Vittorio, lasciando trasparire, almeno parrebbe, un po' d'amarezza, definisce gli “allineati e coperti” schiavi ..."Del più terribile dei padroni. Del perbenismo, dell’adeguarsi, dell’autocensura, della schiavitù al pensiero corrente”.
Un po' crudo, ma efficace.
La domanda allora che uno si pone: posso, devo riconoscermi in quel pensiero, immagino buono in quanto non condizionato dalle problematiche di cui sopra?
Può essere.
Anche se quando, a parte il riferimento concreto a Di Vaio (Lucho probabilmente è passato un po’ di moda) quando si ragiona abbastanza in astratto, cosa che non coinvolge al massimo, non ne sei mai troppo sicuro.
Ci provo.
Comunque, intanto per aggiungere che, oltre ai buoni e cattivi pensieri, conta molto anche il modo con cui uno si pone, con cui espongono i propri pensieri (forse meglio, come fa Franco, "declassarli" un po' più umilmente a punti di vista).
Ricordandoci un famoso detto dell'economia, e cioè che la moneta cattiva scaccia quella buona, probabilmente Vittorio pensa a certi abbandoni di writers da questo sito.
Premesso che, almeno personalmente, qualcuno (leggi Nemesis) onestamente lo rimpiango (anche se mi sembrava, un tantinello condizionato dalla "nota" telenovela), altri o meglio qualcun’altro, inutile fare nomi, davvero no, anzi.
Mai chiesto e del resto qui, immagino sarebbe improponibile,la censura, la sospensione, l'espulsione, ecc. di qualcuno.
Certo che nel primo caso, anche se, come detto, con punti di vista spesso molto diversi, Nemesis lo si leggeva, comunque, con grande piacere, mentre nell'altra situazione, già dopo la prima riga, che dico il titolo, comunque ti irritavi e t’infastidivi a prescindere (è un cattivo pensiero?).
Anche circa il "perbenismo" e la "schiavitù" può essere.
L'eleganza e l'educazione del Vecchio marcatore, ancora una volta, sono apprezzabili e sono molto diverse da quella dei “soliti” duri che vanno diretti al bersaglio e parlano di “lacchè” e di .”servi”.
Ora, almeno per quello che mi riguarda, sarò invecchiato, magari ne avrò anche meno voglia, ecc., ecc., ma per contestare bisognerà pur “crederci”.
Dopo anni ed anni di “dilettanti allo sbaraglio” e di personaggi indecorosi, finalmente in società, in panchina ed in campo abbiamo qualcosa di molto serio, professionale, importante.
I risultati buoni, come quelli cattivi, non sono mai opera del caso, della fortuna e/o della “sfiga”: per cosa ci dovrebbe mettere a contestare?
Una volta vendevano Meroni e prendevano Koeble, o come diavolo si chiamava, davano via Pruzzo ed arrivava Musiello e, peggio di peggio, volevano convincerci pure che i nuovi erano meglio (lo ricordo benissimo per Musiello).
Oggi mi pare che le cose stiano andando un po' diversamente.
E’ proprio un cattivo pensiero dirlo e, come logica conseguenza contraddire chi, per mille ed un motivo, sia chiaro lecitamente, preferisce trovare sempre il pelo nell'uovo, oppure andare avanti a “menarla” ad esempio prima con Barasso ora con Lucho (a proposito che fine hanno fatto?) ed avanti di questo passo?
Tra l'altro si sa che le cose belle non durano a lungo.
In questo momento il Genoa è una “cosa bella”.
Su questo, credo, si sia tutti d'accordo.
Chiedo e non certo solo a Vittorio, sperando non sia anche questo un pensiero "cattivo”, ma perchè non godercela fino in fondo?
Almeno sin che dura.
Buona domenica.