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dalla redazioneLa situazione precipita?
19/06/2015

 

Parrebbe proprio di si, elenchiamo i disastri:

 


Li metto in ordine sparso così come viene:

- la vicenda UEFA finita come tutti sappiamo;

- per i nuovi abbonamenti nessun aumento dei prezzi, ma soprattutto nessuno sconto risarcitorio alla tifoseria defraudata dell'Europa, nemmeno per la non troppo edificante figura dell'inspiegabile marcia indietro fatta in sede CONI ?!?;

- per i non pochi che su queste cose ci rosicano, di ieri  anche la "ferale" notizia che fare carne di porco, alias comprarsi partite, per FIGC e UEFA (che dopo il Toro lo scorso anno ha ribadito il concetto)  è ufficialmente molto meno grave del pagare qualche puffo in ritardo (ma non si è sempre detto che a pagare ed a morire con quel che segue?!?);

- squadra smantellata, a prezzi se non di saldo, quasi, proprio nel giorno di apertura degli abbonamenti, già il giorno precedente quello della raffica delle sciagure,  Repubblica, evidentemente meglio informato degli altri, anticipava anche Perotti già venduto in promozione);

- e per non farci mancare niente ieri in sede si sono anche presentati i "corvi" della COVISOC: se e come ne usciremo? Non si sa.

- ultima ciliegina sulla torta, tra capo e collo, arriva anche la notizia che Preziosi ha deciso di far sloggiare gli abbonati over 65 (notoriamente quelli più dal verso del pelo, in altre parole è proprio andarsele a cercare) dalla già abbastanza scomoda tribuna superiore per sbolognarli al terzo anello dei distinti.

Ora a parte il fatto che a quell'età la vista, si sa, non più quella di una volta e che le scale da fare aumentano, quella del "terzo anello", scusate, dal punto di vista anche solo formale, pare davvero poco elegante, da toccarsi voglio dire...

Resta solo da sperare che almeno a Tino Costa ed a Pandev, che pare abbiano già o stiano per iniziare gli stessi allenamenti che lo scorso anno hanno resuscitato Perotti, non capiti, invece, immediatamente qualche infortunio, si sa che quando tutto comincia a girare in un certo modo...

Sconforto totale: come provare ad uscirne?

Difficile, ognuno se la vedrà a modo suo, personalmente viene in mente solo il caro amico Pippo che diceva spesso: se contemporaneamente a Marassi dovesse giocare il Barcellona con la Juve e sul greto del Bisagno (una volta era possibile) il Genoa con il Roccacannuccia, non so Voi, mai io non avrei dubbi andrei a vedere la partita del greto del Bisagno.

Pippo era un grande, io più umilmente dico che mi limiterò a salire i gradini che portano al terzo piano dei distinti e, comunque sia, immagino lo farò con la stessa gioia ed entusiasmo di sempre.

Proprio vero che l'amore per il Genoa è una malattia inguaribile.

Giancarlo Rabacchi 

 



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"La situazione precipita?" | 8 commenti
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senza tralasciare che...
di Franci il 23/06/2015 11.26

visto che definisci Ravano un imprenditore serio facendo implicitamente capire che approvi il suo comportamento (per me invece, agendo come ha agito è stato un presidente di merda), capisco anche perchè approvi incondizionatamente l'agire di Preziosi. Anzi, applaudirai il giorno che se ne andrà ma non tirando un sospiro di sollievo o dicendo che era l'ora, ma gongolando perchè "i tifosi del Genoa non si meritano altro"



ABBADIE
di Franci il 23/06/2015 11.19

ma pensi solo tu di avere memoria buona?
rimproverare in continuazione agli altri di non ricordare o di non aver fatto mentre voi facevate, magari tenere presente la differenza di età è particolare che vi sfugge. Che mentre voi eravate già in età di leva qualcun altro aveva le braghette corte...
Ma sia pure in braghette corte, mi ricordo di questo "studio" al termine del quale gli scienziati che lo avevano condotto avevano concluso che Genova non era in grado di reggere due squadre ad alto livello. Ecco, sottolineiamolo questo aspetto del livello! Perchè due squadre ai vertici se le poteva permettere solo Milano, neanche Torino visto che proprio nel '60 il Talmone Torino era retrocesso mentre nella capitale Roma e Lazio erano Rometta e Lazietta, quest'ultima a fare un discreto saliscendi tra A e B. E quindi quello studio a cosa aveva portato? Che si era parlato di fusione. E seppure in braghette corte, me le ricordo alcune assemblee indette proprio in tal senso. Una presieduta addirittura da Enzo Tortora!
Quindi, cosa proporresti quale sintesi della tua escursione storica e sociologica su Genovae la sua NON capacità di reggere due squadre ad alto livello?
Nell'argomento specifico, io allargo l'orizzonte anche sull'altra sponda e vedo che, a parte Garrone che ci è finito dentro senza volerlo, anche di là l'imprenditoria genovese ha dovuto chiedere soccorso a foresti, al massimo genovesizzati. Io le ricordo ancora le lanterne in filigrana regalate da Colantuoni e pure Lolli Ghetti che ha fatto persin peggio di Dalla Costa, se è vero come è vero che quando Mantovani è subentrato ha fatto giusto in tempo a fermare gli operai che stavano portando via anche l'ultima sedia della sede.
E mi pare che gli orizzonti non siano perduti solo da noi se anche da altre parti, pure fuori d'Italia, dove in teoria dovrebbero stare meglio, li hanno talmente allargati da mettersi in mano a chi il calcio lo pratica ancora con le regole del tae-kwen-do.
Cosa facciamo, dunque? La fusione? E in questo caso, chi fa il presidente? sei mesi Preziosi e sei Ferrero oppure ripieghiamo su un maniman locale? Cioè torniamo al punto di partenza...



caro Rabax
di Abbadie56 il 23/06/2015 03.16

Garrone ha lasciato la Sampdoria perché tutti gli anni aveva un forte passivo di bilancio e non voleva più spendere. Il Genoa opera nella stessa città e quindi ha gli stessi problemi. Perché Preziosi non fa come Garrone? E' evidente che due squadre ambiziose a Genova non possono starci, non ci sono i soldi per mantenerle. La cosa è nota dal 1960 quando Ravano aveva fatto fare uno studio da una ditta specializzata, e la risposta era stata che in una città come Genova due squadre in A con qualche ambizione non potevano starci. Queste cose le hanno scritte i giornali, ma evidentemente i tifosi hanno memoria solo per quello che fa loro comodo. O forse le ricordano ma non ci credono. Eppure chi aveva fatto quello studio aveva azzeccato in pieno la risposta, infatti dal 1960 in poi ben poche volte Genoa e Samp sono state in A contemporaneamente. Ravano che era un imprenditore serio, prese alla lettera lo studio e invece di rinforzare la Samp arrivata quarta per tentare di vincere lo scudetto, vendette subito Mora alla Juve e incominciò a disinvestire. Se in questi ultimi anni Genoa e Samp sono entrambe in A è un caso eccezionale. La ragione dice che la cosa non può durare a lungo. Una delle due finirà per retrocedere. E' già accaduto pochi anni fa, quando è retrocessa la Samp. I tifosi hanno dimenticato -o non ci credono- il risultato dello studio commissionato da Ravano, ma gli imprenditori locali non lo hanno dimenticato per niente. Infatti nel Genoa gli imprenditori locali di un certo livello non vogliono entrare nel modo più assoluto. Per un po' di anni sono entrati piccoli imprenditori alla ricerca di pubblicità, poi dopo Spinelli nemmeno più quelli. Scerni, come racconta la voce popolare è stato costretto a prendere il Genoa da Burlando con la promessa che sarebbero poi entrati altri imprenditori. Quando Scerni ha visto che non entrava nessuno, ha mollato il Genoa al primo venuto, arrivato in pullman. Dalla Costa -fino a quando Genova non cambierà il suo atteggiamento- esprime il livello di imprenditore che può permettersi il Genoa. Bisognerebbe prenderne atto. Cosa si può pretendere, onestamente, da imprenditori di questo modesto livello?





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