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il Grifone in campoLa corazzata Juve non si distrae
24/04/2017

Juventus FC 4 (17' pt Munoz (aut), 18' pt Dybala, 41' pt Mandzukic, 19' st Bonucci)

Genoa CFC   0

La Juventus, oltre ad essere uno squadrone, sta pure attraversando un periodo di forma di particolare momento. Nulla da fare dunque per un Genoa dignitoso e combattivo che paga alcuni errori individuali, ma soprattutto l'abissale differenza dei valori in campo. Sconfitta, nonostante tutto, molto più dignitosa di altre precedenti e che fa ragionevolmente sperare in risultati diversi di fronte ad avversari meno stellari dei bianconeri attuali. Merita un apprezzamento particolare, oltre al resto, la sincerità e la franchezza di Mister Juric che in una posizione per quest'anno oramai inamovibile, si è voluto togliere qualche sassolino confermando, agli occhi di chi queste cose le aveva già capite e denunciate da tempo, quali sono i veri problemi (conduzione societaria) del Grifone.

Il tecnico del Genoa Juric

 


La Juve, reduce dall'impresa catalana e con la mente ed il cuore alla prossima sfida con il Monaco, si presenta tutt'altro che rilassata alla sfida con il Genoa che, riconosciamolo è stato annichilito senza che loro abbiano dovuto sudare troppo.

La Juve, last but not least, vendica anche la partita folle dell’andata a Marassi, quella in cui la truppa, adesso arrivata in semifinale di Champions, ha patito di più.

Purtroppo ieri in campo non c’è più traccia di quel Grifone che, agli occhi increduli della sua gente, le rifilò tre sberle in 29 minuti, anzi le parti si sono questa volta, purtroppo, rovesciate.

Un minimo di cronaca.

PRIMO TEMPO — All’inizio c’è Benatia a fare da scudiero a Bonucci tra i centrali, con Lichtsteiner, alto come mai prima d’ora, a sostituire l'infortunato Cuadrado. I primi due gol arrivano come un lampo: al 17’ uno sfortunato autogol di Munoz, dopo una incursione di Marchisio che colpisce in modo sbilenco un morbido ed invitante passaggio di Higuain, ma il nostro difensore finisce per buttarsela dentro.

Sessanta secondi dopo Dybala, uno che dicono è amico di Munoz e l’ha usato come traduttore appena arrivato in Italia, segna il 2-0 dopo un uno scambio stretto con Khedira: il sinistro radente è sul primo palo e ricorda molto quello con il Barca.

Robusto, bello ed efficace il destro di piatto di Mandzukic del 3-0: l’azione è aperta da un altro zuccherino di Dybala e il croato è bravissimo a trovare l’interno sul secondo palo.

Per chiudere il conto alla Juve ci sono voluti 41’ minuti, consoliamoci, dodici in più di quelli che erano serviti al Genoa per stendere i bianconeri all’andata.

SECONDO TEMPO — Il ritmo basso del Genoa agevola la manovra dei bianconeri, che però non paiono intenzionati ad infierire più di tanto.

Un sussulto arriva con un gol annullato a Bonucci per un fallo in mezzo all’area su punizione di Dybala, ma lui si rifà con un gran gol una decina di minuti dopo, anche se Lamanna non appare nell'occasione proprio impeccabile.

Chi manca alla festa bianconera del gol? Solo il Pipita

che prende il palo a botta sicuro dall’area piccola dopo un incrocio colpito di sinistro da Marchisio, poi arriva anche un terzo palo esterno colpito da Asamoah dopo una azione davvero pregevole, ma in quella occasione Lamanna lascia la senzazione che ci sarebbe arrivato.

Non era questa la partita più propizia per arrivare in posizione tranquilla, certo ora bisognerà evitare al massimo gli errori e portare a casa i punti ancora mancanti per uscire dal radar delle sempre più pimpanti Empoli e Crotone (grazie rumente...) augurandoci che il loro veemente risveglio sia, purtroppo per almeno una di loro, tardivo.

Non neghiamoci alcune poche notazioni per noi abbastanza positive, vale a dire le prove discrete, incoraggianti di Biraschi e Beghetto, due ragazzi che potrebbero venire bene in questo finale ed in futuro.

Per quello che mi riguarda giudico apprezzabile anche la franchezza e la sincerità di Juric nel rappresentare le problematiche societarie che hanno penalizzato e che continuano a penalizzare il Genoa e gettano non lievi ombre, se non si arrivera ad un radicale cambio nella conduzione societaria, sulle sue prospettive future.

Cosa che, giudizio del tutto personale, mi immagino abbastanza difficile, un po' per l'improbabilità dell'ingresso di forze nuove, specie se Preziosi anzichè agevolare farà muro e, soprattutto, perchè non cambierà certo adesso la presunzione e l'accentuato accentramento delle decisioni che, tra luci e ombre, ha da sempre caratterizzato la gestione societaria da parte della Famiglia Preziosi.

Anche la situazione della tifoseria, almeno per certi settori, è altrettanto abbastanza problematica, ma ora è il momento di stringersi tutti intorno ai nostri ragazzi per sostenerli ed aiutarli a chiudere dignitosamente il nostro campionato.

Alè Genua!

Il tabellino.Neto, Barzagli, Bonucci, Benatia, Asamoah , Khedira (24' st Rincon), Marchisio (41' st Mandragora), Lichtsteiner, Dybala , Mandzukic (37' st Sturaro), Higuain -All. Allegri (Audero, Del Favero, Dani Alves, Rugani, Chiellini, Alex Sandro, Lemina, Mattiello, Cuadrado)Lamanna, Munoz, Burdisso (22' st Biraschi), Gentiletti, Lazovic (41' st Hiljemark), Veloso, Cataldi, Laxalt (3' st Beghetto), Ntcham, Simeone, Palladino All. Juric (Zima, Faccioli, Pandev, Pellegri, Orban, Cofie, Brivio, Ninkovic)Arbitro: Calvarese di Teramo - Corner: 4-2 - Recupero: 0' e 3' - Spett: 35.000

Giancarlo Rabacchi

Per le foto si ringrazia il Secolo XIX



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