I genoani mi vogliono un gran bene!
Forse perché ho salvato la società dal fallimento.
Forse perché ho ridato al Vecchio Grifone l’orgoglio di essere stato il primo e la speranza di tornare ad esserlo.
Forse perché, anziché portare via le balle quando le cose si erano messe male, non ho mollato e ho vissuto con loro la rabbia, l’umiliazione, la sofferenza…fino alla risurrezione e alla rivincita.
Forse perché, a differenza di tutti i presidenti genovesi (genoani e non), non mi accontento di galleggiare ma penso sempre in grande, magari sbaglio in grande, ma sogno e faccio sognare…in grande!
O forse mi vogliono bene solo perché fabbrico giocattoli…qualcuno lo vendo…ma molti li compro e glieli regalo, perché mi piace vedere i loro occhi felici.
Forse qualche volta esagero e loro, come tutti i bambini, rimangono un po’ frastornati, vorrebbero usare tutti i giocattoli contemporaneamente, fanno un po’ di casino e rischiano di romperli!
E quando una macchinina si rompe…vorrebbero comunque tenerla lì…a impolverarsi e immalinconirsi…non si vogliono privare di niente, sono un po’ egoisti e forse li ho viziati!
Per fortuna, se il papà è troppo buono, c’è la mamma che non si lascia prendere la mano e tiene in ordine la casa.
A volte sembra un po’ severa e qualcuno fa fatica a sopportarla ma, alla fine, ha sempre ragione lei!
Ha rimesso a nuovo parecchi giocattoli usati che qualcuno voleva buttare via e che invece sono tornati a funzionare.
E non me ne ricordo uno che, in altre mani, abbia funzionato meglio!
Dicono che io sia troppo innamorato e la accontenti in tutto.
Eppure, di carattere, non sono mai stato molto remissivo e, fino a qualche anno fa, saltavo la cavallina più del mio amico Zampa!
Quante ne ho provate!
Una era troppo chiusa e devo ancora capire adesso se era solo taciturna o semplicemente non aveva niente da dire!
Un’altra aveva un’aria tanto funesta da portare sfiga.
Per reazione sono passato ad una molto vivace e comunicativa; peccato che fosse anche un po’ abbagasciata e preferisse fare festa piuttosto che pulire la casa.
Ho avuto anche una breve avventura con una signora della buona società, ma era un po’ troppo interessata: quando ha sentito pronunciare la frase “…in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia…” ha inforcato la bicicletta ed è volata via veloce come il vento.
Mi è costato più il divorzio che il matrimonio (neanche consumato)!
Allora ho cercato fra le sane, oneste e laboriose ragazze di campagna e devo dire che non sono rimasto deluso: la casa era sempre uno specchio, i bambini facevano i compiti (anche se con poco entusiasmo), ma…che palle! Non ci si sposa mica solo per questo! E a letto…fantasia zero!
E adesso che finalmente ho trovato l’anima gemella e che le cose vanno a gonfie vele, i soliti rompicoglioni vogliono mettere il famoso dito fra moglie e marito. Ma, dico io, non avete altro posto dove metterlo (il dito)?
Sono arrivati a dire che mi tiene per le palle e che il mio amore altro non è che la “sindrome di Stoccolma”, quella, per intenderci, di cui sono vittime gli ostaggi!
E forse ostaggio lo sono davvero, ma non di chi ho sposato con la testa. Sono ostaggio di chi ho sposato col cuore: un sogno, un’emozione, un popolo di bambini belli, inquieti e a volte un po’ ingrati. Sono ostaggio vostro! E sperate che duri!
Frizzi44