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il Grifone in campoSbandate in difesa
11/01/2015

F. C. Internazionale  3  (p.t. 13' Palacio; 39' Icardi; st. 43' Vidic)

Genoa CFC               1  (st. 40' Izzo)

Dopo un primo tempo senz’arte né parte, alzi la mano chi si sarebbe aspettato che nella ripresa la nostra squadra riprendesse in mano la situazione e mettesse sotto l’Inter per lunghi tratti di partita. Dopo la clamorosa traversa di Lestienne ed il gol di Izzo era lecito, addirittura, sperare di agguantare nuovamente anche il pareggio, ma quella solida organizzazione difensiva, sinora punto di forza della nostra squadra nel girone d’andata, da qualche gara pare essersi squagliata ed abbiamo consentito a Vidic di chiudere la partita sull'ennesima palla inattiva. Lì c’è qualcosa che non quadra, bisognerà provvedere al più presto.

 


Inter (4-2-3-1): Handanovic 5.5; Campagnaro 6, Vidic 6.5, Andreolli 6, D’Ambrosio 6; Guarin 7, Medel 6.5 (42′ st Krhin sv); Hernanes 5.5 (29′ st Obi 6), Palacio 7 (21′ st Kuzmanovic 6), Podolski 6; Icardi 7. (Berni, Carrizo, Dodò, Donkor, Mbaye, M’Vila, Shaqiri, Puscas). All.: Mancini
Genoa (3-4-3): Perin 5.5; Izzo 6, Burdisso 6, De Maio 5.5; Edenilson 6, Rincon 5.5 (35′ st Fetfatzidis sv), Bertolacci 6 (39′ st Tino Costa sv), Antonelli 5; Iago Falque 6.5, Matri 5.5 (7′ st Kucka 6), Lestienne 5.5. (Lamanna, Prisco, Antonini, Rosi, Mandragora, Sturaro). All.: Gasperini
Arbitro: Russo
Reti: 12′ pt Palacio, 39′ pt Icardi, 40′ st Izzo, 43′ st Vidic
Ammoniti: De Maio, Bertolacci e Campagnaro per gioco falloso
Recupero: 1′ e 4′.

 

Gasperini si è lamentato per l'evidente spinta di Icardi su Burdisso in occasione del raddoppio dei nerazzurri, probabilmente determinante, inutile, purtroppo, aspettarsi tutele arbitrali che, oramai è sempre più chiaro, sono destinate altrove, bisogna fare in modo di tornare ad essere più quadrati e meno farfalloni, come?

 

Credo siano altri pagati per dirlo e, soprattutto, metterlo in pratica.

 

La “nuova” Inter di Mancini incamera il quarto risultato utile, noi solo un punto nelle ultime quattro partite.

 

Un po’ poco per chi, magari, sognava già la stella (l’amore dei genoani per la propria squadra è tale che non pochi fanno presto a gasarsi  oltre modo)

 

Le cronache, dopo la vittoria per 3-1 contro di noi, per l’Inter sbandierano di segnali positivi per i nerazzurri sul piano del gioco e della mentalità, francamente erano piaciuti parecchio di più nel secondo tempo di Torino, ma sicuramente hanno pesato alcune loro assenze di peso.

 

Come già capitato abbastanza spesso quest’anno, sorprende la formazione schierata dal Gasp, almeno per chi, come il sottoscritto, si sarebbe aspettato un undici più prudente, almeno nel primo tempo per poi magari tentare il colpaccio nella ripresa.

 

Squadra, invece, confermata, salvo la sostituzione forzata di Roncaglia con Izzo, che non demerita e si regala a S. Siro, vale a dire nella Scala del calcio, il suo primo gol in serie A.

 

 

Nell’occasione si è intravisto il famoso sinistro di Costa che ha chiaramente messo in difficoltà Handanovic consentendo allo stopper campano, pronto e svelto nell’occasione, di mettere in rete la palla che avrebbe potuto riaprire in extremis la gara (notato il Gasp che ha subito dato un’occhiata all’orologio per vedere quanto mancava?).

 

Comincia a farsi sentire Lestienne che, oltre alla traversa colpita che, come si dice, trema ancora adesso, ha messo al centro più di un pallone pericoloso che, però, nessuno è riuscito sfruttare, tanto meno il buon Matri, oggi tutt’altro che in spolvero, il quale, oltre tutto, pare avere avuto una ricaduta del suo guaio muscolare al polpaccio accusato la scorsa estate a Neustift: che sia davvero arrivato il momento di rivedere in rossoblù Borriello?

 

In questo periodo abbastanza nero logico aspettarsi che non mancheranno polemiche.

 

Per esempio per la partenza di Pinilla, il cui esordio odierno a Bergamo, detto per inciso, pare sia stato abbastanza fallimentare, ma oramai la scelta è stata fatta, chi vuole ci rimugini sopra, credo, sia, comunque, meglio guardare avanti e concentrarsi, invece, sul da farsi.

 

Una curiosità la pallonata con cui Andreolli ha steso il suo allenatore: Mancini ha fatto buon viso ed ha archiviato l'incidente con un sorriso e qualche battuta, resta da vedre se in futuro darà qualche altra chance al ragazzo forse un po' troppo esuberante, almeno nei paraggi della panchina.

 

 

Visto l’anticipo di sabato scorso, francamente, il Sassuolo è apparsa buona squadra, ma non di più, poi può succedere di tutto, comunque, dai, non sembra una partita impossibile, voglio dire poteva capitare di peggio, come sarà, indubbiamente, la successiva a Napoli lunedì 26 c.m. alle ore 21,00.

 

Lecchiamoci le ferite e vediamo di provare a riprendere la corsa, quello di buono che è stato fatto, oramai, non ce lo toglie più nessuno, vediamo, perché no, di levarci ancora qualche altra soddisfazione.

 

Alè.

 

Giancarlo Rabacchi



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