borriello. E’ evidente l’intento di appoggiare Milito più accosto, con i due attaccanti laterali dell’attacco a tre che tendono a stringere; ma nello stesso tempo bisogna anche evitare di finire in un imbuto. Infatti nel secondo tempo a tratti l’attacco è apparso disposto a due punte. Ci sono, in altre parole, equilibri da studiare e da trovare.   

 

Qualche groviglio quindi, per il nostro allenatore. A noi genoani non può venire meno la fiducia, che discende dalla certezza delle sue capacità e dalla bontà dei nostri giocatori.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

P.S.  -  vista alla TV.

 

 



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"Il Genoa soffre ma sfiora il pareggio" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 22/09/2008


Mi sarei aspettato
di RABAX il 22/09/2008 07.55

un giudizio un po' più severo.

Si perché il Genoa, i soli Milito e Criscito a parte, mi è apparso irriconoscibile rispetto a quello di sette giorni fa.

Niente pressing e tutta una serie di errori, uno dopo l'altro, che solo la scarsa consistenza dell'attacco rosanero (per fortuna che non c'era Miccoli) ci ha permesso di vivacchiare abbastanza tranquilli sino alla saetta di Cavani, peraltro lasciato inspiegabilmente libero sul fronte destro del loro attacco.

Poi Bovo ha pescato il jolly (sapevamo che tirava forte, ma a Genova quel pezzo del suo repertorio l'aveva, evidentemente, messo da parte).

Tanti, troppi errori anche a centro campo, quelli che di più mi fanno imbestialire, capisco che è impossibile non sbagliare mai, ma quegli errori lì costano quasi sempre molto cari, e difatti.

Juric non era al meglio e Milanetto per me fatica, esattamente come lo scorso anno, non è ancora il Milanetto che servirebbe.

Mi rendo conto che Mesto è stato pagato caro, per cui il Mister si troverà in qualche imbarazzo a lasciare tanti milioni in panca, spiace di più però, lasciarci Rossi che, sia pure da tifoso, avrei immaginato molto più adatto a contrastare Simplicio.

Se non sbaglio, credo che Palladino abbia pagato con la sostituzione l'errore che ha favorito la loro prima realizzazione.

Peccato perché, effettivamente, il ragzzo sembrava uno dei pochi davvero in palla, stava anche lavorando molto per la squadra, insomma mi sarei aspettato veder uscire l'opaco Sculli e non lui, tanto più che si era sotto.

Probabilmente con l’inserimento di un’altra punta l’allenatore non avrà voluto sbilanciare troppo la squadra, certo che il ragazzo merita altre chance. 

Ultima notazione negativa è per Modesto che soprattutto all'inizio ha inanellato tutta una serie d'errori da farmi urlacchiare: ma cosa aspetta a levarlo!

Sia chiaro una giornata storta, come quella di quasi tutti gli altri e non certo una bocciatura definitiva.

Guai però se questi ragazzi dovessero mai sentirsi dei "draghi" dopo la brillante vittoria con il Milan.

La convinzione nei propri mezzi è una cosa, anche importante, montarsi la testa sarebbe il peggiore dei guai perché, dopo Palermo, li attenderebbero altri brutti risvegli.

Rimbocchiamoci le maniche e vediamo di rimediare.

Alè! 

 





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