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il Grifone in campoSconfitta senza attenuanti
22/12/2013

Bologna  1 (st. 11' Diamanti)

Genoa     0

Chiudiamo male il 2013, anno che lasciamo alle spalle davvero senza rimpianti.

La fiondata di Alessandro Diamanti che vale l'1-0. LaPresse

 


Iniziamo con i tabellini:

Bologna (3-4-1-2): Curci; Garics, Natali, Mantovani; Kone, Khrin, Perez, Morleo; Diamanti, Moscardelli; Cristaldo.
In pana: Agliardi, Stojanovic, Cech, Crespo, Radovanovic, Antonsson, Pazienza, Della Rocca, Laxalt, Christodoupoulos, Acquafresca, Bianchi. All. Pioli.

Genoa (3-4-2-1): Perin; Antonini, Gamberini, Manfredini; Biondini, Matuzalem, Bertolacci, Antonelli; Vrsaljko, Konaté; Gilardino.
In panca: Bizzarri, Donnarumma, De Maio, Sampirisi, Marchese, Centurion, Sturaro, Cofie, Fetfatzidis, Santana, Calaiò, Stoian. All. Gasperini.

Arbitro: Massa di Imperia

Torna il Genoa "Crocerossa" che da ossigeno alle squadre in crisi non di rado resuscitandole.

C'era chi dopo Cagliari che aveva paventato una svolta in negativo della stagione del Grifo, sono, dicevano, sensazioni, segnali e, in effetti, da allora tutto ha cominciato a girare abbastanza storto.

Con la stessa logica scaramantica speriamo che adesso la sosta arrivi al momento giusto, e si possa girare nuovamente pagina.

Di là delle battute resta non poco sconforto per l'ennesima prova opaca della squadra.

Il gioco è asfittico, le fasce laterali, sulle quali Gasperini 1 aveva basato non poco delle sue fortunate precedenti stagioni al Genoa, ora sono terra di nessuno ed i vari pseudo protagonisti che lì si alternano a volte fanno anche cadere le braccia.

Spiace dirlo, e lo stesso nostro allenatore sarà il primo  a rendersene conto, non c'è assolutamente gioco, abbiamo, salvo amnesie ogni tanto una solida difesa e qualche discreta individualità e su quello sinora abbiamo tirato avanti.

Gasperini, infatti, diversamente dalle dichiarazioni ufficiali, in privato si esprime con toni abbastanza più prudenti, non dico pessimistici, ma certamente neppure ottimistici.

Impressioni da prendere con tutte le riserve del caso, anche perchè non è che siano molte le occasioni d'incontro e, quindi, l'approfondimento non può essere che relativo.

Ora ci aspetta il mercato di gennaio, detto di riparazione.

Auguriamoci ci sia modo e sostanza per "riparare".

In effetti la squadra quest'anno appare, per la verità costruita in modo un po' più organico e meno improvvisato degli ultimi anni, salvo purtroppo, però, il settore nevralgico (ora con il Gasp ancora di più), quello delle fasce dove nessuno dei non pochi arrivati pare avere anche lontamente le stimmate di chi eravamo abituati a veder correre e dare respiro alla manovra nei tempi belli proprio in quelle zone del campo.

Veniamo alla partita.

A Bologna ci ha pensato Alessandro Diamanti a salvare il Bologna e probabilmente la panchina di Stefano Pioli nell'anticipo odierno all'ora di pranzo.

Questo giocatore è apparso una spanna sopra gli altri ed è bastato solo un attimo di allentamento dell'attenzione su di lui per consentirgli di trafiggere il pur bravo Perin (forse un attimino in ritardo, ma il tiro era una rasoiata di quelle che non perdonano) e decidere l'incontro. 

Bologna - Genoa

Il capitano dei felsinei, che non aveva ancora fatto gol contro di noi, torna a segnare su azione dopo oltre 9 mesi (porca tolla, l'ultimo suo gol risaliva addirittura al 3 marzo contro il Cagliari).

Proprio lui che a Bologna davano come il più frustrato in questa gestione di Pioli, di più uno dei leader che si era opposto al ritiro in settimana, mettendosi a capo di un quasi ammutinamento dello spogliatoio.

Invece, arriva come detto la Croce Rossa  e finisce con Pioli in trionfo, inneggiato dalla curva degli ultras, e abbracciato da tutti i giocatori.

Oltre a noi, forse l'unico che ci resta male è, probabilmente, il loro presidente Guaraldi che, stile quello che cade da cavallo e dice che voleva scendere, riceve palla e si smarca subito dal ventilato il colpo di Baggio e dopo la vittoria dice: "Avanti con Pioli. La mia sfiducia nei suoi confronti era una illazione dei giornalisti".

Parliamo degli altri perchè per noi, purtroppo, c'è abbastanza poco da dire.

Si può magari ricordare la prova un po' opaca di Gilardino che, come spesso accade, è lasciato troppo solo in avanti, in più oggi è anche stato fatto fuori da un cattivissimo Perez, tra l'altro già ammonito in precedenza per gioco violento, ma l'ineffabile (comunque nell'insieme sufficiente ) arbitro sorvola disinvoltamente, non fischia neppure il fallo di gioco.

Non tutti hanno la sfiga di chiamarsi Manfredini...

Chiudiamo con una battuta per non piangere e ricordiamoci che il calcio fa parlare e tacere, e allora, perchè no, aspettiamoci un Genoa tutto diverso (non tanto e non solo in termini di organico) nell'anno di grazia 2014, a partire dall'abbastanza insidiosa partita con il Sassuolo.

Merry Christmas and happy new years!

Giancarlo Rabacchi

PS. Per le foto si ringraziano la Gazzetta sportiva ed il Scolo XIX



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