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il Grifone in campoUna vittoria a colori pastello
28/04/2013

 

Chievo Verona A.C.                        0

 

Genoa C.F.C.                                    1

(Borriello 28’ II t., testa su corner)

 

 

“ All’arrembaggio, miei tigrotti ! ” ordinava Sandokan con voce possente che dominava il clangore della battaglia.

 

La nostra immaginazione infantile, nel leggere le avventure di Emilio Salgari, liberava le briglie alla fantasia.

 

Simili riflessioni si saranno ricreati nella mente i Genoani rimasti a casa, appena  pervenuta loro la novella dell’impresa, forse essenziale, della vittoria a Verona ? Un manipolo di eroici rossoblù hanno assediato e compresso il campo degli avversari, fino a debellarli e a far loro piegar la fronte al Grifone rampante e dominatore?

 

 


Non è andata esattamente così.

 

Invece la nostra squadra ha mostrato ancora le sue deficienze nel giuoco d’attacco e ne è sortita una partita tale che sarebbe potuta finire senza marcature e avrebbe lasciato inesaudite le esigenze impellenti della nostra avara classifica. Se mai il Genoa si è avventato, lo ha fatto con ogni cautela.

 

I nostri poi non vestivano neppure il rossoblù, ma maglia e calzoncini bianchi lavorati, pur contro avversari in giallo; il perché è un mistero.

 

Invece una certa novità tattica si è vista nello schieramento: a differenza di tante altre partite, la nostra manovra poggiava frequentemente sulle ali -  Vargas sulla sinistra e Rigoni sulla destra. Rigoni non risulta essere propriamente un’ala ma ha fatto i movimenti opportuni e ha anche avuto occasioni per concludere.

 

Il primo tempo è stato smorto e nella manovra c’è stata una leggera prevalenza dei Clivensi. Le due squadre si preoccupavano di non subire. In particolare l’attacco del Genoa non sapeva organizzare azioni pericolose ma spesso soltanto lanci in avanti.

 

6’ : Borriello trova spazio, ma sbatte contro l’unico avversario.

 

15’ : primo tiro, di Dramé del Chievo, fuori.

 

18’ : secondo tiro del Chievo alto.

 

44’ : bel tiro di Stoian del Chievo da 20 metri parato in corner da Frey con tuffo sulla sinistra: unica sua vera parata del primo tempo.

 

45’: fervente azione d’attacco del Genoa che si conclude con un tiro ravvicinato in mischia di Moretti addosso al portiere: unico tiro del Genoa nel primo tempo.

 

Una volta quando i giocatori scivolavano troppo ce la prendevamo con il magazziniere per aver sbagliato i tacchetti. Oggi c’è il progresso, il magazziniere è esente.

 

Nel secondo tempo il Genoa è più determinato e prende una certa superiorità e subito un forte tiro di M. Rigoni sul palo più vicino viene deviato in angolo. (Bisogna dire M. Rigoni perché nel Chievo c’è l’altro Rigoni).

 

Seguono ancora azioni genoane che hanno un certo pericolo ma non concretezza e dopo un quarto d’ora entrambe le squadre chiedono il calcio di rigore: il Chievo per una spinta subita e poco dopo il Genoa per un pallone che cade su un braccio allungato durante un salto a due.

 

19’: M. Rigoni sbaglia un bel tiro.

 

21’: Floro Flores tira una punizione fuori di poco.

 

26’: grande parata di Frey, di pugno, che manda in corner un traversone insidioso. Stranamente l’arbitro Doveri di Roma fa poi ripetere il corner già calciato, forse a causa di spinte sotto porta, senza prendere però provvedimenti disciplinari – mi pare decisione scorretta.

 

28’: Borriello risolve la partita con un difficile e preciso colpo di testa: un gol come li sa fare lui, direttamente da calcio d’angolo, portando via la palla dalla testa di Dramé.

 

32’: Borriello sbaglia il tiro a porta sguarnita.

 

33’: un attimo di panico davanti a Frey che va a vuoto su corner, ma il colpo di testa di Andrealli esce sfiorando il palo e la vittoria è salva.

 

Nel complesso il Chievo ha deluso: è sembrata una squadra scarsa in attacco e alquanto adagiata in una posizione attendista e poco aggressiva, che avrebbe considerato utile il pareggio. Qualcosa di simile, inizialmente, anche da parte del Genoa; ma poi il Genoa ha saputo rispondere alle pressioni delle circostanze e senza perdere la sua consistenza difensiva ha saputo portare avanti il centro del gioco e meritare la fortuna. Una prestazione non avventurosa quale si conviene a corsari disperati in cerca di riscossa, ma misurata, senza voli, consapevole dei nostri limiti.

 

4 ammoniti del Chievo e per noi Borriello.

 

Entrambe le squadre lamentavano incompletezze.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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