Figueroa è ritornato in Argentina.
Ora la rimpatriata è definitiva, qui non lo rivedremo più.
Anche questa volta non c’è stato preavvertimento – molti, a cui era entrato nel cuore, avrebbero voluto salutarlo alla partenza.
Non più diatribe, rampogne. Del Presidente verso il padre-procuratore; dell’allenatore verso il giocatore; dei tifosi verso l’allenatore; dei tifosi, l’uno verso l’altro.
Ci restano i ricordi di poche bellissime segnature, nelle scarse partite giocate.
Ci restano i dubbi. Sul suo valore assoluto; sulla sua ricuperata validità fisica; sull’ipotetico “duo delle meraviglie” sognato da chi lo avrebbe voluto vedere in coppia con Milito.
Lo seguono i nostri auguri.
Vittorio Riccadonna