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il Grifone in campoGrinta, carattere e personalità: Bari sconfitto
03/10/2010

 

Genoa  2     (pt 35’ Palacio; st 50’ Toni)

Bari       1     (st 7’ Barreto rig.)

 

Si è ammirato un gran bel gruppo, c’è ancora da lavorare, ma la squadra cresce, anche in personalità, sconfigge il Bari pur ridotta in inferiorità numerica per oltre 40 minuti della  ripresa.

 

 


Secondo Nils Liedholm, ricordate, in 10 si gioca meglio che in 1, cvd, verrebbe da dire dopo quanto visto oggi a Marassi.

Un Genoa abbastanza discutibile sino a quel momento, in inferiorità numerica esattamente dal 51', parte a tutta e si trasforma sino a conquistare meritatamente i tre punti in palio.

Luca Toni trova il gol della vittoria al 95', un   2-1 che, grazie a una prestazione superlativa, affonda il Bari incapace di approfittare della superiorità numerica.

Nel primo tempo va in gol Palacio, nella ripresa arriva il pari di Barreto su rigore, che costa l'espulsione di Moretti (che se esce imprecando, immagino con se stesso per aver così rovinato la prima chance che, finalmente, Gasperini gli aveva offerto), ma carica i nostri verso la grande impresa.

Gasperini e Ventura confermano le previsioni della vigilia.

Il 3-4-3 contro il 4-4-2; schemi molto elastici: grifoni e pugliesi si affrontano senza mezzi termini rischiando a volontà, soprattutto noi.

Bastano infatti due minuti per registrare la loro prima grande occasione, addirittura doppia. 

Barreto in contropiede si presenta da solo, ma Eduardo ci mette la prima pezza della giornata, mentre Ghezzal, che raccoglie la palla respinta, sfiora la traversa.

Teniamo forse di più la palla noi, ma siamo poco pericolosi mentre loro le rare volte che scendono fanno sempre paura nonostante Criscito anticipi e/o fermi sempre, in modo impeccabile, il temuto Alvarez.

Al 13', addirittura, Barretto colpisce un clamoroso palo, tagliando in due i rossoblù, ancora una volta messi in difficoltà dall'organizzazione offensiva della formazione di Ventura.

Diciamolo, sino a quel momento è un Genoa abbastanza ingenuo che  regala corridoi impensabili al Bari.

I ragazzi di Gasperini rispondono con azioni manovrate e veloci, affidate all'imprevedibilità di Veloso, Rafinha e Palacio, quando la palla finisce a Toni quasi sempre l'epilogo è un tiro anche forte che, però impensierisce poco Gillet, anche se nelle intenzioni c'è tutta la volontà del centravanti e la sua bravura nell'aprire spazi.

Il Bari continua, intanto, con i suoi pericolosi contropiede, la sensazione è che quelli prima o poi finiranno per “uccellarci”.

Barreto è bravo, non si discute, mostra anche numeri d'alta scuola, per fortuna nostra a mancargli è solo il tocco decisivo.

Quello che, invece, non fa difetto a Rodrigo Palacio che al 34', dopo, protestano i baresi un controllo con le mani di Toni, controlla benissimo nell'area piccola di destro, fa fuori con eleganza un avversario e con il sinistro freddamente infila sotto la traversa, gol da campione.

La rete ringalluzzisce il Genoa e deprime il Bari che subisce nella parte finale del primo tempo, al 40’ la partita potrebbe addirittura chiudersi o quasi.

Con la strepitosa punizione da fermo e di sinistro,  Veloso obbliga Gillet al primo capolavoro della giornata (al mio fianco si commenta: ma vengono tutti qui a fare i miracoli!), deviando la palla sul palo ben all’interno dello stesso.

Inopinatamente, però, la sfera non entra, ne rotola tra i piedi di qualcuno dei nostri, Mesto era ben appostato nei paraggi, niente da fare e l’urlo di Marassi finisce”strozzato”.

Il ritmo di inizio ripresa è identico a quello della prima frazione di gioco, ma ora è il Genoa a impressionare  di averne di più, anche se il peccato originale dell’ingenuità difensiva torna alla ribalta.

All'ennesimo contropiede, questa volta di Castillo, Moretti commette fallo.

L'impressione è che l'intervento avvenga di pochissimo prima dell'area di rigore, ma purtroppo, non per Giannoccaro che concede il penalty al Bari e, peggio che peggio, espelle Moretti.

Barreto trasforma e per il Genoa tutto potrebbe e dovrebbe complicarsi, ma porca paletta, si lascia scappare qualcuno, anche oggi ci tocca soffrire.

Invece no, e non è un’illusione ottica, la squadra in dieci pare essere il Bari.

Non solo per possesso palla e pericolosità, ma anche dai dettagli più o meno banali.

Loro cercano di perdere tempo in tutti i modi (non a caso l’arbitro assegna ben sei minuti di recupero), noi affrettiamo le rimesse da fondo, quelle laterali, ecc., ecc.

In dieci i rossoblù non speculano, anzi attaccano a tutto spiano ed assediano il Bari, esibendo un 3-3-3 di grande personalità, da uomini duri e pronti al sacrificio.

Al 26', dopo l'uscita di Barreto per Caputo, Mesto dalla destra serve sul secondo palo Luca Toni, colpo di testa ravvicinato, respinto più d’istinto che altro da Gillet che mette in carniere il secondo miracolo.

Con quel mio vicino di seggiolino sempre più sconsolato: ce l’hanno tutti con noi questi portieri, l’aria di Genova, evidentemente, li rigenera.

Il Genoa ci prova anche con Rafinha, spostato in un’inedita posizione da centrocampista, con Karhja a tratti sulla fascia.

I nostri dieci “eroi” costringono sempre più il Bari ad erigere un fortino, quasi come se, come detto, in inferiorità numerica ci fossero i galletti.

Viene fatto entrare il giovane D'Alessandro (inserito al posto di Castillo), si quello che aveva dato qualche grattacapo alla nostra primavera nelle partite con la Roma, ma anche lui incide poco.

Veloso, azzoppato dall'ennesima zolla, lascia al 39’ il posto in cabina di regia a Milanetto che si presenta subito con un assist a Toni che di testa sfiora il palo opposto facendo gridare al gol.

Alzi la mano chi non si sentiva che sarebbe stata la giornata di un Luca, oggi da subito in versione grande spolvero.

La pressione del Genoa non si placa.

Il Gasp prova a buttare dentro anche Rudolf, fuori Palacio, straordinario sia per la dedizione al servizio della squadra, (corre ed oramai  sta in campo alla Sculli), ma anche e soprattutto grande campione di abilità e freddezza in occasione di un gol che non esagero a definire da vero fuori classe quale lui è, specie tra le mura amiche.

Comincia a far vedere qualcosa anche questo bassotto ungherese che, per poco, non la mette dentro.

Alla fine, però,  è di nuovo Eduardo a salvare la patria sbarrando la strada a Caputo e al suo contropiede.

Ma oggi è un giorno speciale, quelli che si ricorderanno a lungo.

In dieci, con le gambe a pezzi, Toni estrae dal cilindro il suo colpo preferito: inzuccata su cross di Milanetto su cui Gilet, per la seconda volta, non può nulla.

E' il trionfo, meritato ed il Bari, come il da noi famoso “Bacicin,  non resta che andarsene a casa a meditare, abbastanza sconsolato.

Fischi e pernacchie a Ventura, ciclista prima ancora che “ingrato”.

Così, anche se nega, il Gasp ha consumato un’altra delle sue vendette.

Ma quanta rivalità, almeno apparente,che c’è tra tutti questi tecnici.

A proposito del Gasp, intrigante la sua uscita durante le interviste negli spogliatoi.

Dice: se non avessimo vinto a pochi spiccioli dalla fine (un’altra mazzata per quelli che gufano) i commenti sarebbero stati ugualmente largamente favorevoli per tutti noi?

Certo il gol è stata la ciliegina sulla torta ed i tre punti sono tanta manna, fanno terribilmente comodo.

Sarebbe, però, basta la prestazione, comunque, straordinaria della squadra, per passare due settimane tranquille e preparare nel migliore dei modi la prossima trasferta romana in casa Totti?

Oppure da ultimi o quasi della classe sarebbero cominciati, come dice lui, i teatrini?

Gasp, immagino, sia una domanda pleonastica, il calcio, è questo e non lo può cambiare nessuno.

Dai, comunque sia, meglio così perchè, oltre ai progressi innegabili del gioco, della grinta e del carattere, altri tre punti in carniere ci stanno proprio bene, anche per meglio valorizzare il buon lavoro fatto sin qui.

Ultima notazione sul Prez.

Molto opportuna la sua visita ”pastorale” fatta in settimana che ha avuto l’effetto di rasserenare  squadra, tecnico ed ambiente.

Le precedenti prese di posizione piuttosto “aziendalistiche” , se posso permettermi, forse, avevano aiutato abbastanza poco, meglio stavolta, grazie anche a lei.

Grazie soprattutto alla squadra ed al Mister per averci fatto divertire ancora una volta alla grande.

Certo per noi le cose facili non vanno mai troppo bene, prima ci si deve, in un modo e/o nell’altro, complicare un po’ la vita.

Poi, chiaro, che se tutto finisce per filare per il giusto verso si gode, se possibile anche di più.

Direi che può bastare, non senza aver espresso un grande plauso, non solo all’eroe di giornata il grande, in tutti i sensi, Luca Toni, e con lui Palacio, ed anche a tutta la squadra, ma soprattutto ad Eduardo (notato il "cinque" iniziale fatto con Veloso che lo aveva sostenuto in settimana?) ed a Mimmo, osannato all’uscita sia per la grandissima prestazione, ma forse anche per consolarlo per la, pare, mancata chiamata in nazionale da parte di Prandelli (estimatore dei Lucchini e dei Gastastello, de gustibus….).

Come si fa ad ignorare un tale campione e per di più giovanissimo: chissà, forse ora non c’è più nessuna comproprietà “importante” che condiziona...

Bravi, determinanti e trascinatori entrambi, ripeto 110 a tutti, per loro due laurea di giornata con 110 e lode: quando ce vò ce vò!

Alè!

Giancarlo Rabacchi 

 



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"Grinta, carattere e personalità: Bari sconfitto" | 9 commenti
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[Nessun Soggetto]
di Franci il 05/10/2010 13.07

e che toni avrei dovuto usare di fronte alle sciocchezze che mi son visto rivolgere? un vaffa, anche se detto con un sorriso ma seriamente, resta quel che è: un vaffa. Sarebbe l'ora di smetterla anche di trincerarsi dietro lo scudo della "civiltà dei toni", per cui pare vi sia autorizzazione a dire cose sgradevoli ma basta il garbo.

Se mi chiedi cosa pretendo di più da Palacio, l'unica cosa in cui convengo con te è l'inutilità di proseguire. Se uno non capisce, inutile scrivere maiuscolo, perchè ti senti replicare sui toni. Visto che, appunto, non ci ha capito niente.

Mi raccomando, glissate sempre sulla sostanza delle cose, buttatela sul comportamentale e continuate a fare del Genoa, di Gasperini, di voi stessi le vittime designate e innocenti di coloro di cui conoscete già in anticipo cosa diranno, cosa scriveranno e le infamie di cui si macchieranno. Ma fammelo, almeno stavolta, un cavolo di commento sulle parole di Gasperini che ho riportato! Se lo fa lui, è autorizzato perchè e perchè e perchè,  se lo faccio io sono un teatrante... "Adusi ad obbedir tacendo". Mai immaginato fosse il sito dell' Arma "benemerita".

Basta con la filosofia alla De Crescenzo, basta insegnare agli altri  a fare i veri genoani! La felicità e la retorica che la circonda ognuno se la trova dove vuole, senza che nessuno debba insegnargli dove cercarla. Per una volta tanto mi abbandono pure io al "se penso che...".Sì, se penso che ci sono genoani veri, quelli che vogliono il Genoa felice e operano solo per il suo bene che di fronte alla notizia che l'Inter ha messo gli occhi su Palacio, son capaci di proclamare la loro "felicità" perchè vuol dire che abbiamo giocatori buoni e Scantamburlo non ce lo ha chiesto nessuno, bruciassero vivi neppure uno sputo per spegnere le fiamme ci spreco. Cielo, gesummaria che toni!

Prendete bellamente per il culo la gente, pure quando non dice niente, e avete pure la faccia di impettarvi se vi si fa rimarcare l'inopportunità, indossando subito i panni delle vittime che si sentono tarpate nello scrivere.

Ci fosse una volta che è una che non ti sia sentito in dovere di rintuzzzare le mie opinioni...Però lo fai coi toni giusti! E tanto basta.

Non più tardi di ieri mi è stato chiesto come faccio a resistere. Me lo sono chiesto e continuo a chiedermelo pure io. Sino a ieri la risposta era univoca: sono un demente. Da oggi, è un'altra. Me la tengo per me.

Comunque, la chiudo così: hai ragione su tutto. Più di ieri, meno di domani.



Ma date i numeri?
di RABAX il 05/10/2010 12.10

può essere.

Però, vorrei solo far notare i toni abbastanza diversi tra i nostri interventi

Lascio giudicare agli altri e preferisco continuare con quello mio solito.

Anzi, visto che le diverse posizioni sono ed erano chiare, anche prima delle maiuscole, inutile proseguire a ripeterci, almeno per quello che mi riguarda.

Potrò sembrare irritato, ma mi si creda o meno non è così, solo che vorrei non contribuire a guastare la serenità di questi giorni.

PS. le osservazioni sull'alluvione, qui mi spiace ma preferisco evitare giri di parole e diplomazia, mi sono sembrate banali e scontate, non da Franci, per quanto, come sai, Ti stimo, le considero una piccola scivolata. 



Ma date i numeri?
di Franci il 05/10/2010 10.53

io non sto a precisarlo a chi mi rivolgo tanto è chiaro.

C'è troppa mania di persecuzione, ma al contrario. Se avete la fissa che mi senta sempre  chiamato in causa, beh vedete di darvi proprio una bella sgrullata perchè state deragliando. Le manie di grandezza riservatele pure ad altri.

Al teatrino, se si leggesse tutto, avevo già detto di mio che rinunciavo volentieri proprio perchè la vittoria di domenica è di quelle che fanno passare tutto in secondo piano. Il teatrino l'ho fatto perchè c'è chi ha aperto il sipario. Tra l'altro senza ragione, perchè spettatori non ce n'erano. Non devi mettere Franci o Giuseppino o Battistino proprio un bel niente. Ho risposto non a titolo personale ma per sottolineare l'assoluta inutilità di un intervento solo provocatorio e che grattava il culo a un elefante e non alla sola cicala. Sentiamo, cosa si voleva sottintendere con quell'intervento? Non ci sono state critiche e allora cosa si fa? Spazio alla fantasia e proviamo un po' ad immaginarci cosa si sarebbe scritto se...

E non è provocazione, non è forse un processo alle intenzioni? Non è necessario rinunciare a scrivere per non farmi fare il teatrino. Basta scrivere di quel che è stato e non di quel che avrebbe potuto essere.  Seguaci del "vate" sino al midollo,  nella scia delle sue previsioni...Che di ogni vittoria si serve per punzecchiare e di ogni sconfitta per piangere e chiedere a papà Preziosi cosa si vuole da lui...

Fastidiosetta la mia replica? Tremendamente fastidioso, anzi peggio, l'intervento che l'ha innescata.

La "pignola, severa ed intransigente sottolineatura delle negatività", proprio in omaggio alla felicità, era stata DICHIARATAMENTE OMESSA!

DI pignolo, severo ed intransigente, oltrechè assolutamente fuori tema, c'è stata solo la sottolineatura, ovviamente in negativo, di quel che avrebbe ipoteticamente potuto essere. Non c'è stato ma impossibile resistere alla tentazione di sparare il colpo che ormai era già stato caricato nella certa  previsione che...

Senti Rabax, ora te lo dico una volta per tutte e te lo scrivo maiuscolo - che non vuol dire gridato - perchè forse ti rimane anche visivamente impresso ed evitiamo di tornarci sopra:

DA PALACIO NON PRETENDO NULLA DI PIU' DI QUEL CHE GIA' FA. ANZI, SOTTOLINEO IL FATTO CHE FA ANCHE TROPPO PER QUEL CHE GLI VIENE CHIESTO E BATTO IL CHIODO CHE CREDO POTREBBE FARE DI PIU' SE INVECE CERTE COSE NON GLI VENISSERO CHIESTE.

E' chiaro il concetto? Non ti chiedo di prendere per oro colato questa affermazione. Magari, anzi quasi certamente è una immensa boiata, come meglio sapranno spiegarti quelli che "non sono un tecnico" ma partono subito con giudizi tecnici (contrabbandati come opinioni) a raffica, però sforzati di capire una buona volta. Anche perchè non so come rendere più comprensibile con il classico disegnino la "strampalata teoria". Torno a chiedere: ci siamo, finalmente?

Così come torno a ribadire il concetto che, proprio in omaggio all'idea di felicità su cui hai ritenuto di incentrare i 2/3 dell'intervento, avevo ritenuto opportuno non guastare la piacevole sensazione sottolineando  le magagne che mi era parso aver notato nel corso della partita. Tu ed altri non potete sapere, ma gente che scrive quasi tutta sul Muro potrebbe testimoniare che dopo la partita, fatto un rapido salto al Pontetto per una fugace condivisione di gioia, sono scappato  a casa perchè, come ho detto, "voglio proprio andarmela a godere in santa pace". E Mario, con cui ci siamo incontrati sull'autobus, può dirti il mio stato d'animo quale fosse. Quindi, per cortesia, se i menaggi in genere mi danno fastidio, quelli "di sottogamba" proprio mi danno l'acido. Se c'è qualcuno che ha dimostrato di non sapersela davvero godere un po' è chi ha ritenuto di andarsi a farsi il film di quello che si sarebbe verificato se...

Se poi - e questo è un inciso che c'entra meno ma lo faccio ugualmente - hai ritenuto che il ricordo di un evento che ha anche luttuosamente colpito la nostra città fosse di secondaria importanza e di cui meno preferibilmente parlare rispetto ad una partita di calcio o alla convocazione di Criscito (poi mi spieghi cosa c'è da gioire per una convocazione che vede coinvolto pure un Gastaldello a deporre drasticamente per la assoluta trascurabilità della cosa), lo iscrivo semplicemente alla sensibilità personale. La pioggia torrenziale di ieri mattina mi ha riportato alla mente quei momenti e fatto decisamente posporre una partita di calcio nella graduatoria  di importanza. Forse perchè me l'ero goduta tanto domenica sera ed avevo già esaurito la proporzionale capacità orgasmica senza conservarne un po', neanche per una sveltina di inizio settimana.

Concludo con una annotazione, sulla quale già altre volte mi sono soffermato anche in polemica con buona parte del sito. Non trovo nulla di meglio per farlo che ricorrere a quanto scrittomi da un writer del Muro (penso non vi sia nulla di inopportuno nel dirne il nome, Giannino) con cui ho avuto uno scambio di opinioni in via privata:

"Ricordo a tal proposito un dopo Genoa-Siena che vincemmo 4-2.  A fine gara ero con alcuni giocatori che ricevettero la telefonata di Gasperini, mi sembra fosse squalificato: era incazzato, furioso, perchè dal 3-0 si era andati sul 3-2. Soffrendo. Ricordo che a loro diede molto fastidio perchè si era comunque vinto...".

Insomma, quello che fatto dai tifosi sarebbe stato "teatrino" 

Penso che anche queste parole valgano più di qualsiasi disegnino che tenti di esemplificare il concetto. Hai presente quella discussione scoppiata dopo il 5-3 di Udine anni fa? Ecco, un replay...

L'intervento che andava ad ipotizzare cosa si sarebbe letto se..., l'ho inteso - e sfido chi l'ha scritto o te a negare che tale era l'intenzione - come una critica a chi avesse eventualmente messo in atto quello che definisci "pignola, severa ed intransigente sottolineatura delle residue negatività". Mi limito a prendere atto che parli di "residue negatività", lasciando con ciò intendere che tu stesso riconosci ve ne fossero. Lascio perdere il fatto che, quasi certamente, ti eri sentito in dovere di "toccare il tempo", magari in guanti bianchi, a chi ne aveva invece apertamente parlato.

No, non è per nulla necessario precisare "questa è/non è per Franci"...Basta solo sottolineare che anche il teatrino lo può fare solo chi ha il diploma. Resta solo da stabilire se di Coverciano e dell'Actor's Studio.





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