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dalla redazioneAddio Ferraris
17/11/2008

 

 

Così dice la locandina di Repubblica stamattina, cogliendo alcuni di sorpresa e altri meno.

 

 

 


Retorica scontata a parte, fa una certa impressione immaginare “l’ultima a Marassi”, soprattutto quando nessuno parlando del nuovo stadio si azzarda a farne il nome.

Sarà bene ripetere ancora una volta che la questione stadio non riguarda solo i club o i tifosi, ma coinvolge tutta la città e implica decisioni che chiamano in causa la responsabilità politica di chi l’amministra.

Per questo è grave che finora sia mancato ogni dibattito pubblico, visto che i termini finanziari, economici e urbanistici dell’operazione non sono stati ancora resi noti ai genovesi per essere discussi prima di una scelta.

In particolare è del tutto ignorato l’aspetto della proprietà, carico di conseguenze; è vero che quando si parla a ruota libera di sanità privata e scuola privata è facile far passare anche gli stadi privati, ma almeno per quanto riguarda Genova concedere una riflessione sarebbe doveroso.

 

Il nodo intricato è che senza l’accordo dei due club ancora in serie A lo spostamento del Ferraris (ma nessuno dice così) non sarebbe possibile: questo rende agevole inchiodare la società Genoa ad una presunta responsabilità ma l’operazione è superficiale, oppure nasconde neppure troppo bene secondi fini.

Sarebbe però opportuno tenere conto della pressione che può essere esercitata sulla proprietà e della necessità prioritaria che essa ha di salvaguardare gli investimenti fatti e di preservare la sua capacità di farne ancora.

 

In questo difficile passaggio, imboccato non da oggi, mancano molte domande che non hanno trovato una voce sufficientemente autorevole per essere fatte, ma va considerato che si tratta di domande che possono procurare un certo fastidio.

 

Per questo, dato che se non spetta al Genoa farle pure certamente interessano al Genoa e ai genoani, si può pensare che bene abbia fatto la Fondazione a circoscrivere il suo impegno alla custodia delle memorie, interpretando la sua missione in modo da meritarsi prima o poi il titolo di Sezione Museo del tifo rossoblù.

Potrà così, tra i cimeli e le testimonianze del passato, esporre in bella vista anche le migliori “foto storiche” del dismesso “Luigi Ferraris”.

 

Maurizio Pezzolo

 

 



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"Addio Ferraris" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 18/11/2008


Sparirà il Ferraris, e anche noi anziani.
di Abbadie56 il 18/11/2008 19.55


Caro Voce
sono passati ormai 5 anni da quando il solito bene informato mi aveva detto che esisteva già un progetto dettagliato che prevedeva un quartiere nuovo di zecca al posto del Ferraris.
Una speculazione edilizia da fare impallidire quelle di Portoria e di via Madre di Dio.

Dall'esperienza che mi sono fatto nel mondo del lavoro, so che quando il "padrone" vuole una cosa, almeno due fatti accadono con assoluta certezza: 
1. ottiene sempre quello che vuole
2. non si pone problemi di tempo. Ciò significa che non cerca di forzare le cose tutte le volte che ci sia il rischio che ciò possa provocare dei disordini. Aspetta e opera in modo da fiaccare, nel tempo, le resistenze.

Sono anni che stanno aspettando, lo sappiamo.
I fatti del 2005 hanno aperto gli occhi a molti, facendo nascere sospetti non dimostrabili, ma fin troppo credibili.
Sapevano che un Genoa forte poteva essere un ostacolo, e hanno cercato di far fuori Preziosi per accorciare i tempi.

E' andata loro male, ma non per questo hanno rinunciato. Sanno che Preziosi non è eterno e che il Genoa prima o poi troverà un'annata storta.
E se  i risultati non ci sono, sarà facile far salire, con l'aiuto della stampa e i giornalisti adatti, il malcontento popolare contro il presidente e l'allenatore.
Basta un niente: che la squadra finisca in bassa classifica, che l'allenatore venga licenziato, che Preziosi, messo alle corde dai tifosi, se ne vada, e il gioco è fatto.

Il progetto sta nel cassetto. Non c'è premura.
Se fai mente locale, dai tempi dello "sfondamento" per fare via XX Settembre, passando per il quartiere del Colle, per Portoria e per Via Madre di Dio, per Sampierdarena quartiere della Coscia, con una precisione scientifica ogni un certo numero di anni la classe padronale = politici + privati, butta giù un pezzo di Genova per farsi un bel gruzzolo ricostruendo.
Ora tocca al Ferraris.
  
Quando sarà il momento ci troveremo con il Ferraris demolito da un giorno all'altro, come  è accaduto per la casa di Paganini. E il gioco (per loro) sarà fatto.
I "padroni" privati + pubblici, non chiedono il permesso. Se no, che "padroni" sarebbero?

Vent'anni dopo l'abbattimento dello stadio, noi non ci saremo più e le nuove generazioni continueranno ad andare tranquillamente a vedere il calcio a Genova, come niente fosse.
E se qualcuno dovesse parlare loro del Ferraris proverebbero forse la stessa sensazione di estraneità che provavamo noi ragazzi, quando i nostri vecchi ci parlavano di Ponte Carrega.

Hai mai pianto tu per l'abbandono di ponte Carrega?
Credo di no.
Stessa cosa accadrà probabilmente con le generazioni future quando sentiranno parlare del Ferraris.
Così va il mondo, caro Voce.
E i "padroni" lo sanno, perchè non ragionano coi sentiemnti ma con l'obbiettivo di un interesse economico da realizzare.

I "padroni" sono sempre un pò più avanti di noi, per questo ci fregano sempre.
Mentre noi stiamo cercando di capire cosa vogliono fare per il Ferraris e come poterli ostacolare, loro stanno già pensando alla prossima mossa. Che come al solito, ci prenderà di sorpresa.
*
Io non riesco a immaginare di andare a vedere il Genoa in un altro campo.
Ma io sono anziano e posso anche prendermi il lusso di chiudererla qui con questo calcio che non mi piace più.
Ma per i giovani è diverso.
Per loro la vita continua, e credo (spero) proprio che saranno tanti i giovani che continueranno a seguire il Genoa anche nel nuovo stadio.

Noi il Genoa non lo abbiamo mai lasciato solo.
Adesso tocca a loro.
E credo che faranno bene il loro dovere, perchè sono liberi dal peso del passato.
Sparirà il Ferraris -e noi anziani con lui- ma non il Genoa.
abraços

 





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