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il Grifone in campoMancano solo risultato e 5 rigori per il Genoa
09/03/2013

 

Genoa-Milan 0-2

Genoa (3-5-1-1): Frey; Granqvist (32' st Jankovic), Portanova, Moretti; Cassani (14' st Immobile), Bovo (23' st Jorquera), Tozser, Vargas, Antonelli; Bertolacci; Borriello. A disp.: Tzorvas, Donnarumma, Rigoni, Pisano, Ferronetti. All.: Ballardini
Milan (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Mexes (1' st Yepes), Zapata, Constant; Flamini, Montolivo, Muntari; Niang, Pazzini (25' Balotelli), El Shaarawy (23' st Abate). A disp.: Amelia, Gabriel, Zaccardo, Ambrosini, Nocerino, Traoré, Bojan, Robinho. All.: Allegri
Arbitro: Damato
Marcatori: 22' Pazzini, 15' st Balotelli
Ammoniti: Portanova, Bovo, Antonelli (G), Balotelli, Flamini (M)
Espulsi: 20' st Constant (M) per doppia ammonizione
.


 

 


Questa partita è sentita e temuta per i fatti successi nel 1995, di fatti il grosso dei tifosi del Milan sono fatti entrare a partita iniziata per evitare scontri tra tifoserie.

Passando alla partita, il Genoa si presenta con la formazione che ha giocato contro la Roma con la novità di Bovo a centrocampo per migliorare il filtro e sfruttare la sua capacità balistica nel tiro da fuori area e da notare il rientro di Cassani sulla fascia destra. Inizia la partita e le due squadre si studiano sino al 15° quando Portanova fa gli onori di casa a Pazzini, con cui aveva avuto un diverbio precedentemente, entrando da dietro in modo duro e l’attaccante del Milan zoppica vistosamente tanto che mettono in preallarme Balotelli.  Poco dopo il sul versante sinistro d’attacco del Milan ci prova Niang e Frey riesce a respingere il tiro. Al 22° un calciatore del Milan sulla destra del suo fronte d’attacco va sul fondo cross basso  deviazione di Portanova il pallone schizza fuori dall’area del Genoa in posizione centrale proprio dove è appostato il claudicante Pazzini che insacca alla sinistra di Frey.

Il Milan sostituisce Pazzini con Balotelli che dopo pochi secondi si fa ammonire per un fallo su Tozser. Il Genoa si spinge in avanti a cercare il pareggio ma complice l’arbitro che non vede ben 4 rigori, uno su Bertolacci, uno per il fallo di mano di Niang, una spinta plateale su Granqvist e un altro fallo di mano di Zapata; tra una recriminazione ed un'altra finisce il primo tempo.

Nel secondo tempo il Milan Lascia negli spogliatoi Mexes e lo sostituisce con Yepes; il Genoa entra con gli stessi giocatori del primo tempo.

Il Genoa inizia ad attaccare e mette nella propria area il Milan che agisce in contropiede, una punizione del Genoa battuta da Bovo sulla parte sinistra del proprio fronte d’attacco fa sbattere il pallone sul palo. Il Milan si scuote con Flaminì prima si butta in area beccandosi l’ammonizione per simulazione poco dopo impegna Frey che devia il pallone con la punta delle dita in angolo. Il Genoa nel frattempo fa la sua prima sostituzione: entra Immobile al posto di Cassani . Dopo poco il Milan raddoppia con Balotelli che  su una azione partita dal calcio d’angolo riceve da Zapata un passaggio filtrante e fulmina Frey.

Il Genoa continua a pressare nonostante il doppio svantaggio e un contropiede di Constant spinge Bovo a fermarlo in modo deciso, al francese saltano i nervi e spintona il genoano con il risultato di un cartellino giallo a testa: per  Constant è il secondo giallo e viene espulso. Il Genoa in superiorità numerica cambia anche Bovo ed inserisce Jorquera per dare inventiva al centrocampo; il Grifone rimane stabilmente nel campo del Milan e con due grosse occasioni sfiora il gol, la prima con Granqvist che con un tiro alla destra di Abbiati che respinge con difficoltà, sulla prosecuzione della azione viene atterrato e l’arbitro non vede il 5° rigore; la seconda occasione è un tiro di Jorquera viene sventato dal portiere del Milan con un grande intervento. Entra anche Jankovic ma il risultato non cambia ed il Genoa -nonostante una grande partita- non riesce a segnare e di conseguenza perde il match.

Devo dire che dispiace per il risultato ma la squadra c’è, il gioco pure, manca solo un po’ di fortuna o come diceva Govi “ho ingoiato il principe della scalogna”. Il presidente si dovrebbe far sentire perché è la terza partita che gli arbitri fanno errori macroscopici ai nostri danni; quest’ultima performance della giacchetta nera mi faceva tornare in mente  un arbitraggio subìto dalla Nazionale Italiana in Corea… meditate gente, meditate.

Massimo Burlando

 



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"Mancano solo risultato e 5 rigori per il Genoa" | 2 commenti
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Stai visualizzando i commenti del giorno 12/03/2013


Non per contraddire ma...
di Franci il 12/03/2013 14.48

due giornate di squalifica a Conte (e la società neppure ha presentato ricorso) non pare si possano qualificare come una sorta di "non punizione".

Quanto alle dichiarazioni dell'arbitro sul fatto che non se la sarebbe sentita di fischiare, sono state smentite.
Forse non ci si rende conto della gravità di tale frase se effettivamente fosse stata pronunciata. Per l'arbitro sarebbe stata una zappata sui piedi non indifferente, aggravata poi dalla circostanza che le pubbliche dichiarazioni di Braschi lo avrebbero messo nella condizione di essersi scusato per un errore che tale non era.
E' stato evidenziato come Gervasoni sia stato "premiato" per l'arbitraggio di Roma mandandolo a dirigere Lazio-Fiorentina. Guida, arbitro di quella partita, ha avuto Udinese-Roma, che non mi pare partita di secondo rango. Evidentemente la sua decisione in Juventus-Genoa è stata apprezzata come invece non sarebbe di certo stata apprezzata la ritrattazione del proprio operato. Per cui mi confermo nella convinzione che quella frase mai l'abbia pronunicata e che la smentita abbia posto fine ad ogni illazione. E infatti non risulta che qualcuno l'abbia più tirata a mezzo. Fino ad ora. 



Una volta si diceva
di RABAX il 12/03/2013 13.17

"sudditanza psicologica", ora ho l'impressione di un'ulteriore e, se possibile, ancora peggiore evoluzione.

L'economia è in crisi e, di conseguenza, il calcio è sempre più in difficoltà, anche per gli errori, gli eccessi e gli sprechi che da tempo ne caratterizzano la gestione.

Nelle compagnie di giro di una volta la battuta classica era "bambole non c'è una lira".

In questa situazione guai a scontentare quei pochi che ancora mettono soldi nel gran carrozzone e tengono in vita tutto il sistema, dunque guai a scontentarli ed a contraddirli.

Una della cartine di tornasole a mio avviso, ma non il primo e neppure il più indicativo, è stato lo sfogo di fatto impunito di Conte dopo quel fantomatico rigore nel ricupero di Juve Genoa che poi un po' tutti hanno dichiarato come palesemente inesistente.

Avevamo dunque ragione, ma da li sono iniziati per noi i problemi e continuiamo a pagare come se avessimo avuto chissà quale regalo.

In quell'occasione l'arbitro ebbe un minimo di soprassalto di dignità e, sia pure contrito e quasi per scusarsi dichiarò di non essersela sentita di dare un rigore molto dubbio a tempo praticamente scaduto.

Apriti cielo e quelle parole con cui, di fatto, esternava il suo "rammarico" per non aver proprio potuto "favorirli, sono state travisate, messe alla berlina e gravemente ed ingiustamente colpevolizzate.

In tempi bui, ora abbastanza lontani, sciaguratamente, si diceva: colpirne uno per educarne cento.

Pare che la lezione abbia funzionato ed i "vigliacchetti" che a turno si sono succeduti si sono ben guardati dal rispetto dell'imparzialità, ma sono stati sempre attentissimi, poche storie, a garantire il massimo del riguardo alla squadra più "potente".

A corollario non si può non lamentare la palese inadeguatezza dei massimi dirigenti del calcio, quelli degli arbitri in primis ed appare giustificazione debole il fatto che questa politica di gente in ginocchio nei confronti di chi ancora mette soldi nel calderone è inevitabile per garantire la sopravvivenza del calcio e gli altri che si arrangino per non dire peggio.

Queste logiche sono e restano inaccettabili, diversamente si finirà per vedere gli stadi sempre più svuotati gli stadi e non potranno che risentirne anche le stesse TV.





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