Di Vaio e Lucho “impazzano”.

Speriamo non si ricominci ……, anche se la tentazione del ...io l'avevo detto.....a volte è abbastanza irresistibile.

Se è per questo,  pur essendo tra quelli che, dopo aver sperato a lungo nell'esplosione di Lucho, ho finito per accettare, senza particolari traumi, la decisione presa, "avevo detto anch'io" che Lucho là prima o poi si sarebbe distinto, come, del resto, sempre aveva fatto anche in passato.

Ad essere sincero, meno, molto meno, credevo nell'esplosione di Di Vaio anche se a Neustift, per me la prima volta, mi era parso, e non di poco, il migliore di tutti, ma mi hanno subito zittito dicendomi che…....era così tutti gli anni.

Vero anche che adesso noi là davanti siamo un po' in sofferenza e che almeno uno dei due attaccanti partiti,  ora, ci farebbe abbastanza comodo.

Olivera, diciamocelo francamente, ha sinora un po’ tradito le speranze, fors'anche per sfortuna (infortuni ripetuti), forse per ragioni psicologiche (arrivato da un grande campionato in patria, qui si era illuso d'essere il titolare e di poter giocare con continuità  poi, invece, è arrivato Milito...).

Probabilmente, detto con il senno di poi, qualche scelta in quell'area non è stata fortunata.

Evito polemiche dicendo quale di quei due partenti (in effetti due giocatori così a scaldare la panca con Milito non li vedo, al suo posto nemmeno) preferirei avere ancora con noi, effettivamente però, almeno uno sì.

Detto questo credo sia, però, altrettanto onesto riconoscere che nel complesso le scelte societarie sono state tutt’altro che disastrose visto che hanno portato il Genoa a fare decisamente bene.

Scusate anche se qui non mi addentro in distinguo, come piacerebbe ad alcuni, perchè immagino, anzi credo fermamente, che una società seria, com'è finalmente la nostra, le decisioni non possono essere che condivise.

La perfezione non è di questo mondo e non mi pare troppo ragionevole pretenderla, ma insomma le brillanti prestazioni che la squadra ha offerto, la riguardevole posizione in classifica ottenuta nonostante i ripetuti errori arbitrali, molti di più a nostro danno che non a nostro favore, una ciliegina sulla torta (derby) che pure non ci siamo negati, tutte cose che portano a dire, allora, che alla fine i conti tornano abbastanza.

Certo si poteva e si può sempre fare meglio.

Credo sia legittimo il perfezionismo, auspicabile anche la voglia di migliorare,  sempre che il fine non sia solo quello di "sminuire” così quello che di buono si fà e viene realizzato.

Per quello che mi riguarda credo sia preferibile il sano realismo e la "gradualità" del Presidente Preziosi ("filosofo" dello stare "a sinistra", in classifica ovviamente).

Contestatore da una vita continuo a scoprirmi un po' pompiere: sarà colpa dei capelli bianchi e del fatto che presto sarò nonno?

Giancarlo Rabacchi