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il Grifone in campoFuori da tutti i giochi
25/04/2010

 

 

Genoa                          1    (pt 8’ Palacio)

Lazio                             2    (pt 26’ Diaz; 32’ Floccari)

 

Sconfitta casalinga con la Lazio ed addio definivo alla  EL. Due facce del problema: un’occasione persa oppure non tutto il male viene per nuocere?

 

 

 


Come non raramente accade, i genoani si dividono e abbondano i supporter a sostegno ora dell’una ora dell’altra tesi.

Per quello che mi riguarda, pur non avendo seguito l’esempio di alcuni amici che, come prannunciato,  a Marassi hanno preferito il sole della Riviera, tanto, a loro dire, si sapeva già come sarebbe andata a finire, confesso di non aver vissuto la sfida con i biancocelesti romani con la solita intensità.

Non amo troppo le dietrologie, specie se riportate o riferite dai soliti “sapientoni” e sia pure da ingenuo congenito e perseverante, non arrivo al punto da non sapere come spesso girano le cose nel calcio, ora poi che dopo “calciopoli” abbiamo sentito anche le nuove intercettazioni, ma  non mi piacciono neppure le conclusioni affrettate e semplicistiche  che tutto sia marcio, corrotto, ecc., ecc. 

Credo sia anche una questione di coerenza per continuare ad appassionarsi a questo sport, diversamente meglio darsi, come si diceva una volta, all’ippica.

Il solito Genoa edizione 2009 – 2010 genio e sregolatezza, prima illude con Palacio che fa centro al primo tentativo, poi incassa due reti non proprio irresistibili (una in chiaro fuori gioco di rientro, che non vedono solo l’arbitro ed il guardialinee competente (non nel senso di bravo -che in questo caso allora meglio sarebbe dire molto “incompetente”- probabilmente il solito famigerato Cappelli, ma perché quello a guardia della metà campo interessata all’azione che ha deciso la gara).

Bravo, comunque, Floccari che con la nostra maglia si squaglia, invece, ahi noi, contro è sempre molto positivo ed anche in questa’occasione dimostra un notevole opportunismo.

Meno brillante questa volta Acquafresca, volenteroso e mobile, ma quasi sempre sovrastato dal suo mastino Dias che poi si permette anche d’andare a segnare il momentaneo pareggio su calcio d’angolo.

Non mi pare che nella giornata Mister Gasperini abbia indovinato proprio tutto.

Tomovic ad esempio è chiaramente fuori partita, come se, anche prima della sciagurata esplosione di Bocchetti, giocassimo già in dieci contro undici.

Se ne accorge presto, complice anche un infortunio a Moretti, anche il Gasp che, nel frattempo aveva invertito le ali, visto che Palacio, bravo ed opportunista come al solito in avanti, oltre ad essere un po’ distratto e farsi rubare più di un pallone dagli svelti avversari, oggi proprio non ce la faceva a contenere Del Nero il sostituto di Kolarov che sulla sua fascia sinistra faceva il bello ed il cattivo tempo.

L’entrata di Mesto, inizialmente sacrificato per premiare Tomovic dopo la convincente, ma non ripetuta oggi, prova di Parma, riequilibrava abbastanza le forze sul campo, ma poi il “solito” Bocchetti bravo e tenace si concedeva l'immancabile “belinata” domenicale (ma non riesce proprio a farne a meno?!) e, da già ammonito com’era, ferma da dietro per la maglia lo sgusciante Floccari, che da metà campo s’involava in contropiede verso la nostra porta.

Da fuori s’era avuta l’impressione che ci fosse tempo e modo per rimediare diversamente e non era neppure da escludere la possibilità di una qualche diagonale da parte di qualche solerte compagno di squadra.

In effettiva inferiorità numerica il Genoa tenta ancora, generosamente, di risalire la china e ci va vicino: al 30’ quando ci prova Criscito di testa e muslera si ritrova fortunosamente il pallone tra le braccia, al 34’ va fuori il destro al volo di Sculli, solo davanti a Muslera ed al 39’ appena alta sopra l’incrocio la punizione di Fatic a portiere battuto, brsvi il serbo-montenegrino che già in precedente aveva fatto la barba alla traversa con un potente diagonale sempre di sinistro.

Solite schermaglie tra tifosi (serie B, serie B  gridano ingenerosamente dalla Sud, genoano p….. rispondono, cafonescamente, gli altri ).

Ripeto la domanda pleonastica: ma non se ne può proprio fare a meno?!

Grandi e meritati applausi per Bava che gradisce e ricambia, meno per Floccari, altro ex un po’ vendicativo, ma più che vendette personali immagino lui avesse da farsi perdonare il rigore “ceffato” la domenica precedente nel derby romano.

Nuova espulsione dell’allenatore avversario, ennesima domanda abbastanza pleonastica:  possibile che perdano le staffe solo contro di noi?!

Francamente inspiegabile, tanto più che, come riferiscono le varie "moviolate" televisive, hanno regalato loro un gol in netto fuorigioco di rientro.

Non basta?

Evidentemente no!

Buon rientro di Juric, anche se l’esclusione di Zapater lascia un po’ perplessi, chissà sarà stato un po’ turnover o quant’altro.

Bravo come sempre Criscito, un po’ meno Paladino, per molti oramai già con la testa a Torino, fuori luogo, comunque, i fischi in occasione della sua sostituzione con Sculli.

Temo, infine conclusa l’avventura genovese anche per  Amelia (il “balotelli” rossoblù?), ancora in panchina a favore di Scarpi.

Esagero, chiaro, paragonandolo al bizzoso e “davvero” strano” attaccante interista, ma temo che all'ex secondo di Buffon in nazionale siano state “fatali” le quattro sconcertanti prove contro le sue ex squadre dopo le quali, ho l'impressione, abbia, oramai, perso del tutto la fiducia di tecnico e società.

Fuori di dubbio che ci si  aspettava abbastanza di più da lui, specie dopo il brillante inizio di stagione, poi, però, sono cominciate le leggerezze e, probabilmente, anche qualche incomprensione con tecnico e compagni.

Meglio, dunque,  anche e soprattutto per lui, cambiare aria.

Speriamo sia possibile e conveniente per tutti.

Questioni di prestigio (parte sinistra della classifica) e di soldi (riparto proventi televisivi) impongono alla squadra di non smobilitare nelle ultime tre gare di campionato, anche se tutti i traguardi prestigiosi sono  oramai irraggiungibili, ma anche qualche ulteriore esperimento con i giovani non guasterebbe.

Mi auguro lo si possa fare, magari senza sbracare, ma il Gasp, uomo accorto ed intelligente, troverà la quadra.

"Pe quest’annou a l'è aneeta", diceva più d’uno all’uscita sconsolato, ma in fondo non “incazzato”.

Mi pare un approccio non male quello di lasciare i mugugni agli incontentabili ed a quelli che non aspettano altro.

Meglio analizzare con serenità l’annata, valutare pregi e difetti, non sminuire gli errori e provare a non ripeterli, anzi farne tesoro per costruire una squadra che, impegnata solo in campionato ed in Coppa Italia, possa raggiungere il risultato mancato alla grande quest’anno e sfiorato lo scorso anno.

Questo si attende il popolo rossoblù, la sua passione e questa serenità, sinonimi d’intatta fiducia nella società e nell’allenatore in un momento non proprio brillantissimo, meritano di non essere tradite.

Alè!

Giancarlo Rabacchi



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"Fuori da tutti i giochi" | 2 commenti
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Un cordiale affettuoso saluto
di RABAX il 26/04/2010 19.11

al nostro "vecchio marciatore".

Concordo, ho detto le stese cose da subito sul campo e l'ho scritto ironizzando sul fatto che si giocava in 10 con Tomovic "pesce fuor d'acqua".

In effetti se l'è data anche il Mister che, prima ha provato ad invertire Palacio e Palladino, poi a far entrare Mesto con il cui ingresso le cose sono un po' migliorate, ma non abbastanza.

Onesto peraltro il Gasp che ha ammesso che la colpa è stata soprattutto sua.

Lo stimo molto anche per questo, del resto mai pensato sia infallibile, bravo ed intelligente sì.

Vittorio c’è mancata la Tua prosa elegante, spero che PC e dintorni siano presto di nuovo in grado di funzionare al meglio.

Alè!



Tre minuti
di vieux_marcheur il 26/04/2010 10.22

Sono bastati tre minuti di gara, ieri, per temeve che si andava a perdere. La ragione stava non nelle ginocchia piegate; la ragione era tattica. Il Genoa concedeva alla Lazio, data la disposizione in campo, la supremazia del centrocampo,

 





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