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il Grifone in campoPortiamoci a casa questo punto
06/11/2016

Genoa CFC     1  (pt. 24' Ocampos)

Udinese         1  (pt. 11' Théréau)

Il Grifone impatta con l'Udinese una partita abbastanza delicata che arriva dopo l'imbarazzante batosta della domenica precedente. Una sconfitta se si vuole un po' "ridimensionata" dalla nuova sonante vittoria della Dea a Reggio con il titolato Sassuolo. In conclusione un punto davvero utile dopo una partita iniziata in salita, ma che poi ha visto il Genoa finire in crescendo e sfiorare in più di una occasione il gol partita. Un Genoa apparso un po' stanco che dovrà approffitare della terza sosta per ricaricare le pile. Buone prove in particolare di Orban e del delizioso Veloso, giocatore di livello superiore, ma anche in possesso della grinta,  l'umilta e lo spirito di sacrificio necessario.

Il pareggio di Lucas Ocampos. Ansa

 


Il Ferraris ricorda con un minuto di silenzio Renzo Fossati

e con una bella coreografia anche Gian Luca Signorini.

Un minimo di cronaca.

Quella di oggi è stata una partita a due facce, con il Genoa in campo per il riscatto dopo la batosta subita nella precedente gara con l’Atalanta, mentre l’Udinese era impegnata a continuare la sua serie positiva.

Primo tempo divertente e di buon livello, ripresa senza troppe emozioni, salvo nel finale con un Genoa arrembante e l'Udinese sulla difensiva.

Juric si affida al bomber Pavoletti, affiancato da Rigoni e Ocampos, Delneri si schiera col 4-3-3, in avanti mette De Paul, Zapata e Théréau, che, servito da Widmer, rompe la monotonia iniziale all’11’ con un bel piattone centrale spedito alle spalle di Perin.

Il Genoa mostra carattere, non accusa più di tanto il colpo, pronta la reazione con cui si lancia all’attacco e dopo alcuni tentativi a vuoto, soprattutto con Pavoletti, si sblocca con Ocampos, al suo primo gol in Serie A, gol di testa sul secondo palo al 24’.

Un bel gol che dà l'inizio ad una fase di dominio rossoblù, con gli avversari che si limitano al compitino, anche se con alcune sortite invero pericolose, la principale al 39’ quando Zapata, solo davanti alla porta, spara alta un palla che chiedeva solo di finire in rete. 

Si spera tutti nel classico gol mangiato, gol subito e quasi succede, ma l'involontaria schiena di Rigoni ribatte un tiraccio a colpo sicuro, credo da parte di Rincon (il Generale come a volte quest'anno mostra luci ed ombre, come Laxalt, due giocatori indispensabili, forse adesso un po' stanchi dopo aver tanto tirato la carretta.

Ritmi più bassi e meno occasioni da gol nella ripresa, con una girandola di cambi da parte dei due allenatori che, specie Juric, ha provato in tutti i modi a vincere, ma il risultato non si sblocca anche se, come detto, il Genoa è diventato abbastanza padrone anche del campo.

Al 37’ l’Udinese, sempre meno lucida, subisce e rischia la beffa con Lazovic che spreca, alto di poco una bella occasione dimostrando ancora una volta la sua scarsa propensione al gol.

Pavoletti si è confermato giocatore indispensabile anche se, forse, oggi non ha mostrato d'essere nel suo momento migliore, bravissimo come sempre a far salire la squadra, meno efficace del solito sotto rete.

Probabilmente l'infortunio lo ha fatto un po' rallentare, ora deve lavorare per tornare al più presto al top.

Benino la difesa con il solito brillante e difficilmente superabile Izzo, il solido Burdisso ed il finalmente convincente Orban che non ha sbagliato praticamente niente.

Piaciuto anche Rigoni che riesce quasi sempre ad avere la meglio nelle mischie e nei takle con più avversari, da questo punto di vista un vero gladiatore.

Bene anche Edenilson che macina chilometri sulla fascia con efficacia ed estro, come lo stesso Ninkovic che, ogni volta, dal cilindro estrae assist importanti, peccato che questa volta non siamo stati sfruttarti meglio.

Altro arbitro esordiente, ma direi questa volta all'altezza, nessun rilievo particolare.

Ora ci aspetta un calendario impegnativo, speriamo di arrivarci con le pile ricaricate ed un discreto morale, anche per questo, credo, ci si possa, per una volta, accontentare anche di un non entusiasmante pari casalingo contro una squadra alla nostra portata.

Giancarlo Rabacchi

PS. Per le foto si ringrazia la Gazzetta dello Sport ed il Secolo XIX



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