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il Grifone in campoGiusto pari con i granata torinisti (nuovamente gemellati)
16/12/2012

 

Genoa  1 (pt. 29' Granqvist) 

Torino  1 (pt. 19’ Bianchi)

 

Genoa - Torino

 

Primo punto in casa per Del Neri da quando allena il Genoa, forse solo un palliativo per il Grifone che, anche contro il Torino, è apparso ancora abbastanza in difficoltà ed ha, purtroppo, confermato tutte le sue lacune attuali. Bene, peraltro, per quanto riguarda la voglia e la stessa l'intensità, merito soprattutto di un gran bel Vargas, davvero grande trascinatore, che oggi ha offerto la sua migliore prestazione da quando è qui. Rimane là davanti un’estrema fatica a concretizzare. Di buon auspicio la presenza in tribuna di Floro Flores e di Matuzalem.

 


Le formazioni

Genoa (3-4-3): Frey; Canini, Granqvist, Moretti; Rossi, Seymour, Bertolacci, Antonelli; Vargas, Borriello, Immobile. 
In panchina: Tzorvas, Donnarumma, Merkel, Krajnc, Alhassan, Melazzi, Piscitella, Said, Hallenius, Anselmo. 
All. Del Neri

Torino (4-2-4): Gillet D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Darmian; Gazzi, Vives; Birsa, Cerci, Bianchi, Santana. 
In panchina: L. Gomis, Di Cesare, Basha, Sgrigna, Caceres, Masiello, Bakic, Sansone, Brighi, Meggiorini. 
All. Ventura

Arbitro: Orsato di Schio

Dopo sette sconfitte ed una vittoria, primo pareggio per il Genoa di Del Neri che esce non poco rinfrancato da questa partita che, in verità ci lascia nelle sabbie mobili della zona più bassa della classifica, penultimi con 13 punti, sotto al Torino di Ventura, che raggiunge il Cagliari a quota 16.

 

 

Nella attesa degli innesti di Floro Flores e Matuzalem (visti in tribuna al Ferraris a seguire i loro prossimi compagni), Del Neri opta per un Genoa col 3-4-3 con Rossi e Antonelli sulle fasce a fare gli stantuffi, in mediana Seymour e Bertolacci e tridente offensivo con Vargas-Borriello-Immobile.

 

Ventura, a sorpresa, mette Vives a centrocampo (e non Basha) e Birsa in appoggio a Bianchi centravanti (l’ex Meggiorini in panchina) e sulle fasce, nonostante la lite, da fiducia a Cerci ed a Santana.

 

 

Al via o quasi, per poco, uno scellerato retropassaggio di Rodriguez verso Gillet non si trasforma in un clamoroso autogol, c’è voluta la prontezza di riflessi del portiere che sventa avventurosamente di piede.

 

L'inizio è favorevole al Genoa che, oltre al gentile regalo di Rodriguez, va vicino al gol con Immobile che impegna Gillet con un’efficace girata da vicino, che resterà una delle due o quasi cose valide della sua abbastanza opaca partita, non a caso è sostituito nel finale con “sollievo” di non pochi.

 

Dall'altra parte Cerci si mette in luce con un tiro a giro dal limite che sfiora il palo.

 

La doccia fredda arriva al 19’, proprio quando i grifoni cercano di stringere gli avversari nella sua metà campo.

 

Un cross sorprende i centrali rossoblù (pare ci sia stato anche un "furbo" fallo non visto di Cerci) ed in mezzo arriva a Bianchi che, senza neanche saltare, supera Frey di testa.

 

Bianchi esulta dopo il vantaggio. Lapresse

 

 

Il bel cross dalla sinistra, è opera dell'ex Birsa, che qui non è che avesse trovato grande spazio e tanto meno molta fortuna, la solita storia degli ex.

 

Il Genoa per un po’ accusa il colpo poi, con fatica, comincia a scuotersi ed al 29' Granqvist sul primo calcio d'angolo della partita per i rossoblù incorna il traversone di Bertolacci dalla bandierina e ci regala il pari.

 

Non basta Granqvist al Genoa. Lapresse

 

Gagliarda e convincente, di là della segnatura, la prova di IKEA, come simpaticamente qualcuno chiama il lungo difensore svedese: è proprio il caso, come parrebbe, di vendersi anche lui?

 

Il Genoa, ritrovata fiducia col pareggio, finisce il primo tempo in crescendo, merito soprattutto di un Vargas finalmente in grande spolvero che, spostato nuovamente da Del Neri a sinistra (si torna al 4-4-2), fa impazzire Darmian, sfornando pericolosissimi traversoni in mezzo.

 

 

Non è però giornata per le punte: Immobile è volenteroso, ma con poco costrutto, e Borriello, un po’ nervoso, sciupa energie mentali e concentrazione litigando con gli avversari ed anche con l’arbitro.

 

 

Parte bene il Genoa nella ripresa e fa sperare, ma fatica a rendersi veramente pericoloso.

 

Ci riesce quasi Immobile con una bella girata che Gilet ribatte in tuffo con la punta delle dita, sulla ribattuta si avventa Rossi che insacca, ma il giubilo generale dura poco perché la rete è annullata: il capitano rossoblù, molto applaudito quando esce per la sostituzione con Anselmo, era in fuorigioco.

 

 

Non ci saranno altre importanti opportunità, anzi il Grifo da nettamente l’impressione d’aver finito la benzina ed il pallino passa nelle mani dei torinisti.

 

Nel finale è, infatti, il Torino che prova a chiudere in pressing.

 

Trova sulla sua strada la traversa della porta di Frey, “sbucciata“ da una conclusione di Sgrigna al 35' col portiere francese oramai superato e, poco dopo, Vives, di testa, a far venire i brividi ai tifosi rossoblù che, a quel punto cominciano a pensare che anche un "punticino" non sia proprio da buttare.

 

Ora ci aspetta la sfida impossibile di S. Siro dove non abbiamo niente da perdere e dunque chissà, poi e il Bologna che arriverà con la Befana.

 

La famosa “vecchina” tanto amata dei bambini ci porterà carbone o leccornie ed un bel regalo?

 

Speremmu ben!

 

Giancarlo Rabacchi

 

Sfilata dei tifosi prima della partita.

Appuntamento alle 13 in piazza delle Americhe, zona Brignole per i tifosi che hanno sfilato in corteo fino allo stadio.

"La nostra priorità più grande è ora quella di aiutare il Genoa ad uscire da una situazione di classifica indegna. Siamo un popolo, e come in tutti i popoli ci sono idee differenti, ma il fine deve essere lo stesso, il bene del Genoa", hanno scritto i rappresentanti della Tifoseria organizzata descrivendo l’iniziativa.

Circa 450 i supporter del Torino son arrivati a Genova per assistere alla partita nel settore ospiti. Il gemellaggio era saltato tra le incomprensioni tre anni fa, ma ora gli ultras stanno lavorando per farlo rinascere.

Per le foto si ringraziano La Gazzetta dello Sport ed il Secolo XIX

 

 



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