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dalla redazioneLa …fatal Palermo
18/04/2015

Gasperini Gian Piero.jpg

Nella storia del Genoa e di Gasperini la trasferta di Palermo ha rappresentato un momento topico, quello del licenziamento, con una fretta abbastanza sospetta, dopo una sconfitta per 1-0, ricapiterà adesso?

 


In merito alla conferma dell’allenatore in questo periodo se ne sta parlando abbastanza, magari ancora sottotraccia, in questi ultimi giorni, forse, anche di più, ma ai più attenti, anche alle sfumature, qualcosa non torna ancora.

 

Allora qualche considerazione, forse, merita farla, sia pure con spirito costruttivo.

 

In effetti, ora sarebbe, è, il momento per certe decisioni, di più con la squadra impegnata in una abbastanza difficile rincorsa ad un posto in Europa (lo vogliamo davvero?) a maggior ragione sarebbe il caso di dare certezze ed entusiasmo all’ambiente facendo appunto chiarezza sulla questione allenatore.

 

Questo dal punto di vista della Società, il Presidente ha detto qualcosa in merito, ma niente d’importante e, soprattutto, definitivo, in pratica ha rinviato la decisione a fine campionato.

 

Direi lecito e abbastanza plausibile, ma, francamente, non saprei se sia la scelta migliore, per quanto detto prima.

 

Proviamo a ragionare mettendoci nei panni di Gasperini.

 

Credo obiettivamente, e mi par di capire che lo riconoscono anche non pochi tra quelli notoriamente abbastanza critici, che anche, direi soprattutto quest’anno, il nostro allenatore ha fatto e sta facendo un lavoro sicuramente eccellente.

 

Magari l'uomo, come a suo tempo il Professore, da il meglio solo da noi, ma il Gasp, poche storie, quest'anno sta dimostrando d'essere uno dei più bravi e preparati allenatori della serie A.

 

Non dimentichiamo neppure le non poche difficoltà d'inizio stagione, in allora il messaggio, sottotraccia, ma non troppo, era: “ragazzi non c’è una lira”; lui stesso disse pubblicamente: “quest'anno vedremo di fare di necessità virtù”.

 

Gasperini, che certamente ha il suo caratterino, pure con un pizzico d’umano “presumin”, si aspetterebbe che tutto questo gli sia ampiamente riconosciuto e magari s’infastidisce perché vede che rimane, sia pure in minoranza, una parte di “mugugnoni” che non perdono occasione e pretesto per trovare da dire al suo operato.

 

Liberi loro, ci mancherebbe, ma comprensibile anche il suo disagio per il non generale riconoscimente di meriti indubbi.

 

Credo però, temo, che più che per questa frangia della tifoseria, lui patisca che, forse, anche lo stesso Presidente, anche se non sempre e non completamente, possa essere non del tutto lontano dal modo di pensare dei predetti mugugnoni e compagnia cantante.

 

Credo che a nessuno (e probabilmente neppure al Gasp) sia sfuggito che in più occasioni e con ragionevole grande calore il Presidente si sia speso in grandi parole d’apprezzamento per Milanetto e per Fabrizio, raramente, se non mai, accomunando a quelle meritate pubbliche lodi anche il suo allenatore che, chi può negarlo o sottovalutarlo, per esempio i vari Perotti, Iago Falque, Niang li ha ricostruiti e portati al rendimento entusiasmante che tutti stiamo ammirando.

 

Perché essere tanto sparagnino al riguardo?

 

Questo senza dare troppa importanza ad alcune voci riportate (e qui Mario ironizzerà su …quello che ha detto il besagnino che lo ha sentito dalla moglie del farinotto che abita… ecc., ecc.) e, come tali da assumere con beneficio d’inventario, di possibili presunte insofferenze e/o sfoghi presidenziali, magari momentanei, o anche di una certa perdurante incomunicabilità dell’allenatore con il pur bravo, intelligente ed anche sempre misurato rampollo presidenziale.

 

Resta il fatto che, per esempio, dopo un colloquio che tutti hanno confermato esserci stato, con Zarbano, la sera il Gasp non è andato in conferenza stampa.

 

Solo per dare soddisfazione ad uno dei suoi collaboratori?

 

Può essere, ma in genere queste cose un minimo di programmazione, che non c’è stata, lo prevedrebbero.

 

Personalmente ho pensato ad un nodo di mandare messaggi in questa fase in cui nel bene o nel male si dovrebbero definire, almeno impostare in modo serio certe situazioni, parlo, ovviamente dei rinnovi contrattuali che interessano.

 

Guarda caso oggi stesso in conferenza stampa il Gasp, che ci ha ripensato ed è tornato a parlare, ha categoricamente escluso proprio d’aver voluto mandare messaggi (?!?).

 

Risibile e da lasciar cadere l’ipotesi che il tutto sia dovuto a presunte lamentele per il premio di salvezza dello scorso campionato non ancora corrisposto, cosa inimmaginabile da entrambe le parti.

 

In questo contesto mi pare sia da dare una giusta importanza ad una recente dichiarazione di Gasperini, quella fatta dopo l’abbastanza ingenua e spontanea intervista di Perin nella quale il ragazzo un po’ lamentava che non è molto produttivo rivoluzionare la squadra ogni sei mesi.

 

Come non concordare nel merito, ma poi in pratica se ci sono difficoltà di bilancio, la sopravvivenza impone di fare anche qualche eccezione alla regola, come ha chiarito il Gasp che, riconfermando d’aver indossato panni più governativi di quelli della sua prima esperienza rossoblù, ha fatto un importante endorsment al suo Presidente parlando di patti chiari da accettare e rispettare sino in fondo.

 

In conclusione temo non si possa affermare che sulla questione di chi si siederà sulla panchina del Genoa il prossimo anno sia tutto tranquillissimo e che in questo periodo “critico” al riguardo non sia successo proprio niente, ma credo anche ci siano tutti i presupposti e le probabilità che “Palermo” non si ripeta e che questa vicenda finirà nel migliore dei modi per il Genoa, per Preziosi e per Gasperini saldo in sella e riconfermato.

 

Alè!

 

Giancarlo Rabacchi



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"La …fatal Palermo" | 3 commenti
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[Nessun Soggetto]
di BobRock il 23/04/2015 14.02

Se Gasp non sarà più l'allenatore del Genoa l'anno prossimo sarà perchè se ne è voluto andare lui.... Questo lo so per certo





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