Parma 1 (p.t. 32’ Crespo )
Arbitro: Pierpaoli di Firenze
Un buon Genoa conquista la prima vittoria del 2010 superando con facilità il Parma dove ha scoperto un amico insperato di nome Paletta.
Giornata davvero storta quella del difensore argentino dei ducali che commette fallo da rigore in avvio e, dopo il pareggio di Crespo, realizza anche un'autorete e offre l'assist involontario a Kaladze.
Il Genoa ringrazia, saluta, opera il sorpasso e, contemporaneamente, aggancia anche la ciclistica, sonoramente battuta a Napoli.
Domenica iniziata con la spada di Damocle del rinvio della partita causa la neve caduta copiosamente la sera prima, la notte e nella mattinata,poi, invece, finita che meglio non si poteva.
Non solo demeriti del Parma, è giusto porre l’accento anche, e soprattutto, sui meriti dei rossoblù, autori di una prestazione positiva.
Per ora, non tanto in chiave collettiva quanto nelle individualità e nell’assetto complessivo di squadra.
Ballardini, intanto, schiera in partenza un undici convincente e fa sorridere il recupero di Dainelli che, infatti, spadroneggia in difesa.
E’ il giorno dei ritorni.
C'è il "figliol prodigo" Konko (panchina per Rafinha), ma anche quell'Hernan Crespo arrivato con grandi aspettative e, invece, rimasto solo poco più di sei mesi.
Rientra anche Paloschi dopo la lunga assenza per infortunio e ricomincia dalla panchina; al suo fianco Palladino, pure lui per la prima volta a Marassi dopo la cessione agli emiliani.
Lontano pare, invece, il rientro dell'altro ex Antonelli, ancora ai box.
Buona da subito l’impressione della catena di destra inventata dall’allenatore, anche grazie ad un Palacio che crea varchi, svaria molto e aiuta non poco la squadra.
Capitan Rossi stavolta parte a sinistra ed anche lì finisce per coprirsi di gloria, meritandosi i cori del pubblico con il più alto indice dell’applausometro.
Buona anche la prova di Floro Flores, forse un po’ isolato davanti, ma che riesce comunque a mettere in difficoltà l’abbastanza precaria difesa ospite con la sua velocità e l’intraprendenza.
Belli davvero alcuni suoi stop volanti di petto su lunghi rilanci della difesa, palloni che, in genere, mettono abbastanza in difficoltà gli attaccanti, mentre lui li addomestica piuttosto bene e se li porta al piede pronto a proseguire l’azione, un numero per quello che mi riguarda,che non ricordo d’aver mai visto prima.
Peccato solo che l’arbitro, probabilmente anche lui malinteso seguace della nuova filosofia del “laisser faire”, in almeno due occasioni trasforma clamorose “ostruzioni” in “regolari entrate di spalla”.
L’ineffabile Pierpaoli di Firenze è così riuscito scatenare le ire ed i fischi del pubblico anche in una giornata tranquilla che più non si poteva.
Nella ripresa la partita la fa il Parma, ma occasioni da rete per loro: zero.
E', come sottolinea qualcuno, l'epitaffio su una gara assolutamente dominata dal Genoa.
Le note positive in vista di scontri verosimilmente un po’ meno agevoli, sono la confermata solidità, difesa, dove giganteggiano come detto Dainelli e un Kaladze che ha oramai scalzato Chico, oltre che nei piani del Mister, nel cuore dei tifosi, e la promettente maggiore dinamicità del centro campo dove Kucka, che cresce e piace sempre di più, partita dopo partita, dimostra d’avere una notevole personalità.
Applausi e abbracci d’incoraggiamento al termine della gara anche per Eduardo (qualcuno, abbastanza severamente, sul gol del Parma ha un po’ storto il naso) che ha dimostrato di gradire queste attenzioni da parte della Nord.
In conclusione tre punti d’oro per tenerci lontani dalla zona d’ansia e, auguriamocelo, tornare a divertirci come prima.
Alè!
Giancarlo Rabacchi
