Dopo la precedente, quella del: “compravendita giocatori mezzo o fine?”, sembra questa un’altra domanda di particolare momento in tema di politiche e filosofia societaria.
Non è ancora, sicuramente, il momento di trarre conclusioni, mercato in corso ed in evoluzione che, quindi, potrebbe ribaltare tutto e di più, ma è a livello societario che, francamente, cominciano a sorgere alcune perplessità e non poco amaro in bocca per questo un po' poco convincente evolversi delle cose.
Magari, anzi sicuramente, a bocce ferme capiremo e/o ci spiegheranno per esempio le logiche di questo mercato di riparazione, ma soprattutto un po’ meglio questa abbastanza improvvisa decisione di rivoluzionare un po’ tutto.
Non ricordo con precisione le parole, ma il senso di una recente intervista del Prez era quello, se non ho inteso male, di una rimozione, cancellazione del passato, con un radicale rinnovamento del gruppo.
Il tutto, sempre a suo dire, per porre rimedio a tanti errori fatti di cui se n’assume, pure, tutta la responsabilità.
Una grande "smangiagione" di rivoluzione di cui, probabilmente, non proprio tutti, i tifosi in particolare, sentivano quest'impellente necessità, anche se, in effetti, i risultati non erano stati all'altezza delle sia pur abbastanza avventate aspettative estive.
Molti infortuni, difficoltà d'ambientamento dei nuovi ed altre contrarietà.
Forse sarebbe bastato ancora un po' di tempo, un minimo d’ulteriore pazienza, uno o due ritocchi giusti, il recupero degli infortunati e chissà, magari avremmo avuto di nuovo qualche soddisfazione.
Difficile negare, però, che erano state proprio la forza , l'armonia e la compattezza di quel gruppo a regalarci, grazie anche e soprattutto a tante scelte societarie felici, le molte soddisfazioni di questi ultimi anni.
Era, allora, proprio il caso di demolire il tutto?
Tra l’altro, se posso dirlo con franchezza, ovviamente spero di cuore di sbagliare, non pare che il nuovo gruppo, che si è voluto a tutti i costi, si stia formando proprio nel modo migliore.
Riesce sempre più difficile credere alla parola “progetto” spesso sbandierata ad ogni piè sospinto.
Dubito ci sia una qualche programmazione ad esempio se e quando si cambia l’allenatore in una settimana in cui, oltre la domenica successiva, era previsto anche un ulteriore impegno infrasettimanale e meno male che poi le cose sono andate bene.
Oppure se e quando si vendono i due giocatori più importanti arrivati nell’ultima campagna acquisti (Ranocchia e Toni).
Sculli, che pure a questo punto sarebbe molto utile entra un po' in tutte le trattative e la stessa "ammuina" che si sta facendo su Criscito non lascia sperare niente di buono, a parte la probabile ennesima plusvalenza.
Se poi si dovesse fare riferimento anche a certe situazioni “internazionali” di cui si è letto di recente, per le quali il Genoa società sicuramente darà una più che ragionevole spiegazione, è, insomma, tutto fuori che un buon momento e qualcuno, probabilmente esagerando, ha già parlato di società un po’ allo sbando.
Il nuovo portiere è, purtroppo, sempre più discontinuo e quello, chiaramente, è un ruolo determinante.
Viene da chiedersi, magari solo per una piccola ripicca dopo i troppi discorsi abbastanza fuori luogo sentiti in periodo e non certo da parte dal nostro ex allenatore, se anche questa scelta vada scaricata sul groppone del solito Gasp o se è qualcun altro e chi che non ha voluto Sorrentino.
Altra domanda: non è abbastanza rischioso rifare completamente o quasi a gennaio l’organico buttando all’aria tutto quanto si era fatto in precedenza?
Per assembleare adeguatamente una squadra ci vuole tempo e tanto lavoro, molta calma e serenità.
Questa delicata operazione, infatti, salvo pochi ritocchi successivi, normalmente è fatta durante i ritiri estivi precampionato, mentre, invece, rischia d’essere abbastanza più difficile da realizzare al meglio con le urgenze e le tensioni del campionato in corso.
Ripeto, era il caso di attuare di punto in bianco tutta questa rivoluzione?
Ecco perché credo sia lecito cominciare a chiedersi se è progetto o capriccio?
Questo sono le considerazioni, di più le preoccupazioni, che scaturiscono dopo una partita giocata bene per un tempo e quasi mezzo, ma poi, purtroppo, persa abbastanza male.
Erano anni che la nostra squadra non usciva più dal campo sotto i fischi, oggi è successo (buon profeta il Prez a non venire al Ferraris?).
Probabilmente qualche errore è stato fatto, comunque, per concludere, non è certo il caso di drammatizzare, ci sarà sicuramente tempo e modo per porvi rimedio.
Auguriamoci, però, che le prossime scelte societarie risultino meno intempestive e più felici.
Alè!