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il Grifone in campoFelice trasferta se in giornata determinante
28/07/2020


XXXVII giornata : Reggio nell'Emilia, mercoledì 29 luglio 2020, ore 19,30
U.S. SASSUOLO C.   -   GENOA C.F.C.         5-0


Porte : 26’ Traorè, 39’ I t. Berardi, 21’ II t. Caputo, 32′ Caputo, 29’ Raspadori

SASSUOLO : Consigli, Toljan, Marlon, Ferrari, Rogerio (34′ II t. Kyrakoupolos); Bourabia, Locatelli (28′ II t. Obiang); Berardi (34′ II t. Manzari), Djuricić (28′ II t. Raspadori), Traorè (20′ II t. Haraslin); Caputo.
GENOA : Perin; Goldaniga, Romero, Masiello; Biraschi (II t. Criscito), Lerager, Schøne (27′ II t. Iago Falque), Jagiello (16′ II t. Behrami), Cassata (II t. Ankersen); Pandev (27′ II t. Favilli), Pinamonti.
Arbitro : Maresca da Napoli.
Ammonizioni: Romero, Obiang.
Nota : 38’ I t. espulsione Nicola, allenatore Genoa: non ha risposto all’arbitro.

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"Felice trasferta se in giornata determinante" | 1 commento
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Stai visualizzando i commenti del giorno 31/07/2020


Una nota di orgoglio tutta per noi
di vieux_marcheur il 31/07/2020 12.09

La commedia dell’espulsione di Nicola esemplifica un pensiero di Gandhi: l’iniquità di una norma si palesa nella sua stretta applicazione.
Bravo Nicola e coraggioso. Un allenatore non deve mettere pena a suoi giocatori.
E bravo l’eventuale responsabile del grido, a non costituirsi, oltre che per convenienza di club, anche per dignità in cospetto a una norma stupida e per rivelarne l’iniquità, secondo il su detto gandhiano.
La stupidità della norma: provocare ingiustizia, colpire un innocente!
Tale sarebbe stato un giocatore di basso ordine, preso come reo, per scansare altra punizione. Tale l’allenatore (che era in altro impegnato), sia valorosamente riservato, sia rispondente all’arbitro.
Questo voleva l’Organizzazione? Che tipi di ottusi uomini la conducono, che non capiscono la più normale reazione? Oppure ritengono sana e costruttiva una punizione alla cieca al club, così impara?
L’Organizzazione vede i propri arbitri prigionieri delle contraddizioni che essa ha creato e cerca di proteggerne la compromessa rispettosità anche con pesi ingiusti.
Che poi Maresca ci abbia guadagnato di rispetto, no, anzi ha compromesso la sua figura di arbitro. Capisco che una volta presa la insana decisione di cercare il responsabile del grido di disapprovazione contro di lui, non sapeva più come uscirne.
Non ho capito poi l’intromissione di Criscito, che naturalmente non era capitano.
Dal quarto ufficiale di gara, che era lì a un passo, nessun aiuto. Il grido aveva avuto alcunché di segreto? Ma che bella organizzazione.
Ancora una volta soprattutto è stato assente il senso del valore dello sport. Questa l’impressione di un non vedente.





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