Benvenuto su Genoadomani
6280167
visitatori
(sito attivo dal
31 Agosto 2004)

In questo momento ci sono 55 visitatori e 0 utenti registrati
Totale utenti registrati: 759
· ritorno al futuro
· la redazione
· torna alla homepage
· cerca nel sito:
il Grifone in campoCombattivi ma sconfitti
03/09/2012

 

 

C. Catania                                      3

(21’ II t. Bergessio;  23’ Bergessio;  39’ Lodi, punizione)

 

Genoa C.F.C.                                  2

(26’ I t. Kucka;  37’ II t. Jankovic)

 

 

La prima trasferta ci chiama su un campo del Sud tradizionalmente ostico e ne usciamo battuti dopo una gara di alternanze ed emozioni.

 

Profonda è la differenza tra la sconfitta attuale e la sconcertante batosta ivi subita l’anno scorso.

 

 


La prima impressione è la buona tenuta del campo da parte dei nostri. In una prima fase, di gioco equilibrato, il Genoa ha bene sostenuto il centrocampo e non è stato assente in attacco: una prestazione autorevole, di personalità. Successivamente il Catania in centrocampo ha prevalso, disponendo di due fattori a proprio vantaggio: una superiore abilità di alcuni giocatori nel palleggio individuale e la maggiore intesa dovuta all’assetto di squadra più sperimentato. In questa fase, quasi di dominio del Catania, il Genoa si è appoggiato sulla propria difesa, la cui relativa solidità si poteva considerare quasi un fatto nuovo.

 

Tra le novità positive, la personalità di Vargas, schierato sulla sinistra dell’attacco: questo giocatore ha travolto la difesa catanese con un’azione potente e il suo traversone, finito al lato opposto, è stato raccolto e giocato a meraviglia da Immobile, il quale ha piazzato un controcentro ragionato rasoterra su cui è intervenuto Kucka a porta vuota, fra la sospresa degli spettatori.

 

Kucka infatti giocava mediano avanzato oltre che interditore del temuto Lodi.

 

Prima e dopo il gol del Genoa, il Catania ha continuato a creare e sbagliare una serie lunga di occasioni e a Frey arrivava da parare soltanto un paio di facili palloni: gli altri tiri erano tutti fuori.

 

Quindi all’intervallo Genoa in vantaggio per 1-0 e benché sembrasse un risultato bugiardo per l’andamento del gioco in realtà si poteva considerare rispondente ai meriti delle due squadre.

 

Ma una tendenza che si era già vista nel finale del primo tempo diventava sempre più chiara nel secondo: l’abbandono, cioè, da parte del Genoa del giuoco sulle ali. Soltanto Immobile restava all’attacco, correndo molto e a vuoto. Merito della forza del Catania oppure del ritiro volontario del Genoa? Come sempre, non so rispondere. Il fatto è l’attacco del Catania si faceva sempre più continuo, nonostante l’arrivo di una pioggia forte.

 

Tuttavia, senza ottenere frutto; anzi, avviandosi alla metà tempo, si aveva la sensazione che la spinta dei padroni di casa andasse per esaurirsi e la nostra difesa continuava a tenere. 

 

Finché un pallone sfuggito ad Antonelli veniva girato in rete da Bergessio.

 

A questo punto, di fronte allo spirito rinfocolato del Catania, occorrevano nervi salvi e attenzione. Memori dei disastri difensivi dell’anno scorso, la paura aveva preso gli spettatori TV come me. E infatti la nemesi ha colpito immediatamente: ecco ripetuta la vecchia distrazione per cui sul successivo dei numerosi calcio d’angolo a favore del Catania, si materializza un attaccante libero di colpire di testa sottoporta, mentre un paio di difensori, fermi, si guardano l’un l’altro.

 

Sembrava che il destino avesse bussato alla porta, irrimediabilmente. E invece qui il Genoa ha dimostrato la sua nuova autorità: non tanto per l’improvviso ottimo tiro del 2-2 di Jankovic, ma per il comportamento generale della squadra nell’ultimo quarto d’ora. Si può dire che negli ultimi 5 minuti il Genoa ha fatto più azioni pericolose che non in precedenza. Anche qui, il solito dubbio: si era ritirato in difesa volontariamente il Catania? Sia pure, ma un paio di volte il 3-3 sembrava raggiunto e Andujar è stato salvato dalla traversa da un colpo di testa di Samperisi su uno dei vari corner ottenuti dal Genoa in questo periodo.

 

Dunque, in definitiva, la sconfitta ci dice che la squadra ha ancora del cammino da fare, per conquistare gioco di squadra armonico e conoscenza fra giocatori, ma basi di solidità e consapevole intensità sono state create e si può sperare che il lavoro dia futuri frutti.

 

Già; ma ho taciuto sul come si è passati al 2-2 al fallito 3-3.

 

Vi ricordate il gol preso da Frey a Udine su punizione, nel finale di campionato della stagione scorsa? 

 

Anche questa volta, un falletto ci è costato caro; proprio su Lodi, mi sembra – proprio quel Lodi che già avevo ammirato anni fa sul campo di Frosinone.

 

Ottenuta la punizione, già Lodi subsannava.  

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



Questo articolo è stato visualizzato 447 volte

 
"Combattivi ma sconfitti" | 0 commenti
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Stai visualizzando i commenti del giorno //




Per informazioni potete contattare l'indirizzo e-mail admin@genoadomani.it