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il Grifone in campoUna chiara sconfitta
08/04/2013

 

S.S.C.  Napoli                        2 

(18’ I t. Pandev;  29’  I t. Dzemaili)

 

Genoa  C.F.C.                       0

 

 

Il Genoa inizia la partita con una certa autorità, impostando il suo giuoco consueto di controllo del centro campo, basato sulla formazione densa e fitti passaggi. Il portiere napoletano De Sanctis viene subito impegnato da due tiri dal limite dell’area piuttosto buoni, al 2’ da parte di Bertolacci e al 3’ di Kuzka.

 


Nei minuti immediatamente successivi, appare già palese la superiorità di gioco del Napoli e comprendiamo da subito di non aver possibilità di successo.

 

L’arte di sfruttare gli spazi, elemento fondamentale del gioco, è manifestamente una dote in possesso degli azzurri, che filtrando in velocità attraverso il nostro schieramento con movimenti pronti e inserimenti combinati sanno rovesciare il fronte e lanciare giocatori abili anche nella tecnica individuale.

 

Mentre la nostra difesa ne risulta duramente impegnata, sul nostro fronte offensivo osserviamo una manovra più elaborata che tende a frenarsi al limite dell’area di rigore e con difficoltà libera in essa un tiratore.

 

La prima parata di Frey arriva al 6’.

 

Un minuto dopo Portanova va a terra sanguinante sopra il sopracciglio per una gomitata di Cavani, passata indenne dal noto arbitro Banti. Rientrerà in campo con la testa bendata.

 

La nostra porta cade, non però per un’azione ariosa: al 18’ Cavani ruba un pallone alto facendosi spazio con un braccio; quindi Pandev, ottimo tiratore, da posizione centrale batte Frey con un tiro alto difficile da parare.

 

Il Genoa tenta di raggiungere il pareggio, mentre forse la fase consiglierebbe piuttosto di difendere lo 0-1, come succede alle volte quando si preferisce rimandare la reazione a una fase successiva all’intervallo; sia come sia, comunque il contropiede ci coglie: persa una palla in attacco sulla sinistra, la nostra squadra viene presa fuori equilibrio; volano le triangolazioni azzurre, i difensori non si possono contrapporre, Frey viene battuto imparabilmente da un attaccante in solitario.

 

La situazione influisce sul resto della partita. Tutto gioca a favore dei nostri avversari: disinvoltura, abilità tecnica, impostazione tattica, valore di squadra, morale. Noi sostenitori vorremmo vedere i nostri giocatori spremersi e combattere sempre al massimo delle loro possiibilità, ma nonostante questo comprendiamo chiaramente che la sconfitta non è evitabile.

 

Nel secondo tempo il Grifone sembra reclinare il capo. Frey si difende magnificamente: al 2’ salva a terra su Cavani, al 19’ gli para bene un rigore per fallo di Kuzka, poi para un tiro di testa ravvicinato. Al 9’ Antonelli salva in scivolata ancora su Cavani.

 

Non siamo stati però del tutto passivi. Al 14’ un altro bel tiro di Kucka; al 28’ un atterramento in area di Immobile, ammonito per simulazione e in effetti si era  buttato ma forse era stato toccato dal portiere – non posso chiedere di più alla televisione -; al 48’, una bella azione di Immobile con un tiro, parato. 

 

Al contrario di altre partite in trasferta contro avversarie forti, il Genoa non ha saputo contrastare l’avversario, questa volta fortissimo. Certamente vale, a titolo di parziale giustificazione, l’andamento della partita, che ha chiuso presto la speranza di rimonta.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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