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il Grifone in campoIl gruppo cresce bene
27/03/2014

 

GENOA - LAZIO 2-0

Genoa (3-5-2): Bizzarri; Marchese, Portanova, Antonelli; Motta, Cofie (12' st Fetfatzidis), Sturaro, Bertolacci, De Ceglie (12' st Centurion); Sculli (27' st Cabral), Gilardino. A disp.: Perin, Albertoni, Burdisso, Gamberini, Cabral, Konate, Calaiò. All.: Gasperini

Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Biava, Novaretti, Radu; Gonzalez (30' st Anderson), Ledesma, Onazi; Candreva, Mauri (43' st Perea), Keita (25' st Postiga). A disp.: Strakosha, Guerrieri, Dias, Cana, Minala, Cavanda, Crecco, Kakuta. All.: Reja

Arbitro: Peruzzo

Marcatori: 19' st Gilardino (G), 38' st Fetfatzidis (G)

Ammoniti: Portanova, Sturaro (G); Novaretti (L)

Espulsi: Ledesma (L)

 


PRIMO TEMPO – Il Genoa parte in quarta ed al 2' ci prova Sturaro va vicino al gol. Il centrocampista del Genoa si inserisce coi tempi giusti sul cross dalla sinistra, ma colpisce male il pallone da posizione favorevole. Poco dopo il Genoa per la seconda volta va ad un passo dal gol di testa con Motta, salva tutto Berisha. Prova la Lazio con un tiro da fuori di Candreva finita fuori dallo specchio della porta.

Al 10' contropiede del Genoa, spunto di Bertolacci che passa a  Cofie il quale calcia ma non inquadra la porta e la sua conclusione va fuori dallo specchio della porta. Al 15' ci prova Gonzalez per la Lazio che si inserisce con ottima scelta di tempo su un cross di Onazi ma la conclusione è sbagliata. Poco dopo Mauri calcia il pallone da una posizione defilata e colpisce la parte superiore della traversa e finisce sul fondo.

Al 35' Bizzarri salva il Genoa dalla segnatura, sul tiro di Keita deviato da un difensore, riesce a respingere di piede il portiere del Genoa. Al 42' chance per Gilardino. Ottima occasione dell'attaccante rossoblù che calcia da ottima posizione, ma non riesce ad angolare il suo tiro: pallone tra le braccia di Berisha. Sul capovolgimento di fronte ci prova Candreva, ma il suo tiro è troppo debole e centrale e non impensierisce Bizzarri.

SECONDO TEMPO – Riprende la partita sulla falsa riga del primo tempo. Il Genoa inizia le sostituzioni entrano  Fetfatzidis e Centurion ed escono Cofie ed un opaco De Ceglie. Inizia la Lazio con un tiro di Gonzalez, ma troppo debole per preoccupare Bizzarri. Al 60' sul cross di Keita cade in area Mauri, ma l'arbitro Peruzzo lascia proseguire col Genoa in ripartenza che viene fermato da un attento Novaretti.

Al 65' il Genoa va in vantaggio grazie a una bella azione di Sculli che avanza palla al piede e passa a  Gilardino il quale con uno stop a seguire e con l’immediata conclusione rasoterra, che fa secco Berisha. Al 71' in campo Helder Postiga, debutto in Serie A per lui. Fuori Keita. IL Genoa si tutela inserendo Cabral al posto di Sculli.

Dopo queste ultime sostituzioni la gara sembra bloccata non succede niente nemmeno con l’ingresso per la Lazio di Felipe Anderson. La Lazio ha una manovra offensiva sterile ed il Genoa controlla e agisce in contropiede. Al minuto 83' il Genoa raddoppia. Passaggio da Sturaro per Cabral che con un tocco di prima libera Fetfatzidis. Ed il greco festeggia il primo gol in Serie A. Fino alla fine non succede niente fatta eccezione per l’espulsione di Ledesma, decisa per aver detto qualche decina di parole di troppo all’arbitro.

La partita finisce al minuto 93 ed il Genoa con questa vittoria si può considerare salvo.

Massimo Burlando

 



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"Il gruppo cresce bene" | 1 commento
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Nella mia crociata conto corrente
di RABAX il 27/03/2014 13.21

vorrei spendere una parola, magari qualcuna anche di più, per Cabral.

Ieri sera in pizzeria l'amico Franco raccontava di un suo anziano conoscente che, a lui giovincello, diceva se riesci a "stare a galla" a Genova puoi andare tranquillamente in giro per il mondo.

Eh, non siamo gente troppo facile, in parte credo sia stato e, probabilmente è ancora vero, anche se pure dalle atre parti non credi si scherzi.

L'atteggiamento di buona parte del pubblico genoano nei confronti d Cabral sta diventando imbarazzante, per quanto mi riguarda un po' oltre, voglio dire abbastanza eccessivo.

Che sia razzismo latente?

Sarebbe anche peggio, credo, però sia una malintesa forma di leggerezza e faciloneria, oltre a quel vezzo antico di cui al conoscente di Franco.

Magari questo giocatore non è un fenomeno, ma perché fargliene così tanto una colpa. 

Ieri sera per esempio di la dell'assist, con cui ha consentito a Fetz di chiudere la partita, a giudizio di Lino Marmorato il suo ingresso sarebbe stata la mossa determinate di Gasperini per vincere la partita perché ha consentito a Bertolacci di liberarsi dall'impegno della marcatura di Ledesma e dedicarsi alla costruzione del gioco.

Gioco che nella ripresa è stato molto più arioso ed efficace e ci ha consentito di arrivare alla quinta vittoria consecutiva nei confronti della Lazio, oramai nostra predestinata vittima sacrificale.

Gli stessi sapientoni che lo scorso hanno hanno fatto scappare l'attuale capo cannoniere del campionato, hanno evidentemente perso il pelo, ma non il vizio.

Nessun parallelismo tra i due giocatori, se non per le sgarberie gratuite subite, ma chi indossa la nostra maglia, se la onora almeno con il massimo impegno, meriterebbe un minimo di rispetto, se non altro per educazione, spiace dirlo.

Poi vengono eccome le valutazioni tecniche, che sono un'altra cosa, e lì, ci mancherebbe, ognuno è lbero di vederla a modo suo.

Chiudo citando un episodio per ricordare l'incoerenza di alcuni.

Ieri sera allo stadio nelle mie vicinanze un tipo sul garrulo e lo spiritosetto cianciava sin dall'inizio che se fosse entrato Cabral lui avrebbe portato via le suole, e giù risate.

Quando sono spuntate le sue inconfondibili scarpette gialle, il tizio se n'è rimasto tranquillamente al suo posto e dopo l'assist decisivo ha iniziato ad arrampicarsi sugli specchi mostrando non poco imbarazzo.

Conclusione: certa gente, mi riferisco esclusivamente a quel tizio dello stadio, parla perché ha la lingua in bocca.

 





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