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il Grifone in campoLa testa della Hellas cade al Ferraris
10/11/2013

  

 

Genoa C.F.C.                             2

(29’ Portanova; 35’ I t. Kucka)

 

Hellas Verona F.C.                    0

 

 

 

Una partita gradevole, ben giocata da due squadre organizzate.

 

Che piacere poter dire questo del Genoa. I progressi nella nostra squadra si fanno via via più evidenti e ci fanno sperare in sempre migliori conferme per il futuro.

 

 

 


La Hellas sembra voler imporre dall’inizio della gara i diritti della sua migliore classifica e stende sul prato qualche buona trama, ma intanto Gilardino e Versalico hanno messo piede e testa pericolosamente dalle parti del portiere Rafael, vestito di bianco, o forse di un pallido giallino, mentre i compagni indossano un giallo cromo scuro. Insistono i veronesi e al 14’ su un centro teso dalla sinistra Toni davanti alla nostra porta arriva a un pelo dal raggiungere di testa la palla oltre Portanova. Non la prende, questo colosso del gioco di testa, ed è una prima svolta della partita.

 

Infatti al 29’ su un corner a nostro favore Toni, come tutta la sua  squadra, rientra sotto la propria porta ma ci va anche Portanova e proprio lui, il capitano, colpisce di testa con troppa libertà: il gol si vedeva fatto già al momento del tiro.

 

Riprendono il gioco gli ellenisti ma il Genoa ha in serbo uno straordinario colpo di affondo: vediamo un lungo traversone di Matusalemme, a campo largo, da destra, verso un vuoto nella zona della nostra ala sinistra, sarà stato un lancio di 30 metri. Dov’è, chi è la nostra ala sinistra? Eccola che arriva di corsa: è Kucka! che colpisce di testa al volo! manda la palla in diagonale in porta! imparabilmente!

 

Si capisce subito che sul 2-0 la partita è vinta: è stata vinta con questa segnatura straordinaria. Troppo organizzata e volitiva è la squadra rossoblù perché possa cedere.

 

La testa di Toni incomberà ancora a lungo, ma sempre gli sfuggirà l’attimo o la misura e vediamo il vecchio correttissimo campione lasciarsi sfuggire qualche gesto di dispetto.

 

Al 3’ II t. è il N° 5 Donati a mancare un favorevole colpo di testa.

 

Col passare del tempo la pressione della Hellas si fa più netta e a metà ripresa entra in gioco a fianco di Toni anche Cacia come seconda punta. Lo schema di gioco della Hellas cambia profondamente; di conseguenza esce anche il conclamato Iturbi, che poco ha combinato davanti alle organizzate marcature genoane. 

 

Nel finale si distingue Perin con una serie di parate e di uscite; varie occasioni sono a portata della Hellas ma falliscono; un emozionante palo basso, in una mischia feroce, al 35’, viene preso da un metro da Toni.

 

Il Genoa rispondeva con veloci tentativi di contrattacco. Infatti anche in questi momenti di pressione avversaria il Genoa manteneva la bella fluidità di manovra, la cui base sta nella forza della difesa centrale, che non solo per fortuna o per caso è imbattuta per la terza volta consecutiva.

 

E ancora una volta si è sentito il possente sostegno del pubblico genoano, che senza il rinforzo di tamburi e simili assume un impeto irresistibile.  

 

  

Vittorio Riccadonna

 

 

 



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