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il Grifone in campoUn passo, non un balzo
20/03/2011

 

Bologna  F.C.                  1

(28’ I t. Di Vaio)

 

Genoa C.F.C.                   1

(43’ I t. Dainelli)

 

                                    Giunt’è la Primavera e festosetti

                                    La salutan gli augel con lieto canto ...

 

                                                            (Antonio Vivaldi)

 

 

Due squadre si sono confrontate guardinghe, ciascuna con una esile speranza ancora di potersi inserire nell’alta classifica, entrambe solide nella difesa ben protetta a spuntare gli attacchi avversari.

 

 


Quale mutazione, osservare i giocatori del Genoa a tratti schierati addirittura a muro davanti all’ormai infallibile Eduardo.

 

Il Bologna ha avuto qualche tratto di predominio; ha fatto notevole pressione verso la mezzora del secondo tempo, ma si è visto respinti tutti i tentativi di sfondamento della nostra difesa.

 

Il Genoa ha organizzato azioni più ariose e forse ha insidiato maggiormente la rete avversaria, ma le sue trame erano tenui.

 

Una partita, dunque, che rappresentava per i due contendenti un ostacolo difficile da superare, per motivo del competitore attrezzato, e avendo mantenuto ciascuno un equilibrio a baricentro arretrato il risultato di parità esprime la comune filosofia; all’avventura europea penseremo da domani.

 

La porta segnata da Di Vaio è stata indubbiamente viziata da un fallo di braccio.

Dalla sua malizia, dolorosa per noi e sopratutto per l’arbitro, ancorché certi tocchi rapidi tra giocatori a contatto possano umanamente sfuggire, ci ha offerto però lo spettacolo dell’unico tiro in porta magistrale di tutta la partita.  

Dobbiamo dunque ammettere la superiorità dell’ex genoano tra tutti gli attaccanti in campo.

 

La porta segnata dal Genoa è venuta da una punizione indirizzata in diagonale da Milanetto dove l’aspettava Dainelli che però sbagliava il tempo e di testa mandava la palla scompo-stamente addosso al portiere avversario che glie la rimandava goffamente; a questo punto gli era facile la realizzazione di piede.

 

Invece in una situazione favorevole analoga, nel finale, il pallone di Milanetto veniva incocciato bene da Moretti e questa volta dall’esecuzione tempistica veniva un tiro fuori di poco. Antitesi del calcio.

 

Un altro pallone favorevole nel finale del primo tempo è stato spedito fuori da Konko, che ha fatto l’errore di calciare d’interno invece che di “shoot”.  

 

Circa a metà del secondo tempo si è vista una inspiegabile esagitazione festosa del pubblico genoano, nulla in campo la giustificava.

 

Il richiamo alla primavera in testata a questo articolo, nella giornata dedicata alla poesia, ha la sua ragione nel fatto che è tornato il bel tempo e domenica prossima siamo in vacanza.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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