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dalla redazioneL'erede di Brera
09/11/2008

 

Gianni Mura, notista sportivo di “Repubblica", come noto, è considerato l'erede di Brera.
Credo che sia una fama tutt’altro che usurpata.
Oggi ad esempio scrive sul suo giornale alcune cose su di una inziativa di tifosi che ci piace ricordare.

 

 

 


"Solidarietà è una parole tornata spesso, e anche speranza, nel discorso di Obama.

E avevano una luce, un peso e insieme una leggerezza alata, un suono familiare.

Una credibilità.

Come credibili, nel calcio, suonano le iniziative di Udinese e Fiorentina, purtroppo denominate Fan Zone, ma capisco che bisogna farsi capire.

In pratica, una zona in cui i tifosi ospiti possono bere, non alcolici però, mangiare specialità locali, siano frico o ribollita, avere bus per visitare la città.

Esiste un motivo per cui queste iniziative non possano essere ospitate anche a Roma, a Milano, a Torino?

Risponda chi vuole, chi sa, chi può."

E, perchè no, anche a Genova.

Qui sia chiaro non è che si stia indietro, specie con i bimbi si sono già fatte e si fanno tante cose belle, però pare giusto dare atto a Udine ed a Firenze d'una iniziativa proprio niente male.

Meglio, molto meglio, che essere sbeffeggiati e mandati a quel paese, come purtroppo capita abbastanza spesso, ai tifosi ospiti, anche se, immagino, “l'erba gramigna” non mancherà neppure a Udine e Firenze.

Comunque in questo caso davvero bravi, complimenti.

A questo riguardo sorgono spontanee alcune considerazioni, partendo dalla circostanza che , specie di recente, si sentono, spesso, lamentele sulle "esagerazioni" dell'Osservatorio in materia di prevenzione.

E' vero che, oramai, entrare in uno stadio è diventato un affare di stato, i divieti per le trasferte piovono a go', go' , la gita domenicale per seguire la squadra del cuore è oramai un'utopia e tanti dietro ci vedono la lunga mano della TV.

Probabilmente c'è del vero, ma perché nessuno o quasi viene anche solo sfiorato dal dubbio che pure i tifosi, od almeno “certi” tifosi, ci abbiano messo del loro?

Se magari qualcuno n'avesse voglia, potrebbe andare a leggersi, alcuni anni addietro, neppure tanti, le cronache di Genoadomani sulle "esagerazioni" di "certi" tifosi.

Eravamo in tempi di "deregulation" totale (o quasi) e lì si può trovare di tutto e di più, oltre alla scontata previsione di come, continuando su quella strada, sarebbe andata, purtroppo, a finire.

Alla fine, inascoltati, anzi a volte ripresi perchè “andavamo dietro” alle "esagerazioni" diffuse da certa stampa, si è smesso anche qui di parlarne.

Ma non è, però, certo nascondendo la spazzatura sotto i tappeti che si fa pulizia.

Le conseguenze e poi, inevitabilmente continuando a scivolare su quella china, come sarebbe andata a finire, ora, è sotto gli occhi di tutti.

In questo contesto fa piacere leggere che, in luogo di "bravate", di quel malinteso desiderio di protagonismo, ci sono tifosi che, magari in forma meno eclatante (difficile che di queste belle iniziative se parli sui media, ci siano dibattiti in parlamento e sulle Tv), ma a loro modo onorano eccome civiltà, educazione e, in definitiva, lo sport .

Dai, come tifosi del calcio, anzichè vergognarsi e sentirsi dire che siamo, per colpa di alcuni, gli "ultimi", in questo caso si può essere anche un po' fieri.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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"L'erede di Brera" | 2 commenti
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Caro Franco
di RABAX il 10/11/2008 00.26

hanno fatto qualcosa d'assolutamente normale che, però, nella sua "ordinarietà" appare invero straordianrio.

Hanno previsto un'accoglienza civile e magari anche gentile agli ospiti che arrivano da fuori per seguire la loro squadra attrezzando e mettendo a disposizione luoghi idonei dove possano rifocellarsi.

Un po' meglio forse di schernerli e mandarli a quel paese scortati dalla polizia, come oramai s'usa fare un po' d'appertutto.

Un buon inizio, ripeto, di buon senso e civiltà, speriamo un esempio da seguire.

Abracos

 





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