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il Grifone in campoBotta e risposta alla luce artificiale
30/11/2008

 

Genoa C.F.C.                         1

(10’ II t. Sculli, di testa)

 

Bologna F.C.                         1

(18’ II t. Di Vaio, di testa)

 

 

 

Al momento di uscire di casa, guardo il cielo cupo e annuso l’umidaccio freddoloso. Impermeabilizzarsi? Queste scarpe tengono l’acqua, ma hanno un volgare riflesso chitinoso, non consentaneo al Ferraris, meglio di no. Affronterò il pomeriggio bardato come al solito.

 

       


Mentre viaggio in autobus, un po’ piove forte e un po’ cessa. Durante la marcia di avvicinamento, piovicchia. Non è grave.

 

Sono già accese le luci artificiali durante il riscaldamento degli atleti, beati loro.

 

Avevo visto in antico a Bologna i nostri avversari con maglia verde, la loro seconda divisa. Oggi sono in maglia bianca, uguali a tutti gli altri. Sembra sempre la stessa partita.  

Chissà quale istinto mi ha indotto a prendere la sciarpa verde, invece che rossoblù. La mente ha strani percorsi nascosti.

 

Mi son portato nel borsello..., indovinate? Avrei vergogna a confessarlo. Ebbene, ma non ditelo a nessuno, oggi ha inaugurato un paio di occhiali per vedere da lontano. Mi ero accorto che c’erano particolari che non ben distinguevo, e, insomma, è la fine, la fine del decoro e della gloria, la fine dei miei mitici undici decimi. Sono ormai un superstite del mio passato.

 

Per la mezz’ora iniziale c’è stata pioggerella fitta.

 

La partita è scorsa con un certo equilibrio e si è conclusa con un gol per parte.

 

Alla fine me ne esco con le gambe un po’ redene e non vedo l’ora di arrivare a casa per un tè caldo.

 

Vittorio Riccadonna

 

Pronto? Sono il direttore. Cosa mai mi fai? Ti avevo incaricato di scrivere un commento alla partita, non sui tuoi miserabili casi personali. Questo è un sito pubblico e non ci interessano i fatterelli di uno o dell’altro. Rimettiti subito al lavoro. I nostri lettori si aspettano che parli del Genoa, non dei tuoi problemi di vista. Sbrigati! E cerca di essere serio una buona volta.

 

Ho dimenticato di dirvi che la partita è andata così.

 

Nel primo tempo vediamo il Genoa predominare a centro campo e ammiriamo una serie di azioni avvolgenti, eleganti, elaborate, inefficienti.  Il Bologna risponde con contrattacchi ariosi su tutta la larghezza del fronte, veloci, insidiosi per gli spazi che trova; non è una squadra passiva, infatti la prima parata scenografica la compie Rubinho, al 15’, su tiro da lontano di Marchini.

 

Intervallo. La superiorità del Genoa lascia ben sperare ma si capisce che conviene una qualche modifica. La quale sarà l’entrata di Gasbarroni al posto di Palladino.

 

Ripresa. Genoa deciso all’assalto, Bologna in difficoltà. Testata tempista e precisa di Sculli: 1-0. Ma da come il Bologna prende subito il comando del gioco, si capisce  che la partita non è finita. Un’azione classica: Adailton da sinistra centra lungo, Di Vaio si esterna e colloca in rete di testa. 1-1.

Tutt’e due le squadre combattono ancora per la vittoria, hanno buone occasioni, forse devo dire più il Bologna, e il pareggio finale è risultato equo. 

 

Chiedo permesso e mi ritiro.

 

VR

 

 



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