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il Grifone in campoIl Grifone dormicchia poi si sveglia
27/10/2014

 

 

ChievoVerona A.C.                       1

(36’ I t. Zukanovic)

 

Genoa C.F.C.                                 2

(27’ II t. Matri; 39’ Pinilla)

 

  

Gara che, inizialmente senza fisionomia, coll’andare del primo tempo è passata in mano ai clivensi. Vero è che all’8’ il Genoa ha sviluppato una buona azione conclusa con un centro di Perotti da destra verso Pinilla, anticipato in corner da un difensore: ma in seguito il giuoco si è svolto tutto dalla parte di Perin, condotto dal Chievo. Nel suo comportamento passivo il Genoa avrebbe potuto forse dirsi soddisfatto di aver contenuto gli attacchi avversari senza troppa ambascia, senonché, a rendere amaro il riposo dell’intervallo, è andato a incassare nella propria porta un pallone calciato da una punizione frontale a tre quarti campo che la difesa rossoblù in linea ha osservato con calma venire in possesso degli avversari davanti a Perin – forse per un odore di fuorigioco.

 

 


Già nell’avvio della ripresa, i rossoblù avevano uno scatto più deciso. Gasperini ha presto abbandonato il tridente del primo tempo, non risultato equilibrato, e ha scalato sulla coppia Matri-Pinilla. Non per questo la gara si è ribaltata, anzi Perin ha avuto ancora altro lavoro impegnativo; ma forse Perotti ha potuto manovrare più liberamente e nella sua zona la difesa clivense ha avuto qualche ansia.

 

A metà ripresa, il gioco era passato in mano ai rossoblù e ora il Chievo non poteva reagire che con azioni di contrattacco pericolose ma isolate.

 

L’ultimo quarto d’ora è stato fatale a un Chievo fino a quel momento positivo.

 

Il Genoa è andato al pareggio con un gol di quelli belli: Antonelli all’ala destra, ricevuta palla da Bertolacci, la gira di testa al centro verso Matri che irrompe e sempre di testa mette in porta.

 

Subito dopo Bertolacci viene atterrato in area e l’arbitro Di Bello decide che è fallo grave, espelle il suo autore che era già ammonito e dà il calcio di rigore. Povero Chievo, in tre minuti passare dall’1-0 prezioso per la sua classifica povera all’1-2 e restare in 10, una tragedia. Ma qui il portiere Bardi fa l’unica vera parata della partita e respinge il tiro di Pinilla.

  

Non scampa il Chievo dall’aggressione del Grifone, che ormai ha sfoderato gli artigli, forte anche della superiorità di un uomo. Ancora dalla posizione di ala destra stretta, parte un altro passaggio al centro da Perotti, la testa di Matri lo allunga ancora, la testa di Pinilla di slancio lo inchioda in porta.  

 

Il primo tempo ha mostrato un Chievo meglio funzionale; la ripresa, dopo un periodo alterno, ha mostrato un Genoa più forte.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

CHIEVO:  

Bardi; Frey, Dainelli, Zukanovic, Biraghi, Radovanovic, Hetemaj, Schelotto, Birsa (19’ II t. Lazarevic), Meggiorini (25’ II t. Pellissier) Paloschi (31’ II t. Cofie). 

GENOA: 

Perin; Roncaglia (8’ II t. Matri), De Maio, Burdisso, Antonelli, Edenilson, Bertolacci, Kucka (33’ II t. Falque), Perotti, Pinilla, Lestienne (8’ II t. Greco).

ARBITRO: Marco Di Bello da Brindisi. 

AMMONITI: Meggiorini, Burdisso,  Kucka, Greco, Zukanovic.

ESPULSO: Radovanovic.

 



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