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dalla redazioneChiacchiere & Storia
24/07/2011

 

In questi giorni è apparso un articolo su "Il Giornale" dove vengono fatte affermazioni che hanno sollevato non poche perplessità. Credo che tutti siano al corrente del fatto...
L’articolo vorrebbe mettere sullo stesso piano i campionati organizzati dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, con quelli organizzati dalla Federazione Ginnastica Italiana, per poi concludere che i Campionati vinti dall’Andrea Doria nell’ambito della Federazione di Ginnastica, abbiano lo stesso valore di quelli vinti dal Genoa con la Federazione Italiana.

Provo un certo fastidio a parlare di questo argomento perché non riesco a capacitarmi di come si possano confrontare i campionati ufficiali giocati nell’ambito della Federazione Italiana con quelli giocati nell’ambito della Federazione di Ginnastica, tenendo anche conto che nessuno lo aveva mai fatto dal 1898 in poi.


 


 


I libri di storia del calcio italiano che ho avuto occasione di leggere parlano dei campionati giocati nell’ambito della Federazione Italiana e i dati ufficiali sono riferiti a questi campionati.
Posso citarne alcuni:
1. Il Calcio Eroico di Bruno Perrucca e Gianni Romeo - ed. la casa dello Sport
2. Dizionario del Calcio Italiano di Marco Sappino - ed. Baldini&Castoldi
3. Storia del Calcio in Italia di Antonio Ghirelli - Giulio Einaudi Editore
4. Il Calcio Storia e Tecnica di Aldo Bardelli e Giovanni Ferrari – ed. press sport Firenze
5. Dizionario del Calcio a cura della Redazione della Gazzetta dello Sport - ed. BUR

La storia è già stata scritta, come è possibile pensare di riscriverla cento anni dopo?

Si potrebbe rispondere in molti modi alla tesi dell’articolo in questione e altri qui potrebbero farlo meglio di me.
Da parte mie, guardando le cose dal punto di vista del Genoa, vorrei segnalare, tra le tante, alcune testimonianze importanti, che fanno capire come non possano esserci dubbi sul fatto che il calcio ufficiale in Italia sia sempre stato quello giocato nell’ambito della Federazione Italiana. Che poi era stata fondata appositamente per regolamentare il calcio nel nostro Paese.
Penso al grande giornalista Emilio De Martino, quando racconta che da studente del Massimo D’Azeglio, alla domenica mattina partiva in treno da Torino con gli amici per venire a Genova allo scopo di veder giocare il leggendario Genoa.
De Martino parla del Genoa come del mito sportivo di quel tempo. Non parla di Società di Ginnastica!!!

Altra testimonianza importante quella di Gianni Brera, quando racconta che negli anni ‘30 veniva a Genova dal fratello che gestiva un’avviata sartoria e insieme andavano a veder giocare il Genoa che era la squadra più importante e famosa d’Italia fin dai primissimi campionati.
L’alone di magìa che avvolgeva la squadra rossoblù, assumeva dimensioni gigantesche agli occhi del giovane futuro scrittore quando, con i rossoblù in trasferta, Brera col fratello andavano nella sede del Genoa in piazza De Ferrari per avere notizie sulla partita e assistevano all’arrivo di numerosi cablogrammi da navi che si trovavano in tutti i mari del mondo, spediti da genoani che chiedevano in ansia notizie sul risultato del Genoa.
Da allora Brera si innamorò del Genoa e lo restò per tutta la vita.

Ma soprattutto Vittorio Pozzo, un vero mito del calcio italiano, ha avuto per il Genoa parole straordinarie, arrivando a scrivere:
“E voi tutti, giocatori di una squadra che fu la prima in Italia per lunghi anni: Burlando, Barbieri , Leale, De Prà, De Vecchi, Sardi, Santamaria, Mariani, Brezzi, Catto, Bergamino, Casanova e compagnia bella, con gli stranieri Salvadè, Cartier prima, e Grant, Eastwood, Walshingam poi: schiera di gente dal fisico d’acciaio e dal morale di una tempra eccezionale, persone tutte che siete rimaste nella storia del nostro sport come pietre miliari in fatto di capacità tecniche, di tenacia, di volontà, di lealtà”.
Anche per Pozzo, dunque, il Genoa è stato per lunghi anni la prima squadra in Italia. E sul calcio delle Società di Ginnastica nemmeno un cenno!
Testimonianza di grandissima importanza perché viene da una persona di grande spessore che ha vissuto il calcio italiano profondamente sia da osservatore che da tecnico della nazionale, capace di condurre l’Italia alla vittoria nei Mondiali del ’34 e del ’38, e nell’Olimpiade del ’36.

Infine vanno ricordati due fatti ufficiali di grandissimo valore storico. Il primo che riguarda l’assegnazione al Genoa del Collare d’oro, massimo riconoscimento sportivo a livello mondiale, avvenuta nella sala d’onore del Coni al Foro Italico di Roma, con una motivazione che non lascia dubbi: per l’attività svolta dal Genoa nel promuovere e diffondere la pratica del calcio.
Il secondo riguarda il recente riconoscimento che inserisce il Genoa nel patrimonio sportivo dell’umanità.
Se il Genoa è stato insignito di questi alti riconoscimenti con la motivazione di aver promosso e diffuso la pratica del calcio in Italia, sembrerebbe evidente che l’unico calcio giocato in Italia preso in considerazione a certi livelli, sia quello che si è giocato nell’ambito della Federazione Italiana.

Ma c’è un’ultima osservazione che vorrei fare. Negli anni in cui, secondo l’estensore dell’articolo in oggetto, l’Andrea Doria vinceva nei campionati organizzati dalla Federazione di Ginnastica, la stessa Andrea Doria partecipava anche ai campionati organizzati dalla Federazione Italiana, dove non è mai riuscita a vincere niente!
Il che mi sembra dimostri con chiarezza che tra il calcio ufficiale della Federazione Italiana e il calcio delle Società di Ginnastica, ci fosse una differenza di valori notevole a favore del primo.
Il confronto dei dati parla chiaro e spazza via tutte le chiacchiere di un articolo che sembrerebbe avere nessun fondamento. I campionati vinti nell'ambito della Federazione Ginnastica Italiana, a livello ufficiale, contano tanto come niente. E in questo modo, in effetti, sono sempre stati considerati dagli storici del calcio che ho avuto occasione di leggere.

Franco Venturelli

 



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"Chiacchiere & Storia" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 27/07/2011


Non ho letto
di RABAX il 27/07/2011 19.46

e preferisco ignorare l'articolo cui ci si riferisce. 

Spesso non tutto il "male" viene per nuocere perché quell'articolo, che sa abbastanza di "patetico", ha offerto lo spunto al nostro bravissimo Franco di fare l'ennesimo straordinario excursus nel passato riportandoci con la memoria a fatti che avevano colpito la nostra fantasia di ragazzi come ad esempio la genoanità di Gianni Brera, ma non solo.

Come sempre complimenti!

 





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